Ci siamo mai chiesti perché il simbolo del cuore ha una forma così strana che nulla ha a che vedere con quella dell’organo cardiaco?
Ebbene, la forma del simbolo ha un significato molto più profondo che testimonia l’intero viaggio dell’essere umano di esistenza in esistenza. Il viaggio inizia da un unico punto d’origine (La Monade Divina o scintilla individuata dello Spirito) dal quale si dipartono, in direzioni opposte, due linee curve, in realtà spiraliche, che vanno ad incontrarsi dopo aver tracciato un arco nello spazio.
Le linee o archi di spirale sono in realtà la linea involutiva e quella evolutiva che, dalla “Casa del Padre” (origine divina) prendono direzioni opposte per poi riunirsi alla fine dell’intero viaggio. Come due spirali PHI o logaritmiche che disegnano il moto della Coscienza visto reciprocamente dalla prospettiva dei poli positivo e negativo della manifestazione divina: Spirito e Materia. La doppia spirale PHI, detta spirale aurea, poiché ne rispecchia la proporzione, raffigura, infatti, la sperimentazione della Coscienza di tutte le possibili variabili, o possibili vibrazioni, che vengono esperite nel campo magnetico prodotto dalla interazione tra Spirito e Materia.
La Coscienza, dunque, traccia, durante il suo percorso evolutivo, le due linee che vanno ad evidenziare, mediante le loro intersecazioni, la forma del simbolo del cuore. Simbolo che testimonia la sintesi degli opposti, il riunirsi delle due metà nell’unica meta; lo sposalizio alchemico del Padre Celeste (Spirito) con la Madre del Mondo (Materia) mediante il Figlio (Coscienza) che è il sigillo della Loro unione d’Amore.
(n.d.r. – articolo già pubblicato sul sito https://fraternity.it e inserito in TPS nella categoria Canoni).