Il Terzo Raggio dell’Intelligenza creativa

Nel giorno annuale dell’allineamento Sole-Terra-Alcione, la Stella nell’ammasso delle Pleiadi che viene indicata quale Origine e perno della rivoluzione dei Sette Sistemi solari dei quali il nostro fa parte, seminiamo un compendio sulla sua fondamentale Energia, il Terzo Raggio, la Luce, l’Intelligenza attiva o creativa a base dell’Evoluzione della Coscienza:

Il terzo Raggio dell’Intelligenza creativa

Eccone alcuni estratti:

Il Tre è il Numero del triuno o triade, la prima ‘correlazione’ tra l’Uno e il Due e la loro sintesi, è l’elettricità tra le ‘Due Origini’ Spirito e Sostanza, e, al termine dell’Evoluzione, è il Loro Rapporto o Coscienza espressa in Forma perfetta: la tetraktis.

Nel Settenario delle Energie della Vita, Tre sono i Raggi di Aspetto dell’Uno, la Triade superiore, spirituale o causale, così come il Triangolo è la prima figura psicogeometrica dello Spazio vivo, la struttura essenziale e creativa dello Spirito espresso nella Sostanza: Coscienza in manifestazione.

Il Terzo Raggio, “il Grande Architetto”, ponte tra il Tre dello Spirito/Coscienza ed il Sette della Sostanza/Materia, esprime questo potere di sintesi e attività creative:

“Il terzo raggio costituisce l’aggregato delle forze attive costruttrici, e il Grande Architetto, con i Suoi Costruttori, organizza il materiale, inizia il lavoro, ed infine (col procedere del ciclo evolutivo) materializza l’idea e il proposito di Dio Padre [il Primo Raggio], sotto la guida di Dio Figlio [il Secondo raggio]” (PE 1, 159); raggiunta la perfezione possibile per quel Ciclo di espressione, ne riassorbe quindi in Sé il frutto, o essenza, quale Seme creativo del nuovo Uno o Inizio.

Nel Sistema solare attuale, lo scopo è sviluppare il Secondo Aspetto della Vita, “il Figlio” (Vishnù), il Rapporto tra Spirito e Materia, attraverso il Terzo Aspetto o Brahma, la Sostanza intelligente, ovvero realizzare l’Evoluzione della Coscienza, la Luce spirituale: “dal punto di vista esoterico, evoluzione significa sensibilità costantemente crescente alla luce e all’illuminazione” (RI, 642).

Detto ancora in altro modo, Brahma corrisponde al Raggio primordiale della Materia e della sua Luce sostanziale o Intelligenza, è il Terzo Fuoco, veicolo del Secondo Fuoco o Raggio divino (TFC, 527), ed è, al termine dell’evoluzione, Saggezza: l’espressione intelligente dell’Amore.

Il sistema solare è un triplice insieme “che è il veicolo mediante il quale una grande ENTITÀ cosmica, il Logos solare, manifesta l’intelligenza attiva con lo scopo di manifestare in modo perfetto il lato amore della Sua natura.” (TFC, 128)

“L’intelligenza attiva, unita alla volontà o potere, produce il “Figlio della necessità” che incarna l’intelligenza, la volontà o desiderio, e la loro congiunta manifestazione latente, l’Amore-Saggezza.

Come potremmo esprimere in termini di Fuoco un pensiero analogo?

Il fuoco latente nella materia – che è in sé il prodotto di una precedente manifestazione della stessa Identità cosmica, ossia la qualità relativamente perfetta da Essa conseguita in una precedente incarnazione cosmica – è nuovamente messo in moto dal desiderio di quella stessa Identità per percorrere ancora una volta la ruota della rinascita. Questo “fuoco per attrito” produce calore ed irradiazione, e provoca la reazione dell’opposto “fuoco elettrico” o spirito. Qui abbiamo l’idea del raggio che colpisce ed attraversa la materia, poiché l’azione del fuoco elettrico è sempre verso l’avanti … Il raggio unico, “fuoco elettrico”, cade nella materia. Questo è il matrimonio sistemico del Padre e della Madre. Ha per risultato la fusione di questi due fuochi e la produzione dell’espressione di fuoco che chiamiamo “fuoco solare”.

È prodotto così il Figlio. L’Intelligenza attiva e la Volontà sono unite, e l’amore-saggezza, dopo essere stato perfezionato con l’evoluzione, ne sarà il frutto.

Il fuoco elettrico o Spirito, unito al fuoco d’attrito (calore) produce il fuoco solare o luce.

Quando dunque l’Entità cosmica prende forma, all’intelligenza attiva che è il prodotto della sua incarnazione precedente si aggiunge un’ulteriore qualità, inerente e potenziale, quella dell’Amore-Saggezza. Questa è la facoltà d’amare ciò che è oggettivo, ossia il non sé, e di usare infine con saggezza la forma. La pura volontà è finora un’astrazione, e sarà portata in pieno sviluppo solo in un’altra incarnazione del Logos [lo Spirito solare]. La Mente o Intelligenza non è un’astrazione, è qualcosa che ESISTE. Neppure l’Amore-Saggezza è un’astrazione. È in via di sviluppo, in corso di manifestazione, ed è l’aspetto del Figlio.

Ciò che è stato detto ora non è in alcun modo nuovo, ma questi pensieri sulla dualità essenziale sono raccolti al fine di indicare alla nostra mente la necessità di vedere queste cose dal punto di vista del loro posto nello schema cosmico, e non da quello della nostra evoluzione planetaria e di quella dell’uomo. L’umanità è l’evoluzione mediante la quale l’aspetto Figlio deve esprimersi il più perfettamente in questa incarnazione cosmica.

Brahma

L’uomo unifica le paia di opposti, ed in lui i tre fuochi s’incontrano. Egli è la migliore espressione del principio manasico [il Quinto Principio o piano della Mente, ove è attestata l’Anima umana o ‘corpo delle Cause’], e lo si può considerare, da un interessantissimo punto di vista, il capolavoro di Brahma.

Egli è l’involucro della vita di Dio; è la coscienza individualizzata del Logos, che si manifesta mediante i sette divini Manasaputra o Uomini Celesti [i Sette Centri solari, i Logoi planetari], nei cui corpi ha posto ogni unità della famiglia umana. Egli è l’aspetto Vishnù in via di sviluppo mediante l’intelligenza di Brahma, sospinto dalla volontà di Mahadeva [Primo Aspetto]. Perciò l’uomo è molto importante, in un senso particolare, essendo il luogo d’unione di tutti e tre gli aspetti; nondimeno egli ha un’importanza minima, perché non è l’apice del triangolo, ma solo il punto di mezzo …

Proprio come il pianeta chiamato Terra è considerato il punto decisivo o campo di battaglia tra lo Spirito e la Materia, ed ha quindi per questa medesima considerazione grande importanza, così il nostro sistema solare occupa un posto analogo nello schema cosmico. L’Uomo cosmico, l’Arjuna solare, lotta per la sua perfetta autocoscienza individualizzata e per la liberazione dalla forma, dal non sé. Così l’uomo su questo pianeta si batte per ideali analoghi nella sua minuscola scala; così si battono in cielo Michele ed i suoi Angeli, ossia i Divini Uomini Celesti, che hanno lo stesso problema su scala maggiore. (TFC, 241-3)


Per gli altri compendi sui Sette Raggi precedentemente pubblicati vedi:

Il Primo Raggio di Volontà o Potere

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