RITO DI PISCES
PRIMO VERTICE – 1.3
Si getta la rete per pescare; si semina per raccogliere.
La rete è tenuta assieme nel mare dai suoi nodi di fuoco:
i semi ardenti si legano assieme nel suolo con le radici.
Chi pesca e chi semina compie lo stesso rito, ma inverso:
il primo distrugge le forme e salva le vite;
il secondo chiude le vite nelle forme per salvarle.
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Perciò Io pesco e semino.
Perciò Io salvo.
SECONDO VERTICE – 2.3
C’è un tempo in cui si passa dall’Io al Noi.
In realtà né l’uno né l’altro hanno confini – in questo si equivalgono.
Ma quando l’Io si crede prigioniero
e vede lo Spazio come isolamento il potere del Noi lo salva:
il carcere si dissolve e lo Spazio si rivela come dimora del Noi.
Così si prepara la Comunione,
per gruppi e insiemi di gruppi, secondo la legge.
*
Viene allora il tempo della marcia comune, per salire al Noi maggiore.
TERZO VERTICE – 3.3
Da vie innumerevoli i Pellegrini si radunano nel loro Luogo, e salgono.
Ciascuno ha il suo passo, ma ora la via è una sola.
In questo sta il grande e nuovo progetto.
La Meta è lontana quando sembra vicina,
e prossima quando pare remota.
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Perché cercare la Via, perché marciare, Pellegrini?
Perché tanta pena, se dall’Io si passa al Noi?
QUARTO VERTICE – 4.3
Ecco la tempesta, il mare s’infuria.
È tempo di pensare alla bonaccia.
Ecco la calma sovrana, il cielo ridente.
È tempo di pensare alla bufera.
Io sono il timoniere del Noi, e lo rivolgo al Porto in ogni tempo.
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Guido i cuori, qui e là. Ma so che le alternanze non sono perenni,
e li ammaestro a seguire quella Rotta
che sfiora appena le acque e non avverte mutamenti.
QUINTO VERTICE – 5.3
Vie nuove per tempi nuovi.
Inizia un’altra epoca, da accogliere in modo nuovo,
secondo commensura con le sue qualità.
Perciò capto dallo Spazio le correnti che aprono le orbite nuove
e le assorbo nel cuore.
Il cuore le misura, poi le irradia pulsando nello Spazio dell’uomo.
*
Estraggo per analisi dall’Infinito ciò che poi restituisco, umanizzato.
Appresto le vie che vedo per la marcia del gruppo
che si prepara dall’Inizio.
SESTO VERTICE – 6.3
Quanti sentieri si diramano verso l’orizzonte!
È un grande labirinto, fatto di tutti i labirinti.
E tutte queste strade sono nuove, mai state percorse dall’uomo.
Ma Io vedo quelle che portano al Centro, il più vicino, il più alto.
Vedo quelle che conducono al Bene comune e alla libertà.
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Perciò rassicuro i Pellegrini che marciano assieme verso l’ultimo Inizio,
illuminati dalla Stella della Vita.
SETTIMO VERTICE – 7.3
Una fila di Pellegrini avanza verso il Tempio.
Vengono da luoghi diversi, hanno una meta comune.
Si aiutano a vicenda; ma Io li lego assieme con fili lucenti e sonori.
Li lego a due a due, e questi ad altre coppie, per farli sicuri sul pendio.
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Perciò i Pellegrini cantano,
mentre osano salire al Luogo sacro dell’Inizio comune.
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In questo solenne anno 5.7, che conclude il settennio dedicato al lavoro per la manifestazione di una Nuova Cultura e di una Nuova Civiltà, celebriamo l’entrata nei vari segni zodiacali con questi magnifici Rituali, pensati per “unire lo Spirito alla Sostanza”, assecondando l’azione della settima energia divina, e per rendere quanto più efficace, ritmica ed armonica la Liturgia creativa del gruppo e del lavoro umani, in accordo con la Ritualità Planetaria e Solare (vedi “Attestare il Piano Planetario”).
Vedi anche il seguente documento sul Segno di Pisces in questo anno 2021 da parte del Gruppo Aldebaran della Comunità di Etica Vivente: