Il solstizio invernale è il momento delicato e segreto del ‘passaggio di consegne’: un ciclo si conclude e riversa in quello che contemporaneamente si apre il frutto dell’esperienza maturata in tutti i cicli precedenti. Le energie cambiano di segno; ciò che è interiorizzato è spinto a manifestarsi e tutto si fa ancora una volta nuovo. E’ l’alba di un nuovo giorno per la Terra ed inizia un’altra tappa dell’eterna avventura alla quale tutte le coscienze del pianeta partecipano a livelli di consapevolezza diversi.
Fissiamo allora nuovamente il punto di partenza, il proposito che guida oggi noi uomini di buona Volontà che vorremmo servire concordemente il frammento di Piano che ci è stato affidato, e che ad ogni ciclo va rinnovato e ridefinito.
Possiamo esprimerlo come segue:
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1 – Il proposito generale
L’intento di coloro che aderiscono al progetto già più volte enunciato in queste pagine (vedi) è sostanzialmente quello di rispondere alla quarta stanza della Grande Invocazione data all’umanità dal Maestro Tibetano, che recita:
Dal centro che vien detto il genere umano si svolga il Piano di Amore e di Luce e possa chiudere la porta dietro cui il male risiede.
Per dare seguito a tale appello gerarchico è stato formulato anni fa, da parte di un gruppo italiano, un piano basato su indicazioni tratte dai testi dell’Insegnamento ed articolato sulla matrice settenaria dello sviluppo sonoro, con l’impegno di ‘incarnarlo’ per ancorarlo sulla Terra, ciascuno assumendosi la responsabilità di uno specifico aspetto dello stesso.
E’ un proposito che si rafforza sempre più e si pone come un magnete nel campo di coscienza dei discepoli, cominciando ad essere condiviso da alcune realtà di Servizio sia italiane che di altre nazioni, che vedono in esso la chiave per una collaborazione costruttiva, prodromo di una vera e propria Fratellanza.
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2 – Il proposito che traguarda il 2025
Sempre dall’Insegnamento del Maestro Tibetano sappiamo che il 2025 sarà una data importante e decisiva per lo sviluppo della coscienza umana e planetaria, poiché la Gerarchia, in occasione del suo conclave previsto per tale anno, dovrebbe prendere delle decisioni relativamente alla possibilità di esteriorizzarsi, anche valutando il grado di sviluppo dell’Umanità e la capacità dei discepoli del mondo di collaborare consapevolmente al Piano.
Mancano solo otto anni (o passi, come li abbiamo chiamati) a tale scadenza, in occasione della quale vorremmo farci trovare pronti, a nome dell’Umanità, ad attestare il Piano d’Amore e di Luce. A tal fine, intendiamo costituirci (e già stiamo agendo in questo senso) quale prototipo del Gruppo dell’Umanità Una: un Ordine Planetario formato da gruppi o singoli discepoli del mondo che operi ad imitazione della Gerarchia in formazione ordinata, sonante e coesa.
Per sostanziare questo evento sul piano sottile, da quest’anno semineremo nel campo qualificato da tale proposito gli intenti di ogni funzionario dell’Ordine. Avendo compreso che non c’è differenza fra il seme e il seminatore, intendiamo seminare noi stessi, ciascuno per la specifica funzione che si è assunto fino al 2025, con l’obiettivo di giungere all’appuntamento gerarchico offrendo ai Maestri una base operativa e coerente, affinché possano riscontrare le condizioni per ritornare a camminare nuovamente fra gli uomini.
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3 – Il proposito dell’anno in corso
La tavola del piano con la quale ci stiamo identificando prevede che ogni anno rappresenti un fattore di variabilità: un passo specifico nel cammino verso la meta, che configura un’azione precisa (sia interiore che concreta) da compiersi da parte di tutti i funzionari del Gruppo Uno, che liberamente la interpretano.
L’anno che ci sta dinanzi, il terzo del quinto settennio, è dedicato alla Semina dei Principi della nuova Cultura.
Il nostro lavoro, in assonanza col terzo e quinto Raggio creativo, sarà quindi sottilmente vivificato dal potere delle energie corrispondenti: l’Intelligenza attiva e la capacità costruttiva della mente.
Se nell’anno 5.2 appena terminato il tema di fondo è stato l’Educazione e la fondazione interiore dell’Istituto del Cuore (l’opera dell’energia d’Amore), quest’anno, seminando i principi della nuova Cultura, metteremo particolarmente a fuoco la terza colonna del relativo Lambdoma, redatto nel primo anno di questo settennio (vedi), dedicata all’Economia, ovvero all’equo utilizzo delle risorse (l’opera della Luce). Affideremo ritmicamente allo Spazio ed alle pagine del blog quanto emergerà.
Il lavoro di semina non si compie in modo casuale, come qualsiasi agricoltore sa: ogni seme deve essere posto nel terreno giusto e nel giusto momento, guardando il cielo e le stagioni.
Ci proponiamo allora, e già lo stiamo facendo, come testimoniano anche le pubblicazioni che inseriamo su questo blog, di regolare il ritmo dei nostri passi sul Cielo, cercando di accordarci alle fonti energetiche della vita sistemica: il Sole centrale, le maggiori Costellazioni causanti, i Segni dello Zodiaco ed i Luminari che insieme alla Terra disegnano sull’eclittica comune il tracciato ed il ritmo del Piano solare.
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In sintesi, in risposta alla quarta stanza della Grande Invocazione, il proposito di questo gruppo umano può essere così enunciato: “Intendiamo divenire collaboratori della Gerarchia nell’adempimento del Piano per l’Umanità, di cui ci assumiamo la responsabilità per quel frammento che siamo in grado di intuire, e che dunque ci compete. A tal fine, sentiamo la necessità e l’urgenza di costituirci quale Ordine planetario, Ente pan-umano, Gruppo dell’Umanità Una, che possa attrarre ed orientare tutti coloro che sono disposti ad operare in tal senso”.
E’ un proposito decisivo e glorioso, che richiede una strenua dedizione. Rispetto a tale obiettivo ci troviamo oggi nella fase in cui si sta apprestando il cantiere. Molti discepoli del mondo e gruppi dediti al Servizio del Bene comune, spinti dall’accelerazione dei tempi anche dovuta al passaggio di era, sollecitati dall’invocazione dell’Umanità e dall’appello dei Maestri, sente la necessità di unire gli sforzi per Ricostruire il Tempio dell’Umanità una, aderendo a quell’Ordine planetario che da sempre esiste, al fine di collaborare al ripristino del Piano divino sulla terra.
Attualmente si sta radunando il materiale da costruzione. Le pietre che serviranno ad edificare il Tempio convergono al centro di un campo di servizio che va predisponendosi: il cuore comune. Tali pietre cominciano pian piano a riconoscersi; sono ancora parzialmente grezze ed hanno forme diverse perché serviranno a costruire parti differenti del Tempio, e proprio per questo motivo hanno anche punti di vista dissimili.
Poste sulla matrice spaziale, sospinte dalla gioia e dalla potenza del lavoro comune, libero e creativo, che rispetta quelli individuali, rafforzandoli ed orientandoli, esse cominceranno a trovare il proprio posto nell’Opera una.
Tale Matrice, il tessuto del Velo della Madre del mondo, è anche la tavola sulla quale è inscritto e viene tracciato sia il Piano gerarchico che la risposta umana ad esso. Qui vive e risuona il Proposito, che informa di sé i piccoli voleri degli uomini che lo accolgono nel cuore e vi si consacrano.
Cuore: campo fertile per far germogliare i semi di una nuova cultura