Dal Lambdoma della Genesi delle Idee:
6.3 FIGLIO– Il Figlio è la Ragione suprema
3.6 RAPPORTO– Il Rapporto è la sintesi infuocata delle polarità
Questa Polarità di Idee esprime e realizza la relazione primaria tra:
6.6 SINTESI – La Sintesi è il trionfo dell’Uno
e
3.3 LUCE – La Luce è il moto ritmico del Fuoco
*
Queste Idee, o Potenze creative all’origine di tutti i precipitati o Forme, sono fissate e messe in relazione sul piano causale, cioè sul piano mentale superiore, là dove le Formule ideali collegano le Idee e le Forme Pensiero. Attestando queste Formule, da questo livello o punto di tensione, ne alimentiamo il fuoco, ne diffondiamo la luce e riveliamo la sacra Comunione tra tutte le Idee, così come tra noi e il Sovramundano.
Visitiamo dunque ‘sinteticamente’ questo quaternario di Idee che sgorga dal sacro e prezioso Vaso della Genesi delle Idee:
6.6 La Sintesi è il trionfo dell’Uno
“(…) la sintesi è un aspetto della prima caratteristica divina, la Volontà, o piuttosto la Volontà di Bene. Questa energia o influenza che sarà usata dal Cristo stesso (e per cui Egli si è preparato a lungo) produce coesione, avvicinamento ed una tendenza alla fusione e all’unione.” (A. A. Bailey, Esteriorizzazione della Gerarchia, p. 648)
La Vita, che si è “moltiplicata” attraverso un’infinità di forme, al termine del processo evolutivo ritorna all’Unità originaria ed essenziale, attraverso la Sintesi infuocata delle diverse polarità. Questa Sintesi è il sentiero luminoso del Cuore:
“Vedere con gli occhi del cuore; udire con le orecchie del cuore il fragore del mondo; penetrare il futuro con la comprensione del cuore; ricordare gli accumuli del passato mediante il cuore; così bisogna avanzare, con impeto, sulla via dell’ascesa. La capacità creativa ha in sé una potenzialità ignea, ed è intrisa del sacro fuoco del cuore. Pertanto sulla via della Gerarchia, del grande Servizio e della Comunione la sintesi è la via luminosa del cuore. Come irradiare raggi manifesti se la fiamma non è accesa nel cuore?
È precisamente la qualità magnetica[1] che è inerente al cuore. La creatività suprema è pervasa da questa grande legge. Quindi ogni vittoria, tutte le fusioni, ogni grande unificazione cosmica si conseguono tramite la fiamma del cuore. Con quale mezzo si pongono le basi delle grandi imprese? In verità, solo con il cuore. Così gli archi di coscienza sono fusi assieme dalla sua fiamma.
Ricorderemo dunque la mirabile attrazione magnetica del cuore, che connette tutti i fenomeni. Invero, quel filo d’argento che unisce il Maestro al discepolo è il grande magnete del cuore. La loro unione afferma l’essenza di tutte le evoluzioni.” (Agni Yoga. Cuore, § 1)
6.3 Il Figlio è la Ragione suprema
Questo Cammino Luminoso del Cuore è in realtà la Ragione suprema, il Figlio, l’inizio e la fine, la Sintesi e il Rapporto, come scopriamo nel Prologo di Giovanni e nella Dottrina Segreta:
Nel Prologo di Giovanni è scritto:
“Al principio, il Logos”, questo ‘al principio’ in ebraico: ‘arche’ [2] è l’ingresso nel mondo della dualità, della temporalità, il ‘Logos’, ‘davar‘, è intelligenza, parola, verbo, informazione creatrice. Il Logos nella genesi è dunque il Verbo creatore, il “davar” biblico che dà forma e consistenza a tutte le cose.
All’inizio, all’origine, c’è dunque questa Intelligenza, questa Parola Creatrice che “informa” tutte le cose; ma la Parola è anche ciò che ci mantiene nella possibilità dell’Ascolto e di una Relazione, un Rapporto armonico con le vite.
Così il Verbo, questo Figlio del Padre e della Madre, è la Ragione suprema di tutto ciò che È, Era e Sarà, la Ragione dell’esistenza del mondo manifestato.
Altrove nella Dottrina Segreta leggiamo del Figlio:
“… durante il prologo, per così dire, del dramma della creazione o dell’inizio dell’evoluzione cosmica, l’Universo, o il Figlio, era ancora celato “nel Pensiero Divino”, che non era ancora penetrato nel “Seno Divino”. Si osservi bene che quest’idea si trova alla base e forma l’origine di tutte le allegorie relative ai “Figli di Dio” nati da vergini immacolate.” (Helena P. Blavatsky, La Dottrina Segreta. Cosmogenesi, ed. Cintamani, 2009, p. 69)
O ancora :
Il Figlio è Amore, la Ragione Suprema è Amore: “L’amore è il principio e l’amore è la fine, e nell’amore serviamo e lavoriamo. Il lungo viaggio ha termine così, nella gloria della rinuncia al desiderio personale e nella dedizione al servizio vivente.” (Alice A. Bailey, “Da Betlemme al Calvario”, p. 229)
Il nostro Spirito Solare è un Logos d’Amore, quel Modello universale che dà vita e scopo a ogni forma, attraverso impulsi elettrici emessi dal centro o nucleo: attraverso il Cuore. (Le Gerarchie creative e l’Evoluzione p. 4)
3.6 Il Rapporto è la sintesi infuocata delle polarità
Come detto, “in principio” la Parola Creatrice “informa” tutte le cose e apre all’umanità la possibilità di una Relazione o Rapporto armonico con le vite.
L’uomo è stato, con grande pensiero, considerato in antico come la misura dell’Universo: e qui si rivela il lato attivo di questa sua virtù innata; poiché per misurare (esattamente) deve ‘comunicare’ con l’oggetto della sua misurazione. In tal modo, ‘rapporto’ diviene sinonimo di ‘relazione’. Si tratta di una comunicazione diretta; facoltà garantita a tutti dall’esistenza onnipresente dell’Infinito, dove infinite misure ‘si accendono e si spengono’ – purché si abbattano quelle barriere invisibili che separano di norma la coscienza umana dalla totalità dello spazio.
Se è vero che l’uomo, per sua divina natura, è misura del Cosmo, la risposta alla domanda non può essere che di questo genere: si misura comunicando; e misurando si comunica.”
(Enzio Savoini, Armonica. Prima parte, libera traduzione, riassuntiva, con commenti di Lehrbuch der Harmonik di Hans Kayser, testo inedito, 1980)
“Solo un mutuo rapporto vitale può sollevare un’ondata creativa, e solo la grandiosità dell’Universo può realizzare un simile rapporto. Un seme cosmico è impiantato in ogni cosa e il Fuoco si manifesta in tutto. Come può l’umanità affermare la propria esistenza senza riconoscere il principio del mutuo rapporto vivente? La legge dell’esistenza attira lo spirito nell’orbita del seme cosmico, e quando esso tende con forza alla comunicazione con le sfere superiori, la cooperazione è possibile, ma può essere cosmica solo se il reciproco scambio è saturo di impegno cosciente. Pertanto tutte le energie superiori assimilate dallo spirito conferiscono fervore consapevole all’umanità, e la reciprocità le consente di cooperare senza limiti.” (Agni Yoga. Infinito II, § 415)
Così, il destino dell’umanità è quello di diventare questo Ponte vivente, questa Sintesi ardente, che dispensa e irradia “forza salvifica” per abbracciare gradualmente tutte le forme di vita nel campo del suo potere magnetico, collegandole alla Gerarchia e a Shamballa (cioè connettendo l’anima di ogni regno).
Questo Rapporto/Relazione si trova in tutte le fasi della grande Catena dell’Esistenza:
“Il tema della coscienza vivente del Logos planetario è per sempre e immutabilmente la grande Gerarchia dell’Esistenza, quella catena di vita in cui l’anello più piccolo, ha importanza e l’anello più grande è collegato al più piccolo mediante l’interazione elettrica dell’energia spirituale. Non esiste nulla — da un importante punto di vista della vita — se non la Gerarchia, che collega sole con sole, stella con stella, sistema solare con sistema solare, pianeta con pianeta e tutte le vite planetarie fra loro. La principale nota fondamentale d’ogni iniziazione, persino della massima, è RELAZIONE . Quali altre qualità potranno essere rivelate all’iniziato su altri sentieri, non sappiamo, ma lo scopo di tutti gli sforzi sul nostro pianeta sono i giusti rapporti fra uomo e uomo e fra l’uomo e Dio, fra tutte le espressioni della vita divina, dall’atomo più minuscolo fino all’infinito.
Dal punto di vista della nostra evoluzione planetaria non esiste altro che amore, null’altro all’infuori di buona volontà e volontà-di-bene. Questa esiste già, e la sua vera manifestazione è oggi più vicina di quanto non sia mai stato nella storia planetaria.” (Alice A. Bailey, I Raggi e le Iniziazioni, p. 738)
3.3 La Luce è il moto ritmico del Fuoco
Tutto lo spazio immanifesto [e manifestato] è la nave del fuoco. (…) [3], e (…) Il Fuoco cosmico è in eterno movimento, diretto dall’Intelligenza assoluta e dal Cuore perfetto, (…) [4] si può dire che è il Fuoco il produttore dell’evoluzione[5].
Tutta la Luce proviene da un centro di fuoco che dà vita ad ogni concetto creativo. [6] Il fuoco che emerge fa luminosa la materia. Rigorosamente parlando, dove è fuoco è evidente una perfezione progressiva. [7]
Daltronde, “Il moto ritmico è l’agente che collega il principio alla fine: è l’uso libero, intelligente e creativo dello Spazio e del Fuoco. Ma la libertà di moto ha una legge, cui nessun processo si sottrae, pena l’arresto: è la legge della Spirale, che rinnova sempre tutte le fasi e pone la fine sopra l’inizio, senza mai separarli. Questo è il segno dell’Intelligenza divina, il terzo Fuoco.
Io sono Luce, che è il moto ritmico del Fuoco. Così illumino la via che sale.” (E. Savoini, Libro dei Rituali)
“La Luce è movimento. È, infatti, il massimo dinamismo […] La Luce fonde assieme continuo e discontinuo, e ne nascono i cicli, che sono ‘continuamente discontinui’. Per queste ragioni si sostiene che la Luce è la causa di tutti i movimenti. La Volontà fissa lo scopo; lo Spazio lo accoglie e presta le sostanze necessarie; la Luce lo raggiunge. Questo è il Moto. La Luce realizza l’evoluzione […] la Luce è l’energia che muove le cose e le coscienze; conduce allo scopo, e non esiste altra ragione di moto.” (Enzio Savoini, Dispense del 3° Settennio. Teoria della Luce I-II, scritto inedito, settembre- novembre 2001)
Così, attraverso il moto ritmico della Luce, che sta alla base di ogni piano planetario, a respiro unito e a ritmo unificato, si progredisce di luce in luce, trasmutando i fuochi della materia ed elevando il fuoco della coscienza nella Sintesi ardente dei cuori, preparando una nuova Cultura /Civiltà, e una Nuova Terra sacra e dedicata al Servizio dell’UNO.
Riconduciamo alla Cultura del Cielo