Manuel de Falla – Danza rituale del Fuoco
Nel movimentato cielo eliocentrico di oggi, tra aspetti e direzioni, oltre alla quadratura fra la Terra e Giove, risalta la congiunzione nel Fuoco di Leo tra Mercurio (l’acceleratore dell’evoluzione, l’araldo dai piedi alati che rapido e instancabile riflette la luce centrale del Sole in tutto lo Spazio, specchiando nei cuori il Modello dei modelli), Marte (impavido e valoroso custode, insieme a Nettuno, dell’energia della Devozione e dell’Idealismo astratto) e l’asteroide Tersicore (la Musa del movimento che prepara al Sacro); con la loro danza celeste insegnano all’umanità a volare, ad esprimere l’eterno movimento dello spirito, a mettere le ali al pensiero, a lanciarsi verso l’alto per gravitare costantemente attorno al Fuoco centrale del Bene, del Vero e del Bello, ad esprimere la musica dei Mondi Lontani, che di fatto è l’Arte di Vivere della nuova Cultura solare!
Chi vive retto dal potere della Bellezza è attratto alle attività costruttive, crea con le sue capacità la maestria dello spirito e rigenera la vita con la Bellezza… La supremazia dello spirito e del cuore è una grande legge universale. Il Mondo del Fuoco crea con il potere dello spirito. (Mondo del Fuoco III § 28)
Nell’armonia senza limiti sta tutta l’opera creativa dell’Universo. Essa sola rivela al pianeta le sfere superiori. Solo l’armonia stabilisce la catena delle aspirazioni ai mondi lontani. Questo concetto dei mondi lontani è da applicarsi a tutto ciò che lotta per la perfezione. Ecco perché le Nostre armonie sono così potenti. Il fuoco dei centri è armonia; il fuoco dello spirito è armonia; il fuoco del cuore è armonia.(Infinito I § 269)

Sandro Botticelli – La Primavera (part.)
La danza è un’arte dell’antidualismo e, in quanto tale, rifiuta la concezione sottesa alla tradizione occidentale: la separazione tra materiale e immateriale, presupposto di una riduzione del corpo a involucro dell’anima. Lunga tradizione in cui la danza, lo si sa, è stata lentamente negata nella propria matrice di originaria coesione tra il sé e l’altro, il sensibile e l’ultrasensibile. Fino a sciogliere l’unione primordiale di danza e sacro, che, potremmo dire, è anche quella di corpo e spirito… Il corpo del danzatore è quello che rivela al meglio che nel corpo c’è un senso, portando al massimo grado il suo potere di esprimere. Quello che testimonia, più di tutti, quanto il corpo sia divenuto la ricerca del passaggio dall’interno all’esterno e viceversa, secondo un sistema di equivalenze fra il dentro e il fuori che prescrive all’uno di compiersi nell’altro. (Paul Valéry – L’Anima e la Danza)
Sylvie Guillem – Tokyo Ballet | Bolero (M. Ravel)
Coreografia: Maurice Béjart
Come si innesca l’inizio della comprensione? Lo spirito insegna a riconoscere i segni della conoscenza diretta, ma che il tesoro sia riempito! Basta voler entrare nel ritmo della danza cosmica! (Infinito I § 19)
L’arte espressa nei due filmati innalza l’animo: in particolare nella danza i corpi dei ballerini sono così fluidi e nel contempo così rigorosi da diventare essi stessi strumenti musicali e comunicare l’idea del lavoro e del sacro.
Il nome della Musa della danza deriva dal greco Terpsichore, composto dal verbo terpo/terpomai, rallegro/mi rallegro e da choros, danza, dove è interessante notare che il verbo deriva dalla radice indoeuropea *TṚP-, nella quale TṚ significa “passare attraverso” e P significa “purificazione”: “passare attraverso la purificazione”, “esprimere gioia”.
Al moto dei corpi nell’altro video risponde la musica della “Danza del Fuoco”: in greco fuoco si dice Pyr, agente di purificazione.
Davvero risuona il fulgore della Bellezza e dell’unione di Spirito e Sostanza.