Ci siamo chiesti, per introdurre questo spazio, che cosa sia un Proposito.
Possiamo darne una prima succinta definizione: “Il Proposito è quel magnete che colora e condiziona un campo”. Quanto più è potente, tanto più esso è causante, e dunque maggiore è il campo che governa.
Abbiamo poi ampliato la domanda, chiedendoci se l’universo abbia uno scopo che condivide con tutte le creature che lo abitano, oppure se tutto ciò che esiste sia semplicemente frutto del caso. In sostanza: Dio esiste, o è un’invenzione umana? E, se sì, chi è quell’Ente che chiamiamo Dio?
Di fronte a questioni così decisive la mente può sposare l’una o l’altra tesi, suffragando entrambe con prove, che non possono però mai risultare totalmente convincenti per chi la pensi in modo contrario.
Solo il cuore allora è deputato a rispondere, contenendo gli opposti, perché sa che comunque tutte le strade convergono, pur se alcune si percorrono con maggior fatica.
Intendiamo qui scegliere la via più lieve ed iniziamo fra noi un dialogo “lento” con questa affermazione: “Dio esiste, ma non è separato dalle creature, non è “altro” da noi. E’ la Vita che anima l’universo, il quale è il suo corpo di manifestazione”. E’ dunque immanente, pur restando contemporaneamente trascendente. E’ conoscibile, eppure ignoto.
E ancora, ci chiediamo: “Come si può comprendere, coadiuvare, attuare il Proposito divino?”. Una prima risposta potrebbe essere questa: ”Chiedendoci chi siamo e che cosa siamo venuti a fare in questo tempo e in questo luogo”, ovvero cercando progressivamente di realizzare quale sia lo scopo di questa nostra esistenza terrena, ed assumendocene la piena responsabilità.
In quest’ottica si pone l’iniziativa che stiamo propugnando: la costituzione di una “Officina del Pensiero” che unifichi le forze di tutti coloro che hanno a cuore il progresso della coscienza umana.
La Volonta depone nel magnete del cuore un proposito il campo d azione si rsprime nell infinito…
“Il Proposito è quel magnete che colora e condiziona un campo”…
Si puo dire che il Proposito genera un magnete nel cui campo si esprime la vita…
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In effetti, credo che il primo pensiero fondante per la costruzione di una nuova cultura/civiltà consista proprio nella comprensione dell’unità del tutto, che dissolve l’illusione della separatività che tanta sofferenza crea nell’umanità.
Lavorare per il bene comune significa anche saturare il livello mentale umano di pensieri chiari, precisi e determinati al riguardo. Così si costruisce insieme un mondo nuovo, poiché siamo (e diventiamo) ciò che nel cuore pensiamo. Ognuno è chiamato a contribuire a questa impresa. Se vuoi puoi farlo anche inviando scritti a TPS che potranno essere pubblicati.
Il tema proposto è veramente ampio e credo sia una delle domande che accompagnano l’uomo da millenni.
Personalmente trovo molto interessante una riflessione al riguardo e credo che l’unione del “sapere” dei diversi punti di vista possa aiutare a trovare una risposta. Risposta che non credo saprò dare io personalmente ma verso la quale credo ci stiamo indirizzando come umanità piano piano.
Le sempre maggiori evidenze che la scienza ci porta provano che vi sia una sorta di costante, ovvero un olismo che ci fa comprendere come non siamo un’entità separata dell’universo ma una parte integrante dello stesso.
Le neuroscienze e la comparazione delle mappe cerebrali con le cartine delle galassie mostrano, ad esempio, una somiglianza interessante.
La presenza della seziona aurea nella natura e nella distribuzione della lunghezza dell’ossatura umana è un altro spunto per utili meditazioni.
Molto sembra rimandare a quel principio esoterico così antico e semplice che recitava “Come sopra, così sotto”. Speriamo di poter trovare, col tempo, una risposta che possa portare pace a tutte quelle anime che si sentono fuori luogo ma che, in realtà, sono parte di un meraviglioso tutto.