Il mito narra che Afrodite (Venere), adagiata su una conchiglia, emerse bellissima e splendente dalle acque spumeggianti del mare ove il titano Crono (Saturno), dopo aver evirato il padre celeste Urano, gettò il suo membro sanguinante.
“L’acqua è sempre il simbolo dell’Elemento femminile; la Materia, dalla quale viene la lettera M, è derivata graficamente da , un geroglifico dell’acqua. È la Matrice Universale o il “Grande Abisso”. Venere, la grande Vergine Madre, esce dall’onda del mare, e Cupido o Eros è suo figlio. Ma Venere è una variante più recente di Gæa, o Gaia, la Terra, che nel suo aspetto superiore è Prakriti, la Natura, e metafisicamente Aditi, ed è anche Mûlaprakriti, la Radice di Prakriti o il suo noumeno”. (1)
Venere è dunque emblema di quella materia primordiale, plasmabile e ricettiva al tocco del Fuoco creatore, quella materia che è a fondamento di ogni Manifestazione, di ogni forma; è simbolo dell’Afrodite celeste, l’amore celeste e la suprema bellezza che generano nell’uomo il desiderio di ricongiungersi al principio celeste.
Venere, “Colei che ispira il sacro Desiderio”, viene infatti considerata come principio universale di attrazione che conduce all’Uno, come movente verso la comunione, come elemento capace di mettere in relazione i poli opposti con lo scopo ultimo della loro fusione, come principio di Bellezza capace di generare nell’uomo il moto di desiderio (Eros) verso il superiore e quindi l’amore dapprima materiale, quindi spirituale.
In termini esoterici Venere (5° Raggio), regina del Dualismo, rappresenta la perfetta fusione tra principi polari (femminile e maschile, personalità ed anima, principio manasico o mentale e principio buddhico o intuitivo), nonché la manifestazione del principio Amore attraverso la potenza direzionata della mente.
Ed Urano (7° Raggio), il “dio delle Acque celesti”, che oggi si congiunge con Venere in Taurus, è il Fuoco primigenio che insemina la Materia, il fulgente dio del Cielo che corrisponde all’energia cosmica datrice di vita, capace di muovere il creato e rappresentante il tempo incondizionato (eternità).
“Urano (…) indica il Cielo ordinato, il Cosmo, nella sua totalità organica e gerarchica, di Fuoco vivo“. (2)
L’azione congiunta dei due Luminari, pertanto, consente di apprestare la Costruzione, di riorganizzare secondo regola aurea ciò che il tempo, i cicli incessanti ed inesorabili dell’evoluzione, ha corroso e reso obsoleto.
“Il vecchio Santuario è in rovina. Dovunque vediamo i segni della corruzione. Caos e follia trionfano. L’uomo ha smarrito la via”. (3)
“Se non siamo uomini di mischia, che menano colpi a dritta e a manca senza neppure vedere dove e cosa feriscono, senza neppure sapere perché combattono; se ci pare assurdo pensare di mantenere uno stato di neutralità passiva fra chi assale e chi difende; se sentiamo in noi il calmo impulso irrefrenabile a vivere in modo attivo e responsabile, a favore del Bene comune, sempre ricorrendo allo stesso simbolismo possiamo tranquillamente affermare: “Noi siamo i Costruttori; ecco chi siamo!”. Siamo i Costruttori del nuovo Tempio, chiamati a tale compito perché in passato abbiamo costruito quello stesso Santuario che ora viene demolito. Siamo i Costruttori, mandati all’opera con i nostri antichissimi arnesi. (…) Non lasciamoci distrarre dalle vicende odierne, né dalle grida che si levano nella confusione generale. Dobbiamo, in questa prima fase, tenere la mente salda nella luce, a leggere il Progetto nelle parti a noi accessibili. Il Progetto non è nostro. E’ elaborato e custodito in alto. Ma noi dobbiamo eseguirne alcune parti, quelle che riguardano la costruzione della nuova cultura, cioè il nuovo Tempio. In questo momento iniziale dell’Opera non ci sono pesi da sollevare, né occorrono denari o provviste. La nostra attività deve essere soggettiva, segreta, mentale, rivolta al futuro. Infatti, il Tempio che prepariamo è per il futuro, non è per oggi; ricordiamolo bene, o costruttori! Altri verranno a mietere ciò che noi seminiamo! Che il nostro cuore sia in pace, e viva già ora nel futuro”. (4)
E’ dunque tempo di Costruzione.
E’ tempo che gli Ideali che saranno i pilastri della Nuova Cultura vengano posti a fondamento del Nuovo Tempio dell’Umanità.
“Dove edificare il nuovo Tempio? Come costruirlo? “Lo faremo qui e dovunque. Lo faremo come un cristallo. Lo faremo come un fiore. Lo faremo come un uomo. Lo faremo come un Sole”. Sulle rovine del vecchio Tempio, qui e dovunque, apprestiamo il cantiere. E’ il grande, gaudioso momento dei Costruttori”. (5)
E come sempre è il Cielo, coi suoi moti e sue psicogeometrie luminose, ad indicarci la via, i modi e i tempi di questo “sacro costruire”.
E come sempre basta volgere gli occhi al Cielo e rifletterlo in terra.
“Radunerò sotto le Mie Bandiere uomini nuovi.
Dedicatevi a raccogliere uomini e a costruire il Mio Tempio con le mani”. (6)
Note
1- Helena P. Blavatsky, La Dottrina Segreta. Vol. 2. Antropogenesi, ed. Cintamani, 2007, p. 72
2- Primo Vertice, Il Sistema solare nello spazio, ed. Nuova era, 2018, p. 121
3 – Enzio Savoini, Ricostruire il santuario della vita umana, testo inedito, 1976
4 – Ibidem
5 – Ibidem
6 – Collana Agni Yoga, Foglie del giardino di Morya I. Appello § 160
Questo è il tempo che, al di là dell’apparente confusione, organizza e costruisce le nuove forme, per le quali è necessario il dissolvimente di quelle ormai svuotate di vigore e non più funzionali all’Evoluzione.
Sempre più evidente appare che non vi è altra via per elevare le coscienze che partire da un’opera educativa illuminata che valorizzi l’Unità; questa rivoluzione può cambiare, in ogni campo, il volto del Pianeta.
E’ indispensabile che tale insegnamento sia impartito da individui che indichino, attraverso il modello della propria vita, che è possibile “pensare col cuore” e “amare con la testa”, esemplificando la pratica della fratellanza e manifestando coerenza tra pensiero, parola e azione. Il pensiero che nasce dal cuore irradia l’ambiente circostante, influenzandolo profondamente, perfino nel silenzio verbale, che, in tali casi, diventa armonico e “risonante”.
Le personalità con le quali veniamo a contatto sono diversificate e ciascuna ha il suo particolare progetto da realizzare, esperienze da compiere e qualità da acquisire; ma le anime sono unite allo stesso livello essenziale, tutte hanno la medesima Origine e insieme perseguono l’unico Fine. L’armonia nei rapporti che nasce dall’acquisizione di tale consapevolezza fa sì che ogni membro, nel gruppo umano di cui fa parte, possa esprimersi al massimo delle sue potenzialità, tenendo al tempo stesso sempre il cuore aperto al bisogno di espressione dell’altro.
Favoriamo, sempre, la costruzione del Tempio della Nuova Cultura, in cui trionfi l’Amore.