In questo anno 5.7, ultimo del quinto settennio del Piano, la cui Meta recita: “Liturgia creativa del Gruppo e del Lavoro”, intendiamo mettere a fuoco i sette aspetti della settima energia creativa, che si manifesta come Ordine, Rito e Magia cerimoniale, pubblicando stralci da “Il Libro dei Rituali .” [1]
“SECONDO ASPETTO DELLA SETTIMA ENERGIA
Ancora una volta, per impararlo bene:
<<La settima energia divina unisce lo Spirito alla Sostanza>>.
Non c’è differenza alcuna fra Sostanza, Spazio, Amore e Magnetismo. Il gruppo del Sistema [2] è portatore di questa verità cosmica, sulla quale ha impostato fin dal primo inizio la sua filosofia e tutta l’azione. La magia della settima Funzione è il sacramento dell’unione fra Vita e Spazio.
Nell’Infinito essi sono uniti dovunque, in modo indissolubile, e solo concettualmente li si distingue. Nel mondo in apparenza finito, separato e chiuso delle forme non sarebbe così, se non intervenisse la settima energia, collaboratrice indispensabile della quinta e della sesta. Infatti la quinta manifesta la forma, la sesta ne illumina il contenuto e la settima perfeziona e sancisce l’unione, o lo sponsale, fra questo e quella. Solo allora si ha corrispondenza esatta, vivente e sacra fra interno ed esterno.
Questa è la situazione generale della Natura manifesta, sia essa visibile o invisibile. Fanno eccezione le numerose forme costruite dall’uomo, che possono contenere ed esprimere dosi autentiche di vita divina o essere profanità, dissacrate e degeneri.
Compreso e ammesso ciò, non si ha difficoltà a riconoscere il potere, la necessità e la magia cerimoniale del settimo intervento. Esso opera prodigi perchè ama l’Amore (Spazio) e l’accende col fuoco della Vita.
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Tutte le cose manifeste hanno valore di simbolo, e infatti si dice, a pieno diritto, che la Natura sia un grande Libro di Simboli che nonostante le apparenze, e per loro mezzo, conduce il lettore, tramite il significato, alla verità entrostante. Questo procedimento è caratteristico della sesta energia divina, come più volte si è detto.
Quando interviene la settima la fase intermedia, per così dire, del significato non è più necessaria, perchè allora la cosa è ciò che simboleggia. Simbolo e realtà coincidono. È per la sua azione, ad esempio, che l’ostia della liturgia cattolica, una volta che sia consacrata, non sta per il Cristo, ma è il Cristo stesso.
Qui si vede chiaro il potere di sintesi della settima energia, che rispecchia la prima.
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Vale la pena di specificare che l’insieme, a volte complesso, di una qualunque liturgia, costruita in un’epoca qualsiasi, è di per sè una forma, e come tale, per quanto sopra detto, è il simbolo del proprio contenuto. Se dunque non è ravvivata dal potere autentico del settimo Signore, che opera sulle forme ma non è mai chiuso in una forma, essa rimane una mera espressione formale, e non trasmette la realtà, ma solo un suo surrogato. Non basta che il celebrante legga una formula o compia un gesto per operare la magia creativa. Non si può ingannare la verità dello Spirito.
L’Operatore deve dunque essere esperto e soprattutto cosciente e determinato, se vuol far sacro il profano.”
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Grazie infinite per avermi inclusa in questo viaggio eccezionale con l’augurio che ogni elemento ,dal più piccolo a quello infinitamente grande, possa trovare lo spazio necessario per stabilire il perfetto equilibrio delle intenzioni che accomunano le intenzioni utili e necessarie per la corrente attestazione e realizzazione del progetto. Sono contenta e pronta a tutto. Grazie di Voi.