Glossario – Fratellanza
Etimo secondo TPS
La parola deriva da “fratello”, dal latino tardo fratellus, diminutivo di frater, il quale trae origine dall’etimo indoeuropeo *BHRATR-, che esprime l’idea del sorreggere tramite l’energia, del sostenere, del nutrire. F. Rendich vi riconosce le seguenti componenti: [tṛ] “colui”, [hṛ] “che porta”, [b] “con energia”, “colui che sostiene”. Da questa radice derivò il sanscrito bhrātr “colui che sostiene”, il greco phràter, “membro di una fratrìa”, il latino frater, fratello. Il suono originario è stato conservato dall’inglese brother. All’origine dunque era preminente l’idea del sostegno, dell’energia che si trasmette, idea conservata in sanscrito e in greco – la fratria era una sorta di confraternita – mentre secoli dopo, in latino, si sarebbe fissato invece il concetto limitativo del legame di sangue. La lingua greca addirittura distingueva il fratello di sangue – detto adelphòs, “nato dallo stesso utero” – dal phràter, “membro di un sodalizio”. Nella parola “fratello” il suono iniziale della radice b indica “l’energia vitale”, la stessa del termine greco bìos, vita; è inoltre lo stesso etimo di Brahman e di Brahma. Alla radice della parola “fratello” pulsa dunque il suono dell’universale Energia che a Tutto dà vita, sostegno della manifestazione ad ogni livello (DEC, pp. 278, 257, 262).
Fratellanza significa sostegno cosmico della Vita
Treccani
fratellanza s. f. [der. di fratello]. –
1. Il rapporto naturale tra fratelli (o anche, in genere, tra congiunti laterali), e il vincolo d’affetto che li unisce: rapporto, relazione di f.; i doveri della fratellanza. Più com. in senso estens., reciproco sentimento d’affetto e di benevolenza come tra fratelli: una f. e una amicizia sì grande ne nacque tra loro, che mai poi da altro caso che da morte non fu separata (Boccaccio); la f. dei buoni; f. dei popoli; l’ideale di una f. universale.
2. Nome di varie unioni o società di persone, costituitesi con fini umanitarî e di mutuo soccorso, o con altri scopi (politici, sociali, religiosi, ecc.). In riferimenti al medioevo, denominazione generica di associazioni fra gruppi artigiani o professionali (v. fraglia), o di associazioni laiche aventi per scopo la preghiera e la beneficenza.
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Fraternità (Fratellanza)
«Tous les êtres humains naissent libres et égaux en dignité et en droits. Ils sont doués de raison et de conscience et doivent agir les uns envers les autres dans un esprit de fraternité.» (FR)
«Tutti gli esseri umani nascono liberi e uguali per dignità e diritti. Essi sono dotati di ragione e coscienza e devono agire gli uni nei confronti degli altri in uno spirito di fraternità.» (IT)
Fraternità (o fratellanza, nel senso di legame di parentela e di affetto tra fratelli), è un termine obsoleto che continua ad essere usato con il significato estensivo di «amicizia, affetto fraterno; solidarietà fra classi sociali, popoli, ecc.». Il lemma che invece esprime il sentimento d’amore tra fratelli è quello di “fratellanza” che nell’uso estensivo è sinonimo di “fraternità” ad es. fratellanza universale.
La fraternità (dal latino fraternitas) dunque è quella che si manifesta soprattutto tra coloro che non sono fratelli e che pure si sentono come se lo fossero, legati da questo sentimento che esprimono con azioni generose di aiuto disinteressato e di una concreta solidarietà che presuppone la parità tra individui che si considerano sullo stesso piano. La fraternità cioè, non è quella tipica del paternalismo caratteristico di chi si considera in posizione sociale superiore e privilegiata e che si rivolge benevolmente a chi è in condizioni umilianti di inferiorità, ma è quel principio, così come adombrava il motto Liberté, Égalité, Fraternité della Rivoluzione francese, che presuppone l’uguale dignità umana e libertà in colui che viene soccorso.
Caratteri religiosi e laici della fraternità
In quelle religioni dove i credenti si considerano figli di Dio, e quindi fratelli tra loro, l’amore fraterno si traduce in associazioni come le confraternite formate soprattutto da laici che s’impegnano in opere di carità e soccorso, nella sepoltura dei morti, nella beneficenza per i poveri e gli emarginati. Queste associazioni si svilupparono specialmente nel cattolicesimo dopo il Concilio di Trento ma già da prima in ogni congregazione religiosa i membri si consideravano tra loro fratelli denominati con l’appellativo di “frati” (dal latino frater, fratris, in italiano “fratello”).
La fraternità acquista rilievo politico con lo slogan della Rivoluzione francese del 1789 “Liberté, Egalité, Fraternité”: poiché già allora si poneva il problema dei limiti sociali all’economia individualistica, il principio troverà difficoltà a tradursi in dispositivi giuridici concreti almeno fino al 1848 quando, perdendo il suo intrinseco carattere universalistico, tenderà ad assumere sfumature nazionalistiche, per cui i “fratelli” saranno solo coloro che appartengono alla stessa nazione o alla stessa classe sociale. A questo punto è lo Stato che si fa interprete del principio di fraternità trasfigurandolo in quello di “solidarietà” intervenendo ad eliminare le diseguaglianze sociali e a farsi carico del destino della nazione.
Con il marxismo il principio di fraternità si concretizza ulteriormente in quello di solidarietà all’interno di quelle classi che condividono le difficoltà e gli strumenti di lotta per superarle
«Questa fraternità passiva, questo patire insieme, questa rassegnata, solidale, secolare pazienza è il profondo sentimento comune dei contadini, legame non religioso, ma naturale.[10]»
Fratellanza di sangue
Un vincolo di forte solidarietà è rappresentato simbolicamente, in particolare in alcune zone dell’Africa equatoriale, da un rito che ripropone una sorta di fratellanza biologica per cui due individui tramite una ferita mescolano il loro sangue realizzando così una parentela fittizia.
Nel Medioevo era invalso l’uso della fratellanza di armi tra cavalieri che si giuravano reciproca fedeltà e aiuto.
Fraternità universale
La fraternità universale, sancita dalla “Dichiarazione universale dei diritti dell’uomo”, fa appello alla condizione che accomuna tutti gli esseri umani tale da condividere la stessa sorte di vita e di morte. Da qui ne deve nascere un sentimento di fraternità che si realizzi nella solidarietà verso quei popoli in particolari difficoltà per malattie, carestie, mancanza d’acqua, malnutrizione. Ispirati a questo principio di fratellanza universale, sostenuti da finanze statali internazionali, particolari organismi, quali ad esempio l’UNESCO, la FAO, l’UNICEF, l’OMS, l’ILO, l’UNHCR, sono stati creati dall’ONU per sopperire alle necessità internazionali.
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