Il Pensiero che ordina

Immagine1L’individuo non ancora risvegliato crede sia suo diritto “pensare ciò che vuole”; egli lascia aperta la porta della mente ad ogni contenuto, anche se debilitante o degradante: odio, tristezza, vendetta, meschinità….

Si lamenta a volte della qualità dei suoi pensieri e dell’incostanza della sua mente. Dice: “non riesco a focalizzare l’attenzione”; “il tempo della mia concentrazione è breve”; “sono assediato da pensieri importuni”; “non so come liberarmi da alcuni pensieri”….

Si sente una “vittima” della sua mente e, talvolta anche con un certo compiacimento, afferma di “non poter farci nulla”.

Ciò che si rileva è che spesso il mondo del pensiero viene subìto invece che agito; che è legato a sentimenti di impotenza e di “coabitazione forzata”, quasi fosse una dimora mentale che non ci siamo scelti e che spesso ci opprime.

In realtà, pensiero e desiderio costruiscono il destino. Si afferma nelle Upanishad: “L’uomo non è che desiderio; come desidera, così egli diventa”.

Chi è sul Sentiero vigila attentamente i suoi pensieri, poiché sa che essi formeranno la realtà futura.

Sa che “L’energia segue il pensiero” e che la sua mente può diventare strumento per concretizzare realtà di separazione e distruzione o di  unità e  pace.

Sa che l’azione che seguirà il pensiero ne riprodurrà esattamente l’energia e pertanto è impegnato a produrre:

  • motivazioni pure;
  • progetti altruistici;
  • propositi amorevoli.

La realtà della nostra vita personale e sociale è quella che i nostri pensieri hanno formato e poi rafforzato con la ripetizione. Il pensiero amplia o restringe i nostri orizzonti, determina la maggiore o minore armonia con la quale ci rapportiamo al mondo, influisce sulla nostra efficacia nell’agire.

Di essi siamo responsabili: diventando sempre più “puri e potenti”, cioè allineati mentalmente con le forze della Luce, potremo portare il nostro contributo all’evoluzione. Attraverso tecniche di concentrazione, meditazione, visualizzazione e immaginazione creativa potremo “proiettare” nell’universo forme-pensiero che, se ripetute e sostenute dalla volontà, potranno concretizzarsi:

Il segreto del dominio di sé risiede in una regola molto semplice: non lasciare che certi pensieri e certi sentimenti si insedino nella propria testa e nel proprio cuore, perché sarebbe poi troppo tardi per arrestarne gli effetti.
E’ più facile cambiare le proprie opinioni scientifiche, filosofiche o religiose (può succedere di cambiarle istantaneamente) che cambiare i propri sentimenti di odio, i propri amori, i propri affetti o le proprie cupidigie. Ed è ancora più difficile cambiare le proprie abitudini, perché esse sono incrostate nella materia, la nostra materia. Per avere la padronanza dei propri atti, bisogna iniziare dalla padronanza dei propri pensieri.
(Omraam Mikhaël Aïvanhov, Pensieri quotidiani)

Il pensiero di Aïvanhov sopra riportato si ritrova sintetizzato in un noto aforisma che con fermezza riconsegna all’uomo la responsabilità di “creare consapevolmente” col pensiero:

Semina un pensiero, raccoglierai un’azione
Semina un’azione, raccoglierai un’abitudine
Semina un’abitudine, raccoglierai un carattere
Semina un carattere, raccoglierai un destino.

Lungo il Sentiero, l’uomo impara a governare i suoi pensieri, che costituiscono la sua essenza, al di là della “maschera” con la quale egli si presenta al mondo per ottenere successo e amore. “Come un uomo pensa nel suo cuore così egli è” afferma un detto della Saggezza antica, ribadendo che l’evoluzione interiore procede di pari passo con il raffinamento progressivo del mondo emotivo e mentale.

Altri antichi aforismi ribadiscono la funzione creatrice del pensiero:

Tutto è Mente.
Il Pensiero domina la materia.
L’energia fluisce dove va l’attenzione.
La Mente precede le cose, le domina, le crea.
L’attenzione cambia il valore dell’oggetto.

Sono i nostri pensieri e sentimenti ricorrenti a formare l’“aura” che circonda il nostro corpo fisico-eterico ed è la maggiore o minore armonia e bellezza di questi che gli altri percepiscono di noi come vibrazione energetica; questa può assumere la colorazione della “vitalità”, della “sim-patia”, della “disponibilità”, o, al contrario, dell’indifferenza, dell’a-patia, dell’egoismo.

L’aura del nostro Pianeta, costituita dalle emanazioni delle menti di tutti i suoi abitanti, è visibilmente inquinata d’egoismo. Questa comprensione, invece che bloccarci alla prima sensazione d’impotenza, può portare al riconoscimento della nostra possibilità di cooperare con la Fratellanza che, con saggia lungimiranza e superiore bene-volenza, vigila sull’avanzamento del Pianeta; la nostra attività primaria va svolta al livello del Pensiero, che si irradia nel tutto e tutto crea.

Il nostro compito di esseri umani cui sta a cuore la propria e l’altrui evoluzione è, pertanto, quello di diventare Pensatori efficaci, forti ed amorevoli. Con l’energia del pensiero purificato e direzionato, potremo  creare forme-pensiero che rispecchino gli ideali superiori nel modo più avanzato possibile per il nostro livello evolutivo, le quali, sostenute da gruppi di menti creative focalizzate, potranno contribuire a precipitare Progetti di Luce sulla Terra. Potremo così diventare mediatori di consapevolezze.

I Pensatori illuminati di ogni tempo sono vigili alle intuizioni superiori; riproducendo le idee nella materia, ne riportano fedelmente la visione e attuano ciò che hanno colto mediante la costruzione di forme-pensiero chiare e ben strutturate che potranno esercitare un forte influsso sulle menti “pronte a rispondere”.

Ogni pensiero sufficientemente definito è una vibrazione del corpo mentale e, come ogni altra vibrazione, tende a riprodursi nella realtà circostante, comunicandosi a materia mentale di simile densità; così, come i pensieri bassi, di utilitarismo e indifferenza dell’uomo medio creano vibrazioni simili in altre menti sintonizzate con quel tipo di materia mentale, i pensieri degli idealisti, dei filantropi, dei grandi riformatori sociali e religiosi, degli utopisti, e, più in generale, di coloro cui sta a cuore il Ben-essere dell’umanità creano forme-pensiero chiare ed armoniche, che si irradiano e risuonano in altre menti concentrate su simili ideali elevati. Il potere del pensiero direzionato e coerente di un gruppo di individui sintonizzati determina effetti molto superiori alla somma dei pensieri dei singoli individui, così come il fascio di luce coerente del laser è di gran lunga più efficace di fasci di luce non coerenti.

Le caratteristiche essenziali di questi Ideatori e Comunicatori, del passato e del presente,  sono l’apertura di coscienza, la dedizione al bene comune, la capacità di intuire il Piano, l’assenza di egoismo e separatività.

Essi sono sempre e senza esitazioni per la Pace, poiché  sanno che, karmicamente, la Buona Volontà e l’Armonia, al contrario della guerra,  danno buoni frutti. Nella dimensione del tempo, la guerra è sempre collegata al rancore del passato, mentre la Pace è il Per-dono (“dono per-fetto”) del presente, vivo e palpitante, proiettato nel futuro.

I nuovi idealisti sanno che guerra e pace nascono nell’interno, e che gli effetti di annebbiata distruttività o di gioiosa operatività si preparano nel cuore degli uomini.

Gli aspiranti spirituali di tutto il mondo avvertono sempre più chiaramente la necessità di “cercare il regno di Dio”:

«Cercate il Regno di Dio e la sua Giustizia» diceva Gesù.
L’idea del Regno di Dio ha ramificazioni e ripercussioni in tutte le regioni dell’universo, in tutta la creazione, dall’alto fino in basso, poiché tutto è collegato. Noi possiamo realizzare sulla terra qualcosa di veramente grande solo cominciando a mettere in moto un’idea in alto, sapendo che un’idea non è un’astrazione ma un’entità viva e operante.
(Omraam Mikhaël Aïvanhov, Pensieri quotidiani)

Con il pensiero di molti si è via via definito il mondo in cui viviamo; cambiando segno alla stessa energia, potremo mutare la realtà.

E’ necessario che “coloro che hanno compreso” lavorino per:

  • diffondere la realtà del fatto che “il pensiero crea” e che “la realtà è pensiero concretizzato”;
  • sostenere che “ciascuno è creatore di realtà” e che, in quanto tale, è responsabile dei pensieri che raffinano o inquinano l’aura energetica del Pianeta;
  • direzionare il pensiero dando attenzione e forza a ciò che produce Bellezza ed Evoluzione, negandola a ciò che lavora con l’indifferenza e con la stasi.

Meravigliosa la sintesi profetica di Aurobindo riguardo alle possibilità che attendono l’umanità risvegliata del futuro:

Divengo quello che vedo in me stesso
Ciò che il pensiero mi suggerisce, posso farlo
Ciò che il pensiero mi rivela, posso divenirlo
Questa dovrebbe essere l’incrollabile fede dell’uomo in sé,
poiché Dio lo abita.

 

(Vedi anche: “Il Sentiero e l’Evoluzione” – Sul Sentiero III – Il Pensiero che ordina)

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