L’anno 5.4 (Nuove basi della cultura. Arte. Mondo delle immagini), che si volge alla conclusione, vede per la seconda volta il combinarsi degli impulsi di Venere e Plutone nel campo sostanziale di Capricornus; come già accennato nel precedente scritto, questo connubio svela la Volontà come alleata e sostegno dell’Arte del pensiero (unione tra la potenza della volontà indefettibile e la potenza costruttiva del Manas; volontà di azione nel caso di Venere/5° Raggio e volontà di iniziare nel caso di Plutone/1° Raggio), traducendosi, sul piano degli effetti, in stimolo alla semina delle forme pensiero che andranno ad irrorare la mentalità generale affinché ne scaturiscano i germi di una Nuova Cultura e affinché il processo evolutivo proceda.
Gli scenari in cui tale Volontà e tale Pensiero operano possono variare di volta in volta, ma ciò che rimane invariato in questo “incontro celeste” è l’impulso all’attivazione di quell’energia di Fuoco propria della Mente e del Pensiero capace di trasformare il potere della volontà nella forza che produce la Manifestazione.
Il concetto di Manifestazione richiama a sé innumerevoli stratificazioni teoriche e culturali, ma l’Insegnamento esoterico definisce la manifestazione (che periodicamente emerge dalla Realtà Assoluta come Universo manifesto, di cui è altresì un simbolo) come la risultante dell’azione di quella Triade metafisica che vede nello Spirito/coscienza e nella Materia “i due simboli o aspetti dell’Assoluto, Parabrahman, che costituiscono le basi dell’Essere condizionato, sia soggettivo che oggettivo. (…) L’Universo Manifestato è dunque pervaso dalla dualità che è, per così dire, l’essenza stessa della sua Esistenza come Manifestazione. Ma come i poli opposti di soggetto e di oggetto, di spirito e materia non sono che aspetti dell’Unità Unica nella quale essi sono sintetizzati, così nell’Universo Manifestato vi è “quello” che collega lo Spirito alla Materia, il Soggetto all’Oggetto”. (1)
L’apparenza fenomenica è dunque espressione della Volontà e del Moto originario dell’Uno senza nome; una Volontà tanto incisiva e costruttiva quanto commensurata allo scopo ultimo, l’evoluzione. Il motore propulsivo di questo apparire ciclico (Manifestazione) nonchè il collegamento tra Spirito e materia: “Questo qualche cosa, attualmente sconosciuto alla speculazione occidentale, è chiamato Fohat dagli occultisti. È il “ponte” per mezzo del quale le Idee esistenti nel “Pensiero Divino” sono impresse nella Sostanza Cosmica come Leggi della Natura. Fohat è così l’energia dinamica dell’Ideazione Cosmica, oppure, se lo si considera dall’altro lato, è il mezzo intelligente, il potere che guida ogni manifestazione…”. (2)
Vi è quindi un Pensiero originario che si dispiega nello Spazio/Matrice e che guida sapientemente l’evoluzione cosmica, oltre che umana: “Così, mentre la scienza parla di un’evoluzione che si svolge attraverso la materia bruta, forze cieche e movimento incosciente, gli occultisti ci mostrano una Legge intelligente ed una Vita senziente, aggiungendo che Fohat è lo Spirito che guida tutto ciò”. (3) “Fohat, correndo attraverso i sette princìpi di Âkâsha, agisce sulla Sostanza manifestata o Elemento Unico … e, differenziandola in vari centri di energia, mette in moto la legge dell’Evoluzione Cosmica, obbedendo all’Ideazione della Mente Universale e dando origine a tutti i vari stati di esistenza manifestati nel Sistema Solare”. (4)
Fohat, “l’Intelligenza vitalizzante e dirigente del Fluido Universale Elettrico o Vitale” (5) è pertanto quell’energia dinamica magnetica (e bipolare) che guida con intelligenza la costruzione della Manifestazione: “È per mezzo di Fohat che le idee della Mente Universale sono impresse sulla Materia. Possiamo farci una debole idea della natura di Fohat dall’espressione “Elettricità Cosmica”, con cui viene talvolta chiamato; in tal caso però bisogna aggiungere altre proprietà a quelle comunemente attribuite all’elettricità, e fra esse l’intelligenza”. (6)
Possiamo allora intravedere meglio la relazione tra Fohat, Principio e Ideazione cosmica, “Luce del Logos” e Mahat (7), radice di Manas, l’Intelligenza, il Fuoco della Mente, l’Elettricità: Fohat, infatti, si palesa in svariate forme, di cui Manas è il Quinto Principio, “Ichashakti”, ovvero il potere della volontà, la forza capace di produrre la manifestazione. Tale potere si qualifica come principio mente (Manas) che permette la ‘fissazione’ delle Idee a livello causale mentale.
Manas, normalmente definito come Mente (ossia come facoltà di ragionamento e di deduzione logica e razionale) si pone pertanto alla base di tutta la manifestazione e tutte le forme sono animate dal suo potere infuocato. Fohat, nelle sue diverse manifestazioni, è quindi il legame tra la Mente (Manas, il Pensiero igneo) e la Materia, è il principio animatore di ogni atomo. Tale relazione, prescindendo dalle implicazioni dottrinali, mostra come il nostro Universo sia pervaso da un impulso di Vita Intelligente, non cieca e casuale, e che questo impulso, al di là dei nomi coi quali è chiamato, innerva tutta la Manifestazione trasmettendo, secondo gerarchia, la scintilla creativa alle unità di vita che in essa dimorano affinché siano in grado a loro volta di vitalizzare e attivare la manifestazione accendendo i fuochi in essa latenti e portandone alla luce l’inerente potenza di Vita.
Venere, nel Sistema solare, rappresenta proprio il vettore solare di Manas, il 5° Principio o Fuoco costruttivo della Mente in grado di produrre la Manifestazione. In accordo con Plutone (espressione di 1° Raggio) tale fuoco può scendere con potenza fino a livelli più bassi della manifestazione illuminandola e trasfigurandola.
A livello umano, attingendo al Modello celeste, la manifestazione trova il suo compimento nell’applicazione sapiente (le monadi umane sono infatti dette “Figli della Saggezza”) del Manas, il Principio della Mente o l’Anima Umana, il Principio Intelligente, il Costruttore dei Mondi. “L’uomo è la sorgente che origina la mente per quanto riguarda la materia dei suoi veicoli, ed è il loro impulso manasico latente. Lo stesso dicasi di un Uomo Celeste con la Sua più ampia sfera d’influenza, e di un Logos solare. Ognuno di Essi ha esercitato la Sua facoltà di discriminare formando così il Suo anello invalicabile; ognuno di Essi ha un proposito per ogni incarnazione; ognuno di Essi opera attivamente ed intelligentemente al fine di raggiungere determinate mete; così ognuno di Essi è la fonte del Manas per il Suo schema; ognuno è il Fuoco dell’Intelligenza che lo anima; ognuno, grazie a questo stesso principio manasico, si individualizza, espande gradualmente la Sua autorealizzazione fino ad includere l’intero anello invalicabile dell’Entità da cui gli perviene il quinto principio; ognuno consegue l’iniziazione, ed alla fine si libera dalla forma.” (8)
Laddove l’uomo riuscirà a sganciarsi dall’attrazione del Kamâ (desiderio) inferiore che lo sospinge verso la sfera delle passioni materiali e riuscirà invece a volgersi verso il Mondo del Fuoco, ecco che Manas, l’Uomo perfetto, adempirà al suo mandato divino, Creare con la potenza del retto Pensiero, trasformando il caos in kosmos, portando il Cielo in Terra.
L’Uomo, la Quarta Gerarchia umana, ha dunque questo importantissimo compito, quello di attivare il manas superiore esercitando l’Arte e la Scienza di pensare: “…il Manas superiore è il principio più importante, il perno centrale della costituzione umana, ossia la vera anima. È il filo che dovrebbe essere afferrato da chi vuol conoscere la verità ed innalzarsi fuori da quest’esistenza condizionata.” (9); tale compito condurrà l’Uomo a divenire pienamente autocosciente ed attivo, membro a pieno diritto delle Gerarchie della Luce.
Note:
- *Collana Agni Yoga. Infinito I, § 84
- 1-Helena P. Blavatsky, La Dottrina Segreta. Vol. 1. Cosmogenesi, Cintamani, 2007, p. 59
- 2-Ibidem, p. 60
- 3-Ibidem, p. 195
- 4-Ibidem, p. 163
- 5-Ibidem, p. 631
- 6-Ibidem, p. 136
- 7-“Mahat, “l’Intelletto” o la Mente, che corrisponde a Manas, il primo trovandosi sul piano cosmico quest’ultimo sul piano umano…”. (Helena P. Blavatsky, La Dottrina Segreta. Vol. 1. Cosmogenesi, Cintamani, 2007, p. 579)
- 8-A. Bailey, Trattato del Fuoco cosmico, par. ing. 355
- 9-Ibidem, par. ing. 67, nota 22
Che il Fuoco dell’Intelligenza guidi i nostri 365 passi