1) SCOPO
Spesso la Religione viene confusa con i riti, la Teologia, i dogmi. Ma possiamo considerarla come il collegamento con l’essenziale, con il Nucleo più spirituale che ogni essere, vivente o inanimato, ha in sé. Questo concetto ricorda più un ponte con il Superiore che una differenziazione tra esseri. Collegando ogni essere si aggancia ad ogni cuore. Ed ognuno al proprio, differente e particolare. Così facendo li accomuna e li unisce, come una rete concentrica. La Religione riconosce pertanto la diversità e la trascende. Riconosce il Maggiore ed il minore e li relaziona, con formule esatte, all’Unità Superiore.
Il Sistema Solare offre un mirabile modello di un efficiente ed armonioso equilibrio tra enti ed energie che, pur diverse e caratterizzate, sono indirizzate al “bene evolutivo comune”. Si è aggiunto “evolutivo” al famoso e spesso abusato “bene comune” perché è forse lo scopo primario di ogni vita, sia essa di un individuo che di un sistema: evolvere.
Ciò può avvenire tramite processi diversissimi da individuo o entità, con sperimentazione in campo o intuizione o, ancora, con disciplinata adesione ad un Piano.
Ma sottostante ad ogni esperimento o metodo c’è lo sforzo continuo ed incessante a migliorare, a orientare il proprio desiderio interiore al Desiderio Evolutivo superiore.
L’Evoluzione è necessaria per ricondurre i molti all’Uno.
Quel riconoscimento dell’Uno da parte dell’umanità, trascende ogni divisione o parziale visione, unisce laici, religiosi o atei, di ogni suddivisione dottrinale o filosofica parziale.
2) CAMPO
L’Ente che può idealizzare l’Uno per ogni individuo, popolo o nazione, è il Cielo che condividiamo e contempliamo ed in cui tutti possiamo riconoscerci.
La Religione potrà pertanto farci da ponte o indicatore per la relazione unica ma universale con il Cielo, come amato contenitore o Madre Celeste.
Riconoscere i suoi moti e armonie potrà aiutare l’Umanità a investigare ed intuire le energie che lo popolano e che condizionano ogni suo abitante.
3) PROGETTO
Una nuova Religione non potrà non tener conto dei gravi squilibri presenti nell’umanità. Ancora per una grande moltitudine non è possibile accedere alle minime necessità esistenziali.
La mancanza di certezza nei beni primari o nella soddisfazione delle esigenze vitali non permette il passaggio, se non in rari casi illuminati, al gradino superiore di ricerca ed ispirazione.
Uomini illuminati e responsabili del benessere spirituale e materiale dei propri fratelli dovranno rimettere ordine ed equilibrio nei rapporti economici e prevedere la rimozione degli abusi mondiali
4) MODELLO
Ogni cambiamento, o passaggio evolutivo, passa attraverso il cambiamento del singolo individuo che da una visione soggettivamente concentrata su se stesso, passa a quella più allargata o espansa sul gruppo o Comunità Umana.
5) LAVORO
Ogni differenziazione o metodo che promuove la Buona Volontà sarà benevolmente accolto e riconosciuto come contributo di ogni singolo o gruppo ad un Bene comune e superiore, riconoscendosi nella affermazione “il tuo Dio è il mio Dio”.
6) COMUNIONE
Per adoperarsi a questo Grande Piano di elevazione, ogni Gruppo o individuo si potrà riconoscere come parte di un grande ingranaggio, con la propria peculiarità ed il proprio indispensabile contributo.
Potrà, se vorrà, consacrarsi a stabilire il regno di Dio sulla Terra, come è stato predetto da tutte le Religioni mondiali.
7) ORDINE
Ogni ente, pensiero o insieme umano che sia, per essere vivo deve avere un ritmo. Deve seguire un ordine ed una sequenza, mostrando contemporaneamente la continua disponibilità all’adattamento per proseguire il lavoro di Gruppo, per l’Armonia generale.
Ogni Religione potrà perseguire l’espressione del Bello e del Buono, che il cuore riconosce come UNIVERSALE e di tutti.
Questo articolo mi ha portato a riflettere su alcune questioni che sono alla portata di tutti coloro che si pongono delle domande sul senso delle cose. Frequentando diversi ambienti, tra i quali quelli “religiosi”credo che nonostante le chiese , cattoliche siano sempre più vuote, ci siano degli atteggiamenti, nella nostra società, che ci fanno pensare ad un aumento dell’ interesse verso Dio e la religiosità ( non sempre coincidente con l’interesse per la chiesa o per la religione istituita). Il fatto è che con la fine della modernità, o comunque la sua crisi, ha portato con sé anche la dissoluzione delle principali filosofie che ritenevano di aver liquidato la religione. Oggi non ci sono più plausibili ragioni filosofiche forti per essere atei o comunque per rifiutare la religione. Nella sua autobiografia Bobbio riporta che su un muro della metropolitana di New York un giorno apparve una scritta:” Dio è la risposta”. E che l’indomani al di sotto ne apparve un’altra:”Quale era la domanda”. Insomma, sembra ci sia in corso una rinascita religiosa o forse meglio spirituale, ma, ecco il punto, la qualità della religione che si va maggiormente diffondendo non è capace di interpretare il mondo reale e per questo non sa produrre cultura. Cultura non nel senso di erudizione, ma come visione e sentimento del mondo, sotto forma di filosofia, musica, arte, letteratura; cultura come visione e sentimento della natura e della storia, in grado di conciliare il sapere e il credere, di fondare il credere sul sapere e il sapere sul credere, in quel circolo virtuoso che nel passato ha fatto grande l’Occidente e che veniva tradizionalmente espresso dalle formule di san Agostino “credo, per capire” (fondazione del sapere sul credere) e “capisco, per credere”(fondazione del credere sul sapere). Questa mancanza di fondamento e questa incapacità di elaborazione culturale rende la religiosità instabile e insicura: come una casa fondata sulla sabbia.
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