Cardine

Glossario – Cardine

  

Etimo secondo TPS

 

Dal latino cardo, asse, polo, punto cardinale, perno. Nell’antichità romana, indicava in origine la direzione Nord-Sud tracciata dai sacerdoti nella delimitazione del templum celeste. Su tale riferimento fondamentale si orientavano gli accampamenti e i siti di abitazione, strutturati in base all’incrocio tra il cardo e il decumanus (direzione Est-Ovest).

Il termine deriva dalla radice indoeuropea *HṚD-, che esprime l’idea di portare energia, vibrare: sanscrito kurd, saltare; greco kradao, vibrare.  È lo stesso etimo della parola “cuore”.

 

Cardine significa perno di orientamento

 

Nel Lambdoma Modello la definizione è: Il Cardine è il riferimento fondamentale (7.1)


Treccani

 

càrdine s. m. [lat. cardodĭnis]. –

1. Una delle due parti di cui si compongono le cerniere degli infissi, quella che porta il perno su cui si infila l’occhio della bandella (i cardini sono di norma fissati al telaio dell’infisso e le bandelle alle imposte). Nell’antichità classica (e anche in seguito, talora, per grandi portali), i cardini erano costituiti da due cunei di metallo piantati l’uno su un margine della soglia e l’altro nella faccia inferiore dell’architrave, in linea retta col primo così da costituire insieme l’asse di rotazione dell’anta.

2. Base, sostegno, fondamento: i c. di una dottrina; i c. della morale; fissare, piantare i c. della convivenza civile; demolire i c. di un’accusa; in funzione appositiva: argomento c., principale, basilare.

3. ant. Punto cardinale.

4. Nell’antica Roma, la linea in direzione nord-sud tracciata dall’augure nella delimitazione del templum celeste; da tale rito derivano le norme seguite dai Romani nel definire l’orientamento della città e degli accampamenti militari, secondo le quali il reticolato della città o accampamento era formato dall’incrociarsi di cardini e decumani.

5. In zoologia:

5.a. L’apparato di articolazione delle due valve della conchiglia, nei molluschi bivalvi e nei branchiopodi.

5.b. L’articolo basale delle mascelle degli insetti.

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Cardine (storia romana)

Schema di base di un accampamento (castrum) romano. Le porte erano quattro: la praetoria, verso il nemico (5); la decumana (7), ubicata sul lato opposto; la dextera (4) e la sinistra (6). Il decumanus maximus (2) collegava le porte praetoria e decumana, mentre il cardo maximus (3) la porta dextera a quella sinistra. In coincidenza del loro incrocio sorgeva solitamente il praetorium (1), che in seguito diveniva la sede del forum.

Il cardine (frequentemente alla latina cardo, che significa “polo”, “punto cardinale”) era una via che correva spesso in direzione nord-sud – nord-ovest – sud-est o nord-est – sud-ovest nelle città romane.

Il cardo non era tracciato quasi mai in direzione nord-sud, così come è possibile verificare dall’impianto urbanistico di molte città fondate dai Romani (Pompei, Ercolano, Ostia antica, Alba Fucens, Torino, Leptis Magna, Jerash, etc.). I motivi legati alla scelta di questo orientamento sono da ricercare nel migliore soleggiamento degli edifici (nessuna parete risulta esposta esclusivamente a nord), così come suggerisce la tecnica urbanistica.

Le città romane, infatti, erano solitamente basate su uno schema urbanistico ortogonale, ossia suddivise in isolati quadrangolari uniformi, in particolare per quanto riguarda le fondazioni coloniali. Il termine cardo veniva infatti utilizzato per indicare l’asse su cui veniva “incardinata” la struttura urbana. Anche la centuriazione romana, ossia la divisione del territorio di una colonia in lotti che venivano assegnati ai singoli coloni, era incardinata su una maglia, per quanto più possibile, ortogonale.

Il cardine di Gerusalemme

Descrizione

Uno degli assi principali della centuriazione e dell’urbanistica cittadina era il cardo maximus, che si incrociava ad angolo retto con il decumanus maximus, ovvero il principale asse perpendicolare al cardo. L’insediamento romano risultava quindi diviso in quattro parti chiamate quartieri (termine che in seguito ha assunto il significato di nucleo con caratteristiche storiche e geografiche all’interno di un agglomerato urbano). Di regola, all’incrocio di queste due direttrici principali si trovava quasi sempre il forum, ossia la piazza principale della città. Il cardo maximus, inoltre, era di particolare importanza poiché collegava due delle quattro porte principali dell’insediamento e, solitamente, una di esse era maggiormente decorata e riconoscibile, in quanto indicava la strada consolare che conduceva a Roma. Essa poteva essere quella posta a nord o sud, a seconda dell’ubicazione geografica della civitas, rispetto alla capitale dell’impero.

Queste due strade principali erano così denominate anche nell’ambito degli accampamenti romani, detti castra, all’incrocio dei quali non vi era il forum, bensì il cosiddetto praetorium, ossia la tenda del comandante. Solitamente, l’impostazione urbanistica assegnata all’accampamento veniva conservata nella planimetria futura del municipium o della civitas. Alcuni esempi di accampamenti in posizioni strategiche divenuti civitas, sono alcune tra le principali città italiane (Torino, Pavia, Aosta) ed europee (Vienna e York).

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