Allineati all’asse dei solstizi che da una parte accende la direzione al mistero del Centro galattico e, dalla parte opposta, alla costellazione dell’Orione, l’Osiride cosmico, simbolo di resurrezione e cifra del Cristo, celebriamo oggi (16.59 ora it.) l’entrata del Sole in Cancer, Segno della nascita e della generazione, che racchiude l’intera questione della Rinascita: l’incentivo primo che stimola l’Ego a sperimentare nella forma è il sacrificio ed il servizio da rendere alle vite minori che dipendono dall’ispirazione superiore (che l’anima spirituale può dare) e la decisione che anch’esse pervengano a uno stato planetario equivalente a quello dell’anima che si sacrifica.
Con il Cielo nel cuore, facciamo, quindi, risuonare solennemente nello Spazio vivo, portatore della Coscienza Universale, l’attestazione cristica che abbiamo associato a questo segno*:
IO SONO IL PANE DELLA VITA
‘Io sono il Pane della vita’ è una delle Formule, parole di Potere, che il Maestro dei Maestri affermò nel suo Primo Avvento 2000 anni or sono, allorché manifestò a livello anche umano o terreno, secondo le indicazioni della Tradizione occulta, il Principio cristico cosmico (Buddhi in sanscrito, l’Anima divina).
In particolare questa affermazione è tratta dal 6° capitolo del Vangelo di Giovanni, l’evangelista indicato come ‘il discepolo che Gesù amava ’ e definitosi in tal modo non solo per rendere testimonianza dell’amore di Gesù, ma per significare che la prossimità al grande Maestro, con amore, devozione e riverenza, permette a tutti di scoprire la bellezza di riconoscersi in tale rapporto e diventare così quel “discepolo amato dal Maestro”.
E questo appare chiaro nel momento in cui si accolgono nel cuore le potenti Parole del Maestro:
«Adoperatevi non per il cibo che perisce, ma per il cibo che rimane per la vita eterna e che il Figlio dell’uomo vi darà; poiché su di lui il Padre, Dio, ha apposto il Suo sigillo» …
«In verità, in verità vi dico che non Mosè vi ha dato il pane che viene dal cielo, ma il Padre mio vi dà il vero pane che viene dal cielo. Infatti il pane di Dio è quello che scende dal cielo, e dà vita al mondo» …
«Io sono il pane della vita; chi viene a me non avrà più fame e chi crede in me non avrà mai più sete… sono disceso dal cielo non per fare la mia volontà, ma la volontà di colui che mi ha mandato. Questa è la volontà di colui che mi ha mandato: che io non perda nessuno di quelli che Egli mi ha dato … In verità, in verità vi dico: chi crede in me ha vita eterna …». Gesù disse queste cose, insegnando nella sinagoga a Cafàrnao.
Ma sapendo dentro di sé che i suoi discepoli mormoravano riguardo a questo, disse loro: «… È lo Spirito che dà la vita, la carne non giova a nulla; le parole che io vi ho detto sono spirito e sono vita. Ma tra voi vi sono alcuni che non credono» (Gv. Cap. 6, 26-64)
Ed ancora:
“In verità, in verità io vi dico: anche chi crede in me compirà le opere che io compio e ne compirà di più grandi di queste, perché io vado al Padre. E qualunque cosa chiederete nel mio nome, la farò, perché il Padre sia glorificato nel Figlio… io sono nel Padre mio e voi in me e io in voi. …Se uno mi ama, osserverà la mia parola e il Padre mio lo amerà e noi verremo a lui e prenderemo dimora presso di lui”. (Gv. Cap. 14, 12-26)
Ecco che, ciascuno di noi, identificandosi in questo rapporto d’Amore divino, può essere parte di quel Pane, e, a Sua ‘immagine e somiglianza’, può spezzettarsi e distribuirsi come pane per moltiplicare il Bene e la Saggezza del Cuore, il Bello e l’Armonia, il Vero e la Comunione.
Ma che cosa significa essere Pane della vita?
Papa Francesco rispose con queste parole:
Per vivere c’è bisogno di pane. Gesù si rivela come il Pane, cioè l’essenziale, il necessario per la vita di ogni giorno, e non un pane tra tanti altri, ma il Pane della Vita perché è Lui che nutre l’anima … solo Lui ci fa sentire amati … solo Lui ci dà la forza di amare, solo Lui ci dà la forza di perdonare … solo Lui dà al cuore la pace … solo Lui dà la vita ‘per sempre’ quando la vita quaggiù finisce.”
E in questa espressione: “Io sono il pane della vita”, riassume veramente tutto il suo essere e tutta la sua missione. Lo si vedrà pienamente alla fine, nell’Ultima Cena. Gesù sa che il Padre gli chiede non solo di dare da mangiare alla gente, ma di dare sé stesso, di spezzare sé stesso, la propria vita, il proprio cuore perché noi possiamo avere la vita. Nel Vangelo, però, anziché stupirsi, la gente si scandalizza … pensano: “Questo Gesù noi lo conosciamo, conosciamo la sua famiglia, come può dire: Sono il pane disceso dal cielo?” … Dio si è fatto uomo per entrare nella concretezza del mondo, per entrare nella nostra concretezza, Dio si è fatto uomo per me, per te, per tutti noi, per entrare nella nostra vita. Gesù desidera questa intimità con noi… Gesù sarà a mensa con noi e saremo sfamati da un amore più grande…
Questo Pane è per eccellenza il Sacramento dell’amore. È Cristo che si offre e si spezza per tutti e chiede a tutti di fare altrettanto, perché la nostra vita diventi pane che sfama i fratelli. (omelia dell’8 agosto 2021)
La simbologia del pane si trova lungo tutto l’Antico e il Nuovo Testamento e finanche ai giorni nostri dato che oggi più che mai, si sente forte il grande problema di dare pane, simbolo di nutrimento, ad un mondo affamato: non solo pane per il corpo ma e soprattutto pane per coloro che hanno fame e sete di Verità e Giustizia, Bontà e Armonia, di Valori.
A tal proposito si riportano alcuni brani tratti dall’Insegnamento esoterico che possono illuminare i nostri pensieri:
… il periodo attuale in cui gli esseri umani (in grandi gruppi) possono prendere la prima iniziazione corrisponde a una situazione in cui il pane è ovunque l’interesse principale degli uomini. L’umanità passerà per quest’iniziazione della “nascita” e manifesterà la vita cristica per la prima volta su larga scala durante un periodo di assestamento economico del quale la parola “pane” non è che un simbolo… Dallo sviluppo della vita Cristica – quale risultato della presenza e dell’attività del secondo aspetto divino dell’amore – deriverà la fine della paura economica, e “la casa del pane” diverrà “la casa dell’abbondanza”. Il pane – simbolo delle necessità umane materiali – sarà infine sotto il controllo di un ampio gruppo di iniziati della prima iniziazione, da coloro la cui vita comincia a essere governata dalla coscienza Cristica, che è la coscienza della responsabilità e del servizio. Questi iniziati …nel 2025 saranno presenti a milioni. Tutto questo riorientamento e sviluppo sarà il risultato dell’attività del settimo raggio e dell’impatto della sua irradiazione sull’umanità. Il settimo raggio è il mezzo di rapporto per eccellenza. Riunisce i due aspetti fondamentali, quello dello spirito e quello della materia. Mette in relazione l’anima e la forma e, per quanto concerne l’umanità, mette in rapporto l’anima e la personalità. (Alice A. Bailey I Raggi e le Iniziazioni, pagg. 570-571 ingl.)
È importante rendersi conto del fatto che ad ogni iniziazione si perfeziona l’unione della personalità con l’Ego e, nei livelli superiori, con la Monade. L’intera evoluzione dello spirito nell’uomo è un succedersi di unificazioni. Nell’unione fra Ego e personalità si cela il mistero della Redenzione di cui parla la dottrina cristiana… L’unificazione su tutti i livelli (emozionale, intuitivo, spirituale e divino) consiste nell’agire con continuità di coscienza. In tutti i casi è preceduta da una combustione per mezzo del fuoco interiore e dalla distruzione, per mezzo del sacrificio, di ogni elemento che separa. Ci si avvicina all’unità distruggendo ciò che è inferiore e tutto ciò che costituisce una barriera…
L’uomo diviene un Ego cosciente, con coscienza del Sé superiore, alla terza iniziazione, per intervento dei Maestri e del Cristo e in virtù del loro sacrificio di incarnarsi fisicamente per aiutare il mondo. (Alice A. Bailey, Iniziazione Umana e Solare, pag. 18-19 ingl.)
… il pane e l’acqua sono i simboli delle due prime iniziazioni; entrambi sono elementi fondamentali per la vita in senso fisico e lo sono altrettanto nelle loro implicazioni spirituali: questo l’iniziato lo sa. Queste due iniziazioni sono le sole due d’importanza significativa in questo momento, grazie alla loro relativa imminenza. È il ritorno del Cristo, che ha portato alla superficie queste tendenze spirituali soggettive del genere umano e reso possibili queste due iniziazioni; è l’attività del settimo Raggio dell’Ordine e del sesto Raggio dell’Idealismo, che ha generato una tendenza nell’umanità verso la magia bianca delle rette relazioni umane. È la fine dell’era dei Pesci col suo tipo d’energia ed il sorgere del potere dell’era dell’Acquario (con le sue potenti energie purificatrici e la sua qualità di sintesi e di universalità), che renderanno possibile il nuovo ordine mondiale. (Alice A. Bailey I Raggi e le Iniziazioni, pag. 584 ingl.)
… l’universalità dell’acqua di vita diverrà un fatto nella coscienza degli uomini… (Alice A. Bailey, Astrologia Esoterica, pag. 566 ingl.)
L’antico simbolo dell’Acquario (segno della Nuova Era) è un portatore d’acqua… Il grande conseguimento spirituale e l’evento evolutivo di questa nuova era saranno la comunione e i rapporti stabiliti fra tutti i popoli che permetteranno agli uomini di tutto il mondo di sedere insieme alla Presenza del Cristo a spartire fra loro il pane e il vino (simboli di nutrimento). I preparativi per quella festa a cui tutti parteciperanno sono (simbolicamente) in corso, e compiuti dalle stesse moltitudini umane, con le lotte, gli sforzi e le leggi per l’assestamento economico delle nazioni, mentre il problema alimentare è studiato da tutti i legislatori. Questa condivisione iniziata sul piano fisico, si dimostrerà egualmente vera in tutti i rapporti umani e sarà il grande dono dell’era di Acquario all’umanità. (Alice A. Bailey Il Ritorno del Cristo, pag. 80 ingl.)
Nell’era di Aquarius, è il Cristo risorto il Portatore d’acqua; questa volta non mostrerà la vita perfetta di un Figlio di Dio, Sua prima grande missione. Apparirà come Capo supremo della Gerarchia spirituale, che sazia la sete delle nazioni, sete di verità, di giusti rapporti e comprensione amorevole. Sarà riconosciuto da tutti, e la Sua Persona stessa testimonierà la realtà della resurrezione, e quindi l’immortalità dell’anima, cioè dell’uomo spirituale. Durante i duemila anni trascorsi, l’accento è stato sulla morte che ha colorato tutto l’insegnamento delle chiese ortodosse; un solo giorno dell’anno è stato dedicato alla risurrezione. Nell’era di Aquarius, sarà invece sulla vita e sulla liberazione dalla tomba della materia, e questa sarà la nota della nuova religione, che la distinguerà da quelle che l’hanno preceduta. (Alice A. Bailey Il Destino delle Nazioni, pagg. 150-151 ingl.)
E come dice il Maestro dell’Agni Yoga:
Spandi i semi dell’Insegnamento a poco a poco… Ispira la coscienza di tuo fratello con un tocco impercettibile, datogli come pane quotidiano. Svela la sua collera e spegnila insegnandogli a essere degno del fine. Fallo saldo nella gioia di sapersi contenere. Non mostrargli dei miracoli. Sviluppa in lui la commensura di ciò che passa nell’Infinito. Revoca la vacanza di un giorno per stabilire quella eterna… (Agni Yoga § 83)
Saturando lo spazio si intensifica l’azione. Con il volere personale si possono rafforzare le trasmissioni; ma la coscienza espansa le ingrandisce, collegandole a quella del Maestro. Una coscienza siffatta non rimpiange mai il passato, poiché ogni nuovo istante è più grande di tutto il passato. E non rimpiange i luoghi attraversati, poiché ogni luogo nuovo, illuminato dalla coscienza, è più bello di tutti quelli già visitati. Così, realizzare una nuova condizione migliore, allineata con la conoscenza del Maestro, è un attestato di creazione. Può esistere qualcosa di meglio della via che porta alla fondazione, alla roccaforte dell’Insegnamento di Vita? La Stella vi guida. Marciate senza deviare! (Agni Yoga § 433)