In questi giorni (dal 24 al 26 ottobre 2018) avviene nel Cielo l’eccezionale allineamento tra il Sole/Vulcano (1), Venere (5), Terra (3) e Urano (7), Luminari e Princìpi che trasmettono tutti i Raggi dispari tra i Sette per quanto riguarda il nostro Sistema solare: la Linea 1-3-5-7 è la direzione positiva o attiva della Vita alla fonte e alla base di ogni cosa.
È dunque un ‘tempo giusto’ per irradiare e per impiantare alcuni semi di pensiero sul potere (1) di pianificare (3) la manifestazione (5) attraverso il Ritmo e il Rito (7):
“… le radici di ogni rito stanno nel Sole, inteso come suprema Intelligenza del suo Sistema. Ciò è evidente se si pensa che quell’Ente spirituale irradia la Vita su questo e sugli altri pianeti: qualsiasi ciclo o moto o evento solare costituisce di per sé un Rito, costruttivo e benefico, che gradualmente rivela ciò che le forme racchiudono ...”. [1]
“… più si sale nella gerarchia delle creature, meglio si vedono osservati i Riti del Cosmo e maggiori sono la potenza e la precisione degli effetti. Sotto il livello umano i dettami rituali vengono rispettati, ma in modo inconsapevole; sopra, la cooperazione si perfeziona ed è volontaria; l’uomo è il grado di passaggio dall’una all’altra forma di obbedienza, il che comporta una grande crisi di crescita.
… Quelle creature che assecondano il ritmo generale ne traggono vantaggio, per sé e per le loro imprese: qui si distingue la duplicità di quell’unico Atto che è l’Invocazione – Evocazione. Nulla accade se non si gettano i semi (invocazione) nel giusto momento. Ma qualora gli stimoli (= i centri) siano posti, l’energia vi si apprende e ne modella gli sviluppi (evocazione).” [2]
L’Energia della Vita è ritmica e rituale e l’umanità dovrà apprendere ad invocarla e ad evocarla in conformità, riconoscendone e imitandone l’Ordinamento gerarchico:
“La settima qualità[3] dell’Ordine è detta nel suo nome: dall’interno essa lo costituisce in organismo gerarchico eppure libero. Dalla sua attività scaturiscono i riti, ossia la scansione della sua vita creativa. Questa verità è visibile in tutti gli ordini manifesti, siano essi di natura psichica, cosmica o fisica. La disposizione gerarchica è una caratteristica essenziale dell’Ordine: universale, solare, planetaria.
E’ però una Gerarchia di Funzioni, non di Personaggi che le svolgono. Certo in un Ordine compiuto e regolare questi due aspetti (Funzioni e Persone) si pareggiano e si identificano, ma in tutte quelle formazioni che sono ancora in fase di sviluppo, e quindi necessariamente imperfette, è prudente tenere separati i due concetti. La Funzione è quella che è, ed è impersonale, il funzionario è ancora gravato di quelle impurità dalle quali si va spogliando, e può essere di vario livello evolutivo.
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Le Stelle [le strutture interne ed essenziali di un Sistema o Gruppo di Funzioni ordinate secondo il Modello settenario – ndr], che lavorano nel pieno rispetto dei rapporti gerarchici, pur essendo ciascuna autonoma e sovrana, imparano a riconoscere, a poco a poco, la presenza di una gerarchia fra loro stesse, non dovuta al diverso valore dell’una o dell’altra, ma alle varie funzioni che svolgono nell’Opera una. Da ciò dipende la collaborazione generale, che … è la chiave del successo.
Il concetto di Sistema e la sua costruzione faranno presto luce su questa scala di Funzioni, abituando le Stelle a riconoscersi ciascuna come una leva di un congegno complesso. Per ora è bene limitarsi a questi pochi cenni e custodire nel cuore la speranza che un giorno i Fratelli maggiori possano, anche per il lavoro compiuto dai minori, esternare la Gerarchia in Terra.”
“<< La settima qualità della Vita lega assieme Spirito e Sostanza.>>
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Per intervento della settima Qualità le forme prendono vita, ovunque nell’Universo. Essa agisce liberamente ma secondo legge, con amore, nello Spazio, seguendo un programma, in bellezza, con misure molteplici ma fedele a un solo Modello. Dal suo operato così regolare nasce un Ordine vivente che si aggiunge, senza confondersi, all’Ordine sempiterno.
Il settimo Fuoco non potrebbe compiere un tale suo prodigio senza l’azione cooperante degli altri sei; ma questi non otterrebbero lo scopo senza il suo suggello.
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La settima Virtù agisce dall’interno e dall’esterno, perciò i suoi prodotti sono visibili e invisibili. È attiva in ogni luogo e in tutti i tempi, talora in evidenza oppure inosservata. L’epoca veniente vedrà sbocciare i fiori incandescenti della sua magia, che già si annuncia.
E’ giusto dunque studiarne la natura e i processi, e preparare vasi per raccoglierla dal Cielo.” [4]
Ed ecco alcuni brani dall’Insegnamento esoterico che corroborano la necessità di pianificare ed organizzare scientemente e ritmicamente la collaborazione coordinata verso uno Scopo comune:
“Il sesto raggio promosse lo spirito individualistico. I gruppi esistono, ma sono composti di individui raccolti attorno ad un altro individuo.
Il settimo alimenterà lo spirito di gruppo ed i fenomeni principali saranno il ritmo, lo scopo, e l’azione rituale del gruppo.
…Una delle prime lezioni che l’umanità dovrà apprendere sotto la potente influenza del settimo raggio, è che l’anima controlla il suo strumento, la personalità, mediante il rito, ossia l’imposizione di un ritmo regolare, poiché il ritmo è ciò che realmente designa un rituale. Quando gli aspiranti al discepolato impongono un ritmo alla propria vita, lo chiamano disciplina, e ne sono contenti. Ciò che i gruppi compiono riunendosi per svolgere un rito o una cerimonia qualsiasi (ecclesiastica, massonica, o le esercitazioni militari e navali, o il funzionamento delle imprese industriali e commerciali, o di un ospedale, o di un convegno) è di natura analoga, poiché impone ai partecipanti un’azione simultanea, un gesto identico, ossia un rituale. Nessuno al mondo può sfuggire al rito, poiché il sorgere e il tramontare del sole lo impone, lo impongono il passare ciclico degli anni, i grandi moti in seno alle grandi città, l’andare e venire dei treni, dei transatlantici e delle poste, e l’avvicendarsi regolare delle trasmissioni radiofoniche; tutti questi fattori impongono un ritmo all’umanità, sia esso riconosciuto o meno …
Non si sfugge al cerimoniale della vita. Lo si riconosce inconsciamente, lo si segue ciecamente ed è la grande disciplina del respiro ritmico della vita stessa. La divinità opera con il rituale e si sottopone ai cerimoniali dell’universo. I sette raggi entrano in attività e ne escono obbedendo all’impulso ritmico e rituale della Vita divina. In tal modo il cerimoniale dei Costruttori erige il tempio del Signore.
Ogni regno della natura è soggetto all’esperienza del rituale ed ai cerimoniali della espressione periodica. Solo l’iniziato può capirli. Ogni formicaio ed ogni alveare è spinto da rituali istintivi e da impulsi ritmici. La futura psicologia potrebbe essere descritta come la scienza dei rituali e dei ritmi del corpo, della natura emotiva e dei processi mentali, ossia di quei cerimoniali (inerenti, innati o imposti dal sé, dalle circostanze e dall’ambiente) che influenzano il meccanismo per il cui tramite l’anima agisce.” [5]
Come l’individuo, anche l’umanità intera, a gradi successivi di evoluzione gerarchica della coscienza, dovrà disciplinarsi secondo i Ritmi della Vita ed allestire un Piano di riordino planetario.
E “qualsiasi piano o progetto che intende essere legittimo, ossia secondo le Leggi del Cielo, non può che inserirsi nei Ritmi e Cicli del Piano solare: comprendere le correnti e i flussi di tali Stelle [vedi video] allestite dai Costruttori solari svela le energie causanti e operative a disposizione, compenetra i mondi e i livelli, favorisce e ritualizza l’imitazione e l’identificazione con il Proposito celeste o globale.
Prenderne coscienza è il modo più sicuro per leggere gli eventi del passato e le tendenze del futuro, e poter così “essere pronti”.
L’uomo, a somiglianza del Cielo, può nel suo ordine minore e nelle sue imprese, stabilire date primarie e secondarie, ma queste possono avere efficacia e senso solo se concordi con le spaziali.
L’osservanza accurata di tali segnali può insegnare presto a usare meglio l’energia del Ritmo, del quale è certo meglio e più intelligente assecondare che ostacolare il flusso.”
Ne nasce una liturgia luminosa
che governa gli elementi e tiene aperte le vie e le rotte.