Immaginiamo di lasciare la Terra prendendo il volo.
Immaginiamo di superare l’atmosfera che cinge il pianeta, di percorrere leggeri gli spazi aperti che ci si aprono dinnanzi e che, poco a poco, ci appaiono sempre più sconfinati e inebrianti.
Immaginiamo di venir attirati dal Sole con la stessa potenza con cui un magnete attira le pagliuzze di metallo, di lasciarci trasportare verso quella fonte di luce e calore che si svela ai nostri occhi come la nostra vera casa e che ci permette di vedere oltre l’anello invalicabile dei nostri piccoli, ma apparentemente insuperabili, problemi terreni.
E, finalmente, prendiamo dimora nel Cuore del Sole.
Ecco, il passaggio dall’Astrologia Geocentrica all’Astrologia Eliocentrica è simile a questo volo, un volo da compiersi in piena coscienza e “in coscienza”.
Il sé minore (l’uomo sulla Terra) ha lasciato spazio al Sé maggiore (l’uomo sul Sole), gli occhi che scrutavano ansiosi i cieli in cerca della “buona sorte” hanno ormai ceduto il passo all’Occhio che riconosce le leggi superiori e, nel loro rispetto, crea e governa il proprio futuro.
Questo passaggio, una sorta di “porta senza porta” astrologica, consente quello scarto in coscienza che permette di attestarsi nel Sole e da lì volgere lo sguardo su un orizzonte di maggiore ampiezza, consapevolezza e magnetismo.
L’orizzonte che il Sé maggiore contempla è nel fulgore della luce solare: lo sguardo dell’Astrologia Eliocentrica Tropicale (ossia ancora riferito alle direzioni del ciclo terrestre) lo conferma ancora cittadino della Terra, benché già proiettato verso gli spazi sistemici e cosmici, e gli conferisce un volere concorde al Piano evolutivo, un’aspirazione che si protende nell’Infinito.
Nel riferimento che si spalanca con la visione dell’Astrologia Eliocentrica Siderale ecco che l’orizzonte si rivela di portata cosmica e il Sé maggiore/Sole può orientarsi verso il Cosmo, verso centri superiori stellari, verso lo Spazio infinito, la sua eterna dimora vivente.