La scienza penetra ormai nelle sfere cosmiche e sta per porre l’uomo in diretto contatto col Magnete cosmico. Ma quando si nega la base del principio creativo dei fuochi cosmici, qualsiasi impegno è da intendersi come asserzione dell’impulso vitale. La scienza conduce l’uomo a padroneggiare il Fuoco spaziale, e tutte le ricerche volte a scoprire le relazioni universali, conferiscono all’umanità un potere cosmico. Tocca dunque alla scienza illuminare la coscienza e affermare l’umanità nell’Infinito. (tratto da Infinito parte II, § 265, collana Agni Yoga)
Non saranno i sacerdoti, né gli artisti, ma gli scienziati a illuminare l’umanità nei secoli venturi. È chiaro già oggi, dopo un semplice sguardo sullo stato generale delle cose umane. Artisti non ce ne sono, e non c’è speranza di vederne ancora per molto tempo; i religiosi sono senza potere reale (…). Ma gli uomini di scienza – ancora lontani dal giusto atteggiamento (…) – già impegnati nelle fasi preliminari, sembrano un esercito che si dispone ad occupare le proprie posizioni nell’attesa di sferrare l’assalto. Un segno da non trascurare è che essi si distinguono per la sincera volontà di collaborare, e lo farebbero assai meglio se altre forze (… politiche, economiche) non li ostacolassero. L’uomo spirituale non deve perciò avversare la scienza; è vero che è rifiutato dai suoi cultori … e negato …; ma se è tale non si lasci confondere dalle parvenze o dai personalismi, e impari il pensiero scientifico. Oggi non è tempo di poesia, ma di formule esatte. Se seguiranno le loro piste gli scienziati si troveranno presto in un mondo di cui ignorano ancora l’esistenza; e sarà bene perdonarli quando si vanteranno di averlo scoperto, anche se già decifrato e praticato da millenni proprio da coloro che essi vorrebbero confutare. (tratto da Commenti a Infinito parte 2°, § 265, di Enzio Savoini, inedito)
Queste significative note aprono oggi il 5° anno di quel ciclo iniziato in questo 5° settennio per seguire nel Cielo eliocentrico, l’incedere di Venere, il Maestro solare Custode del 5° Raggio, nei 7 Segni indicati dall’Astrologia Esoterica come principali trasmettitori, per la veniente Era di Aquarius (5° R.), delle Sette energie della Vita, i sette Raggi (1).
È sembrato questo un buon modo per cercare di intercettare e far risuonare le qualità risultanti da questi rapporti, e tradurre tali impulsi in forme-pensiero rivolte, per il corrente anno, alla Scienza della Nuova Cultura e Civiltà.
Appare, altresì, significativo che in questo inizio del 5° anno del 5° settennio, che vede esaltato il 5° Raggio, il Raggio della Scienza concreta e della forza manifestante che guida l’Opera rivolta a costruire (dal piano mentale in giù) la Nuova Cultura e Civiltà, anche Venere, la nostra Guida solare, si trovi a solcare lo spazio Solare condizionato dall’Energia di Leo, il Segno indicato come il principale trasmettitore per la nuova Era, proprio dell’energia del 5° Raggio: Opera, Manifestazione, Costruzione aurea, Pensiero, Lavoro, Scienza.
L’impegno, quindi, di seguire la via tracciata da Venere, la Mente costruttrice del Sistema, non può che rafforzarsi. Sarà il Suo passaggio nel 5° settore, sacro alla Scienza della nuova Cultura, dei 7 Segni, ad accendere la direzione condizionante dei diversi appuntamenti che riguarderanno la Scienza in rapporto ai sette dipartimenti della nuova Cultura: Governo, Educazione, Economia, Arte, Comunicazione e Organizzazione, planetaria. Il pensiero sarà dunque rivolto a quella Scienza che muove dal Mondo delle Idee, dalla Mente superiore o causale, dalla Cultura del Cielo.
Iniziamo ora a vedere nella tavola della Nuova Cultura e Civiltà, le formule che sono state poste a fondamento dell’Attività di questa nuova Scienza planetaria:
1.5 – Manifestare il potere dell’energia creativa … del Pensiero umano, della Vita planetaria, solare e cosmica;
2.5 – Riconoscere lo Spazio come Entità vivente;
3.5 – Costruire il Futuro;
4.5 – Proporzionare per analogia: il Pensiero analogico;
5.5 – Lavorare alla costruzione del nuovo Pensiero;
6.5 – Realizzare la sintesi tra le conoscenze;
7.5 – Applicare l’ordine settenario delle Energie.
Sette funzioni che identificano il senso profondo della sua essenza, che puntano alla reale conoscenza e guardano al nuovo che avanza.
Come si legge nell’Insegnamento dell’Agni Yoga:
La battaglia contro l’ignoranza deve essere planetaria … La conoscenza deve essere generale e alimentata da una collaborazione perfetta … le vie del sapere devono fiorire nel mutuo scambio delle idee … La conoscenza è un processo così espansivo che impone il continuo rinnovamento dei metodi … Chi è propenso a negare non è vero scienziato. La scienza è libera, onesta e impavida, e in un istante può modificare e spiegare i problemi dell’Universo. È bella, e quindi infinita. Non sopporta divieti, pregiudizi, o superstizioni. Trova il grande anche nel piccolo … quante volte le scoperte più stupende si sono raggiunte proprio nel processo monotono delle osservazioni quotidiane: l’occhio era aperto, e il cervello senza polvere. Chi è capace di cercare in libertà segue la via del futuro (tratto da AUM, § 341, collana Agni Yoga)
Il settenario di Attività sopra indicato, può, sicuramente, essere assunto come sintesi del Lavoro della nuova Scienza e sebbene il termine Lavoro sia menzionato una sola volta, in realtà i suoi semi si annidano e agiscono in tutte le funzioni, rivelando il fatto che ciascuna attività, pur essendo unitaria, ha in sé la totalità dei componenti, tutti parimenti necessari per la germinazione futura.
C’è da dire, però, che il Lavoro qui indicato ha una sua particolare essenza che Enzio Savoini, un illuminato pensatore del nostro tempo, amava così definire:
Lavorare è servire, e il Servizio è il Lavoro per eccellenza. Lo Spirito serve, semplicemente, secondo la natura o il colore della sua Luce. Le forme minori di lavoro, come le umane (…) sono molteplici occasioni di servire che si propongono all’uomo in Terra. Perciò anche i sette verbi primari (governare, educare, progettare, esprimere, lavorare, comunicare e organizzare) sono inscindibili dal concetto di Servizio. Ciò dimostra con tutta semplicità l’unità reale dell’azione vivente.
Il lavorare è pertanto la base generale di tutte le varietà di Servizio, purché il movente e lo scopo siano il Bene comune.
Una tale concezione del lavorare, che lo identifica al servire, elimina le false rappresentazioni logiche che vedono nel lavoro solo un’attività concreta, personale ed egoistica. Qualunque entità cosciente, se solo tende al Bene comune, contribuisce a servire. Quelle che invece vi si oppongono, dal momento che contrastano il grandioso Lavoro solare svolgono sì forme molteplici di attività, ma non illuminate né giustificate dal gioioso concetto di servizio universale. (raccolta Semi del ‘95, inedita)
Naturalmente, per poter agire in tal modo per il Bene comune, è necessario che la coscienza dell’operatore non alberghi il pregiudizio della separazione dei mondi, quel blocco che impedisce gli scambi, ostacola la legge di coordinazione e taglia per conseguenza alle radici l’albero del Servizio. Il pensiero infatti deve potersi ancorare sui principi celesti per essere quel ponte raggiante che sa unire Spirito e Sostanza e trovare nuove concezioni luminose.
È da notare, peraltro, che in questo tempo anche la scienza che ha posto le sue fondazioni in basso sta subendo una profonda trasformazione: ha iniziato a sradicare le sue radici dalle sabbie mobili della materia per affondarle nel suolo celeste, là dove ogni cosa ha origine, così come indicato simbolicamente da quel rigoglioso albero della Cultura orientale, l’Albero della Vita.
Il Cosmo, diceva E.S., è uno sconfinato laboratorio dove lavoro e ricerca procedono senza pause, e l’uomo è libero di compiervi i suoi esperimenti (…) ma quando l’uomo capirà che lo Spazio è vivo e comunicante, finirà con l’accettare anche i suoi doni. (Tratto liberamente da Commenti a Infinito parte I, § 21)
Suggeriva inoltre di riflettere sul fatto che tutto ciò che esiste è vivo, e la vita, che è l’energia universale, o il Fuoco, è l’elemento comune a tutte le creature: perciò correla ogni cosa. Un albero e un uomo hanno in comune la vita; e così un angelo e un cristallo. Distinguere fra organico o no, fra materiale e immateriale, fra animato e inanimato è frutto d’ignoranza. Lo afferma il Maestro.
… queste distinzioni incatenano … La materia non è un principio, e le sue azioni e gli sviluppi sono semplicemente automatici. Eppure alcuni si baloccano con l’idea banale che essa sia la fonte stessa della vita: e trovano ascolto! Tutto è energia; e l’energia assume qualità (i sette Raggi). Lo studio dell’energia e delle sue qualità psico-spirituali deve al più presto sostituire l’assurda ricerca limitata al solo campo materiale considerato senza vita. Dire aformale o illimitato è la stessa cosa. Ma è bene che si sappia che nello Spazio procedono sviluppi privi di forma, sostenuti da impulsi di volontà inesauribili. Il Maestro attira l’attenzione proprio su quei livelli dell’essere, non solo, ma incita a imprese di quel genere, foriere di effetti. (Tratto liberamente da Commenti a Infinito parte I, § 242)
Tutte le cause sono invisibili. … il mondo invisibile è sede e origine di tutti i fenomeni(effetti), e lo Spazio è sede del Fuoco e tesoreria delle energie viventi. (Tratto liberamente da Commenti a Infinito parte II, § 239-40
Il Maestro dell’Agni Yoga ci ricorda, però, che molta cura, attenzione e vigilanza deve essere riposta nel pensiero e nelle sue costruzioni poiché esiste la legge di cooperazione fra spazio e pensiero ed è proprio per tale motivo che si può creare una pioggia di emissioni luminose, ma anche riempire lo spazio di locuste. Il pensiero deve essere considerato un creatore …
Ora, dimostrare che spirito e materia non sono antagonisti, e che in tutto l’universo non c’è che sostanza spirituale che agisce sulle forme tangibili esteriori che essa stessa produce, viene indicato come il contributo che il pensiero scientifico è tenuto ad offrire alla nuova Era. E quando sarà dimostrato esistente il mondo soggettivo delle cause, ne potranno conseguire solo scoperte consone.
La scienza, si legge nell’Insegnamento, sta rapidamente varcando la frontiera fra materiale e spirituale e realizzando che la conoscenza delle leggi superiori può vincere la resistenza delle inferiori.
Questo fatto che rappresenta la vera eredità spirituale, aiuterà lo sviluppo di quella nuova razza umana, che avrà nuove capacità, nuovi ideali, nuovi concetti su Dio e la materia, la vita e lo spirito. Saranno visibili allora non solo il meccanismo e la struttura, ma anche l’anima o l’entità che se ne serve per manifestare la propria natura, che è amore-saggezza e intelligenza (liberamente tratto da L’Anima e il Suo Meccanismo, di Alice A. Bailey, pag. 151-152 ingl.)
E quando La scienza exoterica moderna, che conosce bene la forma esteriore o aspetto materia e la sua natura elettrica, sarà accostata con intelligenza a quella esoterica, che conosce la natura delle energie soggettive e delle qualità che influenzano e condizionano la forma, si affermerà una psicologia più vera ed accurata, ed una nuova scienza della cultura umana. Allora anche l’opera di unificazione dell’uomo, quale entità psichica e quale anima condizionante, procederà rapidamente. (liberamente tratto da Psicologia Esoterica vol. 1, di Alice A. Bailey, pag. 120 ingl.)
Giova ricordare, come riportato all’inizio di questo articolo, che tutto ciò che chiamiamo scienza è stato determinato dal 5° Raggio, quella Energia della Vita che manifesta il principio di conoscenza ed opera attivamente sul piano di massima importanza per l’umanità, che è il piano dell’anima e della mente superiore ed inferiore. Ne consegue che la scienza porta con sé una condizione peculiare: è separativa nel suo approccio ai diversi aspetti della manifestazione divina del mondo dei fenomeni naturali, ma in realtà non lo è, proprio perché muove dai livelli mentali prossimi all’anima e questo impedisce ogni aspetto separativo.
…L’uomo pensante è certo una grande vittoria evolutiva ed è in buona parte conseguita. Ora si tratta per lui, di imparare l’uso positivo, cosciente, scientifico del pensiero, che ne farà un autentico collaboratore del proposito divino. Il pensiero superiore (intuito) accresce “la diversità presente nel Cosmo”: infatti, le Idee si manifestano più compiutamente tramite molte forme, sempre più numerose e diversificate. Il Cosmo raggiungerà il culmine del suo potere espressivo quando la multiformità sarà massima in ogni dato sistema.
“Ogni pensiero si manifesta come un moto”: invero è un vortice in quella particolare sostanza spaziale chiamata mente, dura finché esso dura, e smuove ogni formazione presente nell’ambiente. Se ne deduce che quando si percepisce che qualcosa si muove o cambia è per l’azione di un pensiero, grande e possente quanto basta per interessare al suo moto anche tutta una cultura umana.
Un pensiero, ossia un vasto vortice mentale, può scendere o salire, e dunque deprimere o elevare. Può trascinare in basso o in alto. Nel primo caso chiude gli orizzonti mentali e tende ad asfissiare e restringere, nell’altro amplia la visione, la gioia e la coscienza. Così veramente il mondo intero “è mosso non dalle parole ma dai pensieri”. (liberamente tratto da Commenti a Infinito parte 2°, § 348-9-0 di Enzio Savoini, Inedito)
Il pensiero igneo non ha limiti. Come precursore d’infinita capacità creativa, il pensiero si lancia nello spazio. Bisogna abituare la coscienza a questa manifestazione illimitata. Se si proiettano tutti i concetti verso l’Infinito, si perviene alla fase della Costruzione cosmica. Solo la commensura è in grado di rivelare quella grande fase, la cui potenza si distende in tutto l’Infinito del Fuoco. Il Fuoco si manifesta come impulso del cuore, come moto del pensiero, come grande Unificatore dei Mondi. La capacità creativa sta appunto nell’unificare le varie energie espresse dal Fuoco dello spazio e dallo spirito umano. La scienza futura scoprirà le leggi di queste unioni, poiché è necessario stabilire la più sottile cooperazione cosmica per realizzare i piani dei Servitori del Fuoco. Tutte le formule ignee vivono, e attendono l’ora di manifestarsi. Perciò la scienza può impegnarsi nella ricerca delle energie spaziali. (tratto da Mondo del Fuoco 3, § 161, collana Agni Yoga)
Una città della scienza — ecco il sogno di tutti gli uomini illuminati. Nessuno può aver nulla da obiettare all’idea di una dimora di scienziati, che nella saggezza della pace comune portino alla luce la verità. Ciascuno di essi avrebbe a disposizione le attrezzature migliori. Pensate quali scoperte nascerebbero dalla concordia generale e dalla cooperazione fra tutti i rami della scienza! Nessuno direbbe che l’idea di una tale città sia un’utopia. Se solo ci fosse la buona volontà e si trovassero i mezzi! Ma se qualcuno dicesse che una Dimora di Conoscenza in realtà esiste, subito vi sarebbe un rigurgito di dubbi e dinieghi. Se poi alla parola scienza si aggiungesse la parola Fratellanza, si direbbe certamente che si tratta di una combinazione chimica impossibile. Ma chi dice che scienza e Fratellanza siano incompatibili?
Proprio così: la Fratellanza è basata sulla conoscenza. La scienza autentica vive di comunione fraterna — questa è Regola della Fratellanza. (tratto da Fratellanza, § 596-97, collana Agni Yoga)