Glossario – Semina
Etimo secondo TPS
Sostantivo derivato dal verbo “seminare”, dal latino seminare, derivato da semen, seme, semente, principio. Semen ha la stessa radice del verbo se-rere, generare, seminare: se – men, che è la terminazione participiale, propriamente “la cosa seminata”. Secondo la grande maggioranza dei linguisti, la radice indoeuropea di riferimento sarebbe *SE- che esprimerebbe l’idea si spargere, gettare, connessa al movimento alterno, seminare. Sanscrito su/suvati, vivificare. Russo semena, seme. Antico tedesco sajan, seminare e, dalla stessa radice, il tedesco moderno sieb, setaccio, parola che anch’essa esprime l’idea di un movimento alterno. Inglese seed, seme. Anche il Luminare/dio Saturno ha la stessa origine, e significa letteralmente “ seminatore”, “generatore”.
Secondo Franco Rendich, la radice indoeuropea di riferimento sarebbe sū, il cui suono esprimerebbe l’idea di “creare legami” [s] “molto intensi” [ū]: “vivificare”, “generare”, “produrre” (Dizionario etimologico comparato delle lingue classiche indoeuropee, Roma 2010, Palombi Editore, p. 472).
La semina è lo spargimento ritmico di principi vitali
Treccani
sémina s. f. [der. di seminare]. –
1.a. L’operazione di seminare (detta anche seminagione), che si compie spargendo a mano o a macchina la semente nel terreno, nel modo più opportuno e nell’epoca più conveniente: la s. del grano, dell’orzo, dell’avena (usato assol., si intende in genere quella del grano: i contadini sono nei campi per la s.); s. a spaglio o alla volata, quella che si effettua spargendo il seme a mano (v. spaglio1), un tempo molto praticata per i cereali e ancor oggi per le piante foraggere: presenta alcuni svantaggi, tra cui una distribuzione irregolare, maggior consumo di semente, e non consente zappature; s. a dimora, quella che si effettua per il maggior numero delle piante erbacee direttamente sul terreno; s. in semenzaio, adatta per le colture ortofrutticole; s. meccanica, che si effettua con macchine di vario tipo per mettere a dimora sia semi sia altre parti riproduttive (tuberi, ecc.).
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La semina è la tecnica che più si avvicina al mezzo con cui naturalmente le piante si moltiplicano con la diffusione dei semi, prodotti generalmente dalla fecondazione del fiore con il polline proveniente da altri fiori. La fecondazione avviene grazie al vento, agli insetti pronubi, o in floricoltura per l’intervento dell’uomo, tra piante della stessa specie o in qualche caso dello stesso genere, mentre più raro è il caso di generi diversi, come gli incroci tra orchidee dei generi Cattleya e Laelia. I semi prodotti da specie diverse, gli ibridi raramente danno vita a piante molto fertili.
Il successo della semina dipende innanzi tutto dalla qualità e germinabilità dei semi utilizzati, poi dalla corretta preparazione del terriccio destinato al semenzaio e con la giusta profondità di semina, infine regolando l’umidità e la temperatura ai valori ottimali.
La semina può avvenire nel campo, in precedenza preparato con la vangatura (lavorazione del terreno meccanica, o manuale effettuata con la vanga), in semenzaio nella serra, in contenitori vari. La germinazione avviene in un tempo più o meno rapido a seconda della specie e di fattori ambientali ed è il momento che necessita delle maggiori cure e attenzioni.
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