Si può cominciare a parlare di educazione, quando si avvia un processo rivolto a scordare opinioni, punti di vista e percorsi già tracciati che corrispondono a come abitualmente si pensa. Quindi chi è chiamato a valutare si deve misurare, non solo con quanto si propone come novità, ma soprattutto con quanto è ritenuto così palese da avere il privilegio di spegnere sul nascere qualsiasi messa in discussione.
La tradizione platonica del dualismo è ancora presente e si nasconde nei nostri pensieri, nei nostri discorsi, saltando fuori all’improvviso anche se siamo convinti di essere in grado di coltivare un pensare puro e scevro da ogni tipo di contaminazione.
Continuando il discorso sulla spiritualità dell’articolo precedente, si può affermare che prendere le distanze da tutto quello che la riguarda può rispondere a vedute dualistiche che isolano ciò che spetta allo spirito come a ciò che garantisce i valori della verità, bontà e bellezza assoluti e sottratti alla corruzione del tempo e distaccati dalla vita, riducendo il corpo fisico a una dolorosa e buia prigione e rendendo attuale il dialogo platonico del Fedone.
Se tutto questo viene fatto per riaffermarne la concretezza dell’essere umano, non si capisce che si ottiene l’effetto contrario perché si finisce con il mutilare quell’umano che si vuole difendere, consegnandolo a quella cultura che ha allontanato da sé la totalità, l’unicità e l’essenza dell’uomo.
Essendo unilaterale, questo pensiero ritiene esclusivo il proprio punto di vista e quindi non si apre ad altri possibili sviluppi, soffocando in partenza ogni possibilità di incrociare la realtà e costringendola nei propri schemi, prendendo da essa solo quanto serve per i propri scopi.
Sottrarsi a questi schemi vuol dire ritornare all’uomo che esiste come intero, come energia vitale che si esprime a tutti i suoi livelli, nella totalità delle sue caratteristiche e delle sue espressioni.
Riportare l’attenzione sul tutto, significa anche riportare il discorso a una riflessione pedagogica con la domanda se sia di una qualche utilità parlare oggi di spiritualità dei giovani e nei giovani.La ricerca pedagogica è stata incentrata finora soprattutto sull’età evolutiva, ritenuta per tradizione l’età nella quale procedere con proposte educative che riguarderebbero gli anni a venire ma, dato che l’età giovanile si è oggi estesa anche oltre i trent’anni, la si potrebbe includere nell’età evolutiva, facendo in modo di sostituire i canonici incasellamenti temporali e quantitativi, con un orientamento di tipo qualitativo.
Non sarà soltanto una crescita quantitativa: muteranno le qualità. Ciò è più difficile da capire, perché poco si conosce delle qualità e dei loro regimi; si sa però che è possibile intensificarle, purificarle, esaltarle. Le qualità sono vive e reali, a differenza delle quantità, inerti e illusorie, e si combinano come gli elementi chimici.*
E’ proprio nell’età giovanile che la vita si dovrebbe presentare carica di promesse tanto da attrarre a nuove ed entusiasmanti esperienze, da indurre ad osare nonostante i rischi, da assumersi le giuste responsabilità che nascono da ogni scelta di vita.
In molti Paesi, che si sono caratterizzati nella loro tradizione culturale come fortemente pragmatici, si assiste oggi a un ridestarsi dell’attenzione per la spiritualità: negli Stati Uniti negli ultimi decenni è cresciuto l’interesse per la vita spirituale e proprio negli ultimi anni si è acceso in Australia il dibattito sul rapporto tra dimensione spirituale e educazione.
In Europa c’è una produzione letteraria sulla spiritualità infantile e sull’educazione alla spiritualità, dal punto di vista delle religioni mondiali e l’associazione belga ed europea European SPES-forum promuove la spiritualità nell’economia e nella società, non solo in rapporto alle religioni, ma con una veduta più vasta che abbraccia le varie sfere dell’agire umano rispondendo a una domanda di significato.Il termine spiritualità non è quindi più in relazione, esclusiva ed escludente, alla religione, ma si lega alla ricerca di un senso in un mondo che non ha più punti di riferimento e invita alla ricerca di un significato in modo che le coscienze non siano più seguaci ma diventino produttive e adatte a impostare un cammino individuale, che sappia ridare colore ad una vita non vissuta in prima persona.
La chiara meta educativa del ben-essere è necessariamente legata alla spiritualità e porta con sé una progressione di concetti e di valori che riguardano non solo un modo di pensare o di agire ma un modo di essere, perché come dice il filosofo Evdokimov
la spiritualità non è una dottrina, né una teologia, ma la vita stessa.
Cioè: la vita procede dall’alto, dalla dimensione più elevata, quella dello spirito. L’essenza è Luce, ma è nella forma che essa trova compimento e ragione di essere. Tutto è spirituale, non vi è differenziazione se non a causa dei limiti della nostra coscienza e per i difetti percettivi che ne conseguono.
In realtà non esiste soluzione di continuità tra il mondo superiore della luce e quello inferiore della forma, proprio come all’interno dell’arcobaleno non esiste separazione o frattura tra il rosso e il violetto, ma solo un graduale passaggio attraverso frequenze via via più dense, o più sottili, a seconda del punto di vista.
Il sacro senso della vita è racchiuso tutto nella creativa danza della coppia Spirito-Materia i cui passi si ripetono all’infinito, armonici, uguali eppure in continuo divenire.
Sono opposti che si attraggono, si cercano e al contempo si negano, lo spirito feconda la materia, rendendola capace di manifestare l’essenza divina proprio attraverso la forma.Fare esperienza dello spirito è comporre la melodia della propria vita con le qualità di profondità, libertà, leggerezza e bellezza che richiamano l’armonia presente nel momento in cui si giunge a completarsi con sé stessi, con gli altri, col mondo e con l’universo intero e allora e solo allora la musica accompagnerà la nostra esistenza terrena senza interrompersi ma anche senza ripetersi, ritoccando ritmi e tempi, cambiando strumenti e temi.
In questo modo l’immutabile e il mutabile, il continuo e il discontinuo, l’essere e il divenire si mischiano per dimostrare che la vita non è separata in tante parti ma è un’interezza: è come il respiro che non può fermarsi, che ci costringe ad aprirci, a non trattenere, a lasciare andare.
Così il divenire si rende tangibile e incarna la spiritualità interiore che non teme le difficoltà e gli imprevisti dell’esistenza, ma li affronta col coraggio del cuore: non più il puro spirito incurante e distante dalla vita, ma lo spirito che vive il suo stato di incarnazione, che intride di sé ogni aspetto e ogni azione dell’uomo esaltandone le qualità.
E’ ben vero che tutte le cose mutano e divengono, ma qualcosa persiste, che le fa riconoscibili d’epoca in epoca, perché non subisce cambiamenti. L’Essere traspare attraverso il divenire, che, come compare, svanisce.
La durata sembra un prodotto del divenire, ma dimostra l’essere. Pare contraddittorio parlare di “persistenza mutevole”, eppure questo termine illustra lo stato delle cose.
In verità, tutto questo gioco, di durata, persistenza, prolungamento nel futuro è causato dal ciclo. Si ricordi che esso è l’unico fenomeno che sintetizza discontinuo e continuo, invariante e mutevole, non solo in se medesimo, ma in tutti i processi cui dà vita.**L’energia creativa è pervasiva, carica di tensione, mai componibile e in questa nostra vita terrena, che si muove oscillando, la vita spirituale può essere sperimentata nella forma di un essere per via che esplora nuovi orizzonti e mette alla prova la propria abilità nel rinnovarsi di continuo, per conoscere sempre di più il suo essere autentico.
La Nuova Educazione planetaria non può prescindere da una ricerca continua e scrupolosa, ma anche libera e coraggiosa, rivolta alla conoscenza della Realtà e delle sue leggi, orientata al Bene che riguarda tutto il creato e lo sconfinato spazio della coscienza.
Gli aspetti superiori devono essere sempre presenti e visibili con la mente del cuore e a tal proposito si ricorda che attualmente Sole-Vulcano informa il campo dell’Educazione, trovandosi nella 2^ qualità di Gemini, segno che inonda d’amore per lo Spazio il nostro Sistema solare.
Gemini sorveglia sotto l’insegna dell’Amore e spinge ad interessarsi dello Spazio, facilitando un rapporto capace di espandere e unificare per risolvere il dualismo, cercando di indirizzare gli uomini verso la pratica del Bene comune, unico e forte valore che accelera l’evoluzione e porta alla salvezza.
Invero l’azione creativa è diffusa in tutta l’opera, e scintille del grande “Aum” dirigono la corrente vitale. Questo potere creativo forma i nodi dell’evoluzione e ormeggia il filo della Madre del Mondo a un lavoro eternamente attivo.
*Enzio Savoini-Scritti inediti-Nuovo Cristianesimo, pag.29
**Enzio Savoini-Scritti inediti- Immaginazione creativa-pag.212
***Collana Agni Yoga-Comunità-pag.92