L’Universo, il massimo dei Sistemi, ha una sua liturgia, che risulta evidente dal suo splendido ordinamento rituale e gerarchico, e lo stesso può dirsi del Sistema solare e del planetario.
Per la Tradizione, la Divinità stessa opera mediante il rituale ed è soggetta ai cerimoniali dell’Universo. Se accogliamo l’idea che la liturgia universale comprende, promuove e favorisce qualunque altra ritualità, che altro non è che un suo aspetto minore, possiamo vedere l’Universo come il grande Modello ordinato da imitare. Possiamo così orientare il pensiero al Grande Geometra dell’Universo che opera attraverso il moto ordinato, evidenziando la sua organizzazione, la bellezza di forma, di linea e di colore, la radiosità e perfezione geometrica.
Ogni giorno, ogni anno, un’unica celebrazione cosmica coinvolge le creature del pianeta: nessuno può sfuggire al rituale della Vita nello Spazio, poiché tutto ciò che è ciclico impone un ritmo all’Umanità, sia che ne sia cosciente o meno. Si tratta di una vera e propria liturgia della Coscienza (il Rapporto tra Vita e Spazio), dell’Intelligenza universale, solare o planetaria che sia: una liturgia ordinata, organizzata, manifesta e trascendente nello stesso tempo; di un ordinamento ritmicamente riproposto in ogni sua battuta, mai pari a se stesso eppure generato da una sola Legge rituale.
E donde vengono i riti, se non dal Sole?
La sua luce, che è intelligenza divina, illumina lo spazio terrestre,
congiunge i mondi, ordina e sacralizza ogni cosa.
A tale sviluppo liturgico, comandato dalla vita del Sole, non sono estranei i Segni zodiacali, i Luminari del Sistema Solare e tutte le Stelle del firmamento. Ogni granulo d’Intelligenza solare, poiché è parte della grande Disciplina del respiro ritmico della Vita stessa, segue un ciclo rituale e costruisce il futuro in base al cumulo d’esperienza acquisita. Così l’uomo deve ritmare la propria vita secondo una liturgia (parola coniata dai greci intesa come l’insieme delle operazioni di una società umana, necessarie alla sua vita e attività).
Secondo gli insegnamenti esoterici, l’uomo è dotato di un principio ordinatore solo quando l’Anima o “Angelo solare” domina il proprio strumento, la Personalità, mediante il proprio rituale, ossia mediante l’imposizione di un ritmo regolare: allora la magia creativa fiorisce, lasciando segni di profonda bellezza e radianti saggezza. In base a questa visione, possiamo ipotizzare la seguente formula: il Rito è la magia che affida il governo della Personalità all’Anima.
Magia è qui considerata nel significato originale, ossia quale capacità di organizzare strutturalmente e in modo gerarchico le forme della creazione, dalle più semplici alle sublimi: deriva dalla radice sanscrita “mah” o “mag” col significato di “grande”, da cui deriva la parola “Mahatma” o Grande Anima, nonché Maestà, Magister, Maestro, ecc… Secondo H. P. Blavatsky: “La Magia è la scienza Divina che conduce a partecipare agli attributi della Divinità stessa – Obiettivo dell’Arte Magica è la perfezione dell’uomo – La Magia indaga l’essenza ed il potere di tutte le cose – La Magia non implica una trasgressione delle Leggi della Natura – La Magia è basata sui poteri insiti dell’anima umana”. Secondo Keyserling: “Il Mago è Colui che é e che può – Ogni realizzazione di un significato è Magia. Realizzazione del significato è inserzione dello Spirito nel mondo della materia, perciò tutta la vita ha carattere magico – Mago è Colui che vive ed opera ispirato dalla più profonda Sapienza.”
L’uomo, figlio del Sole, ospita in sé il Cielo intero con tutta la sua liturgia di pianeti, stelle, galassie.
Il cuore, il sole del suo sistema, è la dimora del rito magico della Vita: il suo battito è il simbolo del ritmo e moto universali, capace di risuonare a tutte le musiche dello Spazio e di usarne le potentissime energie. La magia si fa sonora e radiante quando più cuori battono all’unisono e creano Armonia.
L’uomo che sente nel rito del moto ciclico il linguaggio eterno dello spirito cosmico, il mistero profondo della creazione e consapevolmente si sente incluso nella catena universale, può creare il suo mondo come membro della Comunità planetaria e solare, ed essere un legame armonico e aureo con il Cosmo, e quindi coadiuvarlo.
Nella realizzata coordinazione delle energie sta l’intero potere creativo dell’Universo.
La Ritualità serve dunque ad orientare stabilmente il moto o lo sviluppo di qualsiasi creatura, pensiero o mondo, in concordanza con le Leggi della Vita e dello Spazio. Secondo tale visione, anche la ritualità, nonché l’ordinamento, di un Gruppo non potranno che seguire i modelli e i ritmi celesti qualora si intenda invocare ed evocare le energie spaziali ed apprendere l’Arte della coordinazione creativa.
Come si legge nel Manifesto, il TPS riproduce in sé e segue l’ordinamento dei ritmi e dei cicli del Sistema solare e del Cosmo, stabilendo le strutture e le scansioni progressive per conseguire il Proposito e attuare il progetto di cooperazione coordinata. Coordinazione indica uno stato d’obbedienza volontaria a uno stesso Principio ordinatore generale. Nella sua applicazione universale, la coordinazione ha importanza decisiva: la si potrebbe chiamare allineamento cosmico, e quando è operante ha potere infinito.
Quale altro scopo potrebbe avere il genere umano, se non collaborare con il Cosmo, di cui è figlio?
Guardare al Cielo, grato e fidente, in vigile attesa: tale è il nostro rito fondamentale, il più semplice e diretto, componente essenziale di ogni liturgia. E’ questo, infatti, il primo effetto dell’azione rituale: si assume posizione nello Spazio, si attivano i canali che connettono alle Fonti e ai Campi.
Il Rito è la magia che unisce lo Spirito alla Sostanza,
il Fuoco della Vita al Fuoco dello Spazio.
La bellezza del fervore apre la Via
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