Il ventiquattresimo allineamento significativo focalizzato dal Sole, ora in volo per la visione terrestre tra le stelle abissali e penetranti dello Scorpione, è con la lucida della costellazione, la Stella reale Antares, il Cuore dello Scorpione che lotta con Ardore per donare l’immortalità, e per i testi esoterici la fonte del Desiderio cosmico, il vettore e forza ardente dell’Amore divino.(1)
In tale Giorno, 2 dicembre, il tragitto fulgente del Sole intercetta sul meridiano eclittico la gigante rossa Antares, l’anelito al Profondissimo, simmetrica dall’altra parte del Cielo al suo riflesso, la stella Aldebaran del Toro, l’Occhio della Rivelazione, la Porta della Luce e della Visione. La proporzione celeste o direzione tra Fuochi è la seguente:(2)
Sole : Antares = Terra : Aldebaran
La Luce della Vita cosmica inonda l’intero sistema solare richiamata dal fuoco dell’Amore incondizionato, così come il desiderio e l’ardore del Cuore conquistano la chiara visione dell’Occhio aperto. Le due Stelle regali (Antares e Aldebaran), fonte di Luce e Verità, stabiliscono la Via di mezzo: una retta di equilibrio ad alta tensione che mira al Ritorno, “e trova la quiete attiva e luminosa del Centro”.
Da Antares s’irradia il Mistero del Desiderio
“Kama è il primo cosciente desiderio che tutto abbraccia per il bene universale; l’amore, ma per tutto ciò che vive e che sente, che ha bisogno di aiuto e di benevolenza; è il primo sentimento di tenera ed infinita compassione e di pietà che sorse nella coscienza della FORZA UNA creatrice, appena venne alla vita e all’essere quale raggio dall’ASSOLUTO. Il Rig-Veda dice:‘Per primo sorse in ESSO il desiderio, che fu il primitivo germe della mente e che i Saggi, cercando con il loro intelletto, hanno scoperto nel loro cuore quale legame che unisce l’Entità alla non-Entità’, o il Manas al puro Âtmâ̄-Buddhi”. (Da: H. P. Blavatsky, Il Glossario Teosofico, Collana Cintamani, 1998).
“Kama, unito al Manas superiore e a Buddhi, forma il Corpo Sottile superiore o anima spirituale dell’uomo spiritualmente evoluto”. (Da: H.Roerich, Lettere vol.I, pag. 244).
— […] la scintilla del desiderio accende la torcia della conoscenza. Non ostruite il vostro sentiero. Basterà che vi impegnate a fondo, e l’essere vostro verrà inondato dalla radianza dell’Infinito. (Da: Infinito I, §14, Agni Yoga).
— […] La volontà è un creatore possente: come forza frenante si innalza sulle energie rivelate e non assimilate. Evocatene la forza vitale! Lanciatevi nella direzione delle onde cosmiche! Desiderate con ardore le energie spaziali! Sappiate volere con coraggio! Assumete in coscienza, audacemente, che infinito è il numero delle vostre forme! In verità, la vita viene trasmutata dallo spirito e dal volere! E le energie si manifestano senza fine. (Ibidem, §37).
— […] Non è difficile manifestare la potenza creativa dello spirito quando il pensiero raffigura l’Universo come un dominio sconfinato. Per il solo desiderio di mutare la propria convinzione, l’umanità già progredisce. Desiderate immagini nuove. Desiderate vie nuove. Quando avrà riacceso il desiderio di infinita bellezza in ogni cosa, il genere umano avanzerà senza più volgersi indietro. Solo la maestosa grandezza del Cosmo lancerà lo spirito alle Alture inaccessibili. (Ibidem, §46).
— […] un desiderio proiettato nello spazio attrae sempre il proprio oggetto, e con la sua qualità determina l’Equilibrio. Proiettate dunque un desiderio che può essere esaudito: desiderate quelle energie da applicare alla vita. L’Equilibrio si stabilisce solo quando il libero arbitrio sceglie la via del Bene comune. (Da: Mondo del Fuoco III, §230, Agni Yoga).
— Desiderare significa trovare la porta del Mondo sottile. Ma è cosa difficile per l’uomo, che non sa equilibrare i propri sentimenti e quindi non riesce a dar vita a un desiderio veramente invincibile. Il desiderio è in verità un congegno creativo nel Mondo sottile. È un potere venuto dal Mondo supremo, ma esige la stessa chiarezza di quella sfera. Quando vi guidiamo su per la via della Gerarchia non facciamo che prepararvi a questa sovranità: la chiarezza del desiderio. Nell’incrociarsi delle correnti della sfera inferiore non è molto facile purificare il desiderio e farne come una freccia. Si può sormontare la pressione dell’atmosfera terrena lanciandosi impetuosamente verso l’Altissimo; e la Gerarchia è l’unico sbocco. Il cuore ardente, capace di incenerire tutte le scorie, guida anch’esso alla Gerarchia. Per propria esperienza si nota che l’esterno diventa interiore e inalienabile. Dapprima lo Yogi ode la musica delle sfere ma poi, per mezzo del cuore, entra in risonanza con quell’armonia del Mondo supremo. Ma bisogna che il cuore sia in fiamme. (Da: Cuore, §198, Agni Yoga).
“Il desiderio, ossia l’energia divina che produce i mutamenti e gli sviluppi e quindi l’evoluzione… è un principio universale.
Il desiderio, che causa i processi di sviluppo, conosce il ritorno. Ripercorre il suo cammino e alfine trova ciò che non muta e non cresce ed è la Fonte del desiderio. Il ritorno fa parte dello sviluppo e a poco a poco rallenta le oscillazioni orizzontali e muta nel Servizio. Trova la quiete attiva e luminosa del centro […] Se lo Spazio genera la luce che lo illumina, ogni cosa è fatta di luce ed è luce. Lo Spazio è la divina Sostanza, che non muta, mentre la luce per sua natura cresce e si rinnova di continuo. Questa è la radice dell’ambizione, o del desiderio. Tutte le creature vogliono più luce, l’ottengono e persistono. Il desiderio agisce per linee orizzontali e tende al punto centrale. A poco a poco si acquieta e allora si forma il vortice dell’ascesa; oppure perdura, e inizia la discesa”. (Liberamente estratto da: “Calendario e Rituale 1998”, testo inedito di Enzio Savoini).
“… I desideri sono faville di moto…”(3)
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