RITO DI ARIES
PRIMO VERTICE – 1.4
Si incomincia imitando, che è la maniera del cuore
per stare al centro e mai lasciarlo.
Così si vive nell’Infinito, e lo si presenta ovunque e sempre a tutti.
Di tutte le Mete, questa è la centrale: il perno di ogni esordio.
Da qui cominciano tutte le vie, e qui finiscono.
Quanti specchi riflettono questo Punto!
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Gloria al primo Maestro!
SECONDO VERTICE – 2.4
Il mio modello è il Cielo.
Lo ricopio in me a punto a punto, di luce in luce.
Lo vedo riflesso in ogni luogo, e nelle creature.
Vedo il Fuoco nella Terra, nell’Acqua, nell’Aria.
Per accrescere il fulgore ne rispecchio l’immagine nei cuori.
Il mio lavoro è esatto perché l’esattezza è la legge del Cielo:
ed è bello perché il Cielo è la bellezza.
Il mio lavoro è di tutti perché tutti hanno il Cielo in sé.
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Gloria al secondo Maestro!
TERZO VERTICE – 3.4
Imitare è un’arte, e ha le sue Regole.
Il Maestro le conosce, l’allievo deve scoprirle e applicarle:
così si fa Maestro.
Dunque si sale assieme verso la Gerarchia, secondo Regole antiche
di cui si sanno le forme ma non ancora le formule.
Per imitare osservo le Regole dell’Arte e le applico alla vita.
Così eseguo il progetto affidatomi dal Maestro e realizzo la maestria.
Imitare è una scienza esatta.
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Gloria al terzo Maestro!
QUARTO VERTICE – 4.4
La quarta meta è la più ardua,
poiché impone di imitare ciò che ancora non si conosce.
Ma lo si ama – perciò è la Meta più facile.
La quarta Meta è la più agevole perché, essendo centrale,
non richiede moto né sforzo, ed è la pace stessa:
ma è la più difficile perché si consegue al Centro, che è Fuoco.
La quarta Meta è dove i contrasti si acquietano
e regna l’armonia della giustizia.
È l’equilibrio.
La quarta Meta è la più bella.
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Gloria al quarto Maestro!
QUINTO VERTICE – 5.4
Imitare significa provare e riprovare, e tentativi sempre rinnovati;
è una disciplina inventiva applicata nei campi e livelli più diversi.
Mentre le Regole governano, imitare è una libera attività dello spirito.
Perciò è il fulcro operativo del Gruppo.
Rispecchio il Piano nelle menti umane. Lancio l’Appello e lo ripeto.
Moltiplico il Fuoco e ne saturo lo Spazio.
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Gloria al quinto Maestro!
SESTO VERTICE – 6.4
In qualsiasi centro spaziale dimora un potere sacro,
fattore di comunione universale.
Questo è il potere religioso, scientifico,
costruttivo ed esatto della speranza.
Sarebbe impossibile voler imitare senza speranza,
ma le sue ali leggere reggono qualunque peso.
Uso la speranza come prima Regola dell’Arte, e la spando nei cuori.
Il suo fuoco invisibile si accende facilmente
e riporta l’equilibrio dov’era perduto.
Sono dove sono perché ho sempre sperato.
Andrò dove sono perché spero.
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Gloria al sesto Maestro!
SETTIMO VERTICE – 7.4
Questa è una delle due fasi equilibranti del ciclo solare.
Il centro di questi due centri è il doppio istante solstiziale.
Perciò il mio potere è grande ed elimina le tensioni inutili,
stabilisce i giusti rapporti, controlla i ritmi
e proporziona le forze al compito.
Compongo le varie parti in un solo sistema
e modello sistemi sempre maggiori.
Io sono il Sistema.
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Gloria al settimo Maestro!
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In questo solenne anno 5.7, che conclude il settennio dedicato al lavoro per la manifestazione di una Nuova Cultura e di una Nuova Civiltà, celebriamo l’entrata nei vari segni zodiacali con questi magnifici Rituali, pensati per “unire lo Spirito alla Sostanza”, assecondando l’azione della settima energia divina, e per rendere quanto più efficace, ritmica ed armonica la Liturgia creativa del gruppo e del lavoro umani, in accordo con la Ritualità Planetaria e Solare (vedi “Attestare il Piano Planetario”).
Per una lettura sintetica del segno di Aries entrante e dei suoi transiti planetari secondo la prospettiva geocentrica, vedi il seguente lavoro a cura del gruppo Aldebaran: