In quest’epoca grande di cambiamento, il tema della Nuova Era che ci attende, della nuova Civiltà che auspichiamo è quanto mai vivo e sentito. Sappiamo cosa non vogliamo più, esitiamo però nella formulazione del Nuovo. A cosa riferirci? Quali modi assumere a modello? Se ci pensiamo una specie isolata e incompatibile con il mondo intorno a noi (un mondo che da sempre l’uomo ha cercato di dominare e di cambiare in ciò che crede essere a suo uso e consumo) non ne veniamo a capo.
Cerchiamo allora un altro paradigma. Ricerchiamo il Bene comune anziché farci guidare dall’egoismo separativo; equivalenza di valore anziché sopraffazione o egualitarismo; dialogo e scambio anziché isolamento difensivo; armonia e cooperazione anziché conflitto e antagonismo. Questi valori guidano i passi, appoggiando su una struttura di giusti rapporti umani.
I giusti rapporti umani si fondano sul riconoscimento delle differenze preziose per la complessità del tutto e sulla visione precisa dell’unica Realtà: siamo parti di un Tutto, cellule di un Organismo superiore. Come in un organismo ben funzionante, una Comunità corretta contempla una gerarchia di funzioni (ma non di valore), ben disposta secondo la Legge più visibile e chiara che ìmpera nella manifestazione naturale: la Sezione aurea.
“Il minore sta al maggiore come questi al Tutto”. Essa governa i rapporti fisici e psichici, le relazioni tra le specie, contiene il mistero e il segreto della creazione, dell’armonia, dell’evoluzione.
Quante volte ripensando anche alla nostra piccola storia individuale ne riconosciamo la presenza! I cicli e le fasi attraversati portano le tracce di graduali sviluppi inanellati l’un con l’altro in una relazione di significati che passo passo, in proporzione alle forze e alle capacità, ci conducono allo scopo della nostra vita, alla Missione per cui siamo nati.
La consapevolezza di uno scopo salva l’uomo dalla disperazione e dalla follia, la certezza di concorrere a un Piano più ampio lo éleva a creatore.
Quest’universo intorno a noi non manca di parlarci attraverso i suoi mondi e i suoi sistemi. Guardando al Cielo riconosciamo la Comunità superiore che ben si presta a farci da Modello.
Ecco Il Sole*, il Maggiore per il nostro sistema, che tiene centrale la sua posizione e dispensa luce, amore e conoscenza. Fabbrica le Idee che muovono i mondi e le innesta nei suoi figli con i suoi raggi penetranti.
Ecco i Luminari*, entità Maggiori, disposti secondo un ordine preciso di qualità e di funzione: intrecciano orbite di corrispondenze e proporzioni perfette, svolgono il loro compito e sorreggono la crescita dei mondi minori:
“Sole/Vulcano è sia il mistero sia il fulgore manifesto della comunità solare. Custodisce il segreto della Meta e genera le energie necessarie per conseguirla. Poiché in quella posizione è il Centro dei centri, la sua azione è onnipresente e la sua volontà indiscussa.”
“Mercurio è la Via, ma anche quel Musico che la fa suonare come una corda vibrante. Con i suoi passi leggeri e veloci manifesta l’ottava, ambito e scenario del Sistema solare. E appresta quelle regole di commensura e proporzione che guidano i costruttori minori a forme di bellezza sempre migliori. Parla quella lingua unitaria, non fatta di parole, destinata a tutti i popoli per la comprensione generale.”
“Venere è l’esecutore fedele dei progetti elaborati da Saturno per realizzare lo scopo fissato da Sole/Vulcano. E’ il responsabile di tutto ciò che si fabbrica su tutti i globi, e dirige gli Operai al coronamento finale delle loro fatiche. Venere è il cuore della stella a cinque punte. Come stella del mattino lancia la vita in manifestazione, e come stella della sera la guida a uscirne, liberandosi delle forme.”
“Si guardi a Giove con amore, per capire, per piccoli gradi, che quella è la fonte solare dell’Amore e della Saggezza. Giove è il grande Scenografo che allestisce e gestisce l’ambiente della divina Commedia: pur consentendo libere e innumerevoli varianti locali, la Scena è una per tutti e ciascuno vi ha la sua parte.”
“Concentrare la mente su Saturno significa scrutare il nucleo dell’Intelligenza motrice del complesso solare. Da esso partono gli ordini e i piani graduati e sequenziali che realizzano il volere di Sole/Vulcano: è la vera centrale operativa della flotta spaziale. Tra Saturno e Venere (come fra Giove e Mercurio) è in corso uno scambio continuo di comandi, ricevuti e intesi dal Luminare di quinto Raggio, che in ciò mostra la sua duplice natura, passiva nell’accogliere, positiva nell’eseguire. Tutto ciò avviene per la doppia simmetria dei loro Raggi e delle Orbite.”
“Urano coordina tutte le innumerevoli gerarchie, e le protegge con regole precise, capisaldi e baluardi. Il valore che lo distingue nel Sistema (7/6) mostra chiaramente che il Rito (7) è il legante indispensabile e doveroso per la comunione (6). Urano è l’integratore della situazione, poiché coordina e organizza. Per questa ragione non si può studiare Urano senza pensare a Nettuno, Custode della comunione solare. L’intreccio fra le loro due Orbite e i loro Raggi (7/6 e 6/7) assicura il rispetto profondo delle Regole della Comunità.”
“Nettuno è il più periferico dei sette Luminari, la “conclusione” del Sistema. Segna il confine della grande Comunità, aperta, come tale, a tutte le altre comunioni cosmiche. Dalla sua Orbita esterna Nettuno contempla e protegge l’unità interiore dell’insieme; da quella sacra soglia custodisce e suggella il Tempio solare. Basta leggere con il cuore i suoi valori numerici (6/7) per comprendere la realtà della comunità organizzata e rituale.”
“Urano e Nettuno significano collaborazione e scambio, esaltazione e legame ritmico. Essi procedono in sintonia perfetta e continua e sono quasi scambievoli. Se infatti è vero, come si è detto, che Urano è la sentinella che vigila sul Sistema, non è fuor di luogo attribuire analoga mansione anche a Nettuno, Signore degli oceani spaziali, degli abissi e delle alture, grande Guardiano del Tempio. Là dove l’ambiente solare organizzato e sacro si affaccia sullo Spazio interstellare Nettuno è il caposaldo che indica la presenza attiva di una Vita in evoluzione, ma anche l’infinita capacità del desiderio d’unione universale.” *
Pensiamo a una Comunità umana che segua questi passi. Individuiamo il suo Governo Centrale, il congegno Educativo basato sull’Amore, il Dipartimento dei Progettisti e dei Costruttori cooperanti, i Funzionari organizzanti e garanti della Libertà ordinata. E soprattutto manteniamo viva la coscienza della nostra unità nell’unicità, del nostro posto nel grande Disegno.
Non siamo sprovvisti di indicazioni; tutto l’universo intorno a noi ci indica costantemente la Via.
E’ proprio vero che l’Universo intorno a noi ci mostra continuamente la Via e noi, ottusi, chiusi ancora in comunità non organizzate, non la ravvisiamo e ci autoescludiamo dalla Comunione dove regna il potere organizzante del settimo raggio, che agisce in tutte le forme, dal più piccolo organismo vivente all’ intero Cosmo.
L’unità dei popoli non va ricercata nell’omogeneità ma nell’abile utilizzo delle diversità che rappresentano la vera ricchezza e la base per la costruzione della Nuova Cultura : la Comunione appartiene all’Infinito e il Lavoro comune è infinito se gli operai hanno la mente nella Luce e il cuore aperto per stabilire retti rapporti ed esprimere così l’amore di Dio.