Abbiamo iniziato, ormai da 3 anni, ad esplorare i FENOMENI LUMINOSI cercando di utilizzare la conoscenze del mondo scientifico, ma tenendo la mente sempre aperta al mondo spirituale.
Perché i fenomeni luminosi? Perché la conoscenza che l’uomo può vantare deriva in massimo grado dalla Luce; la Luce è il principale (se non l’unico) vettore di informazioni dell’Universo. Curiosamente questo “postino”, che ci recapita notizie da tutto il mondo, è molto avaro circa le informazioni su se stesso. La Luce è da sempre stata oggetto di studio, di analisi, di ipotesi molto discusse dai ricercatori in quanto i fenomeni luminosi (eccoci!) osservabili erano comunque elusivi e di difficile interpretazione, infatti davano luogo a valutazioni discordanti. Dai contrasti fra Democrito (la Luce è un flusso di sferule) e Aristotele (la luce non ha corpo, è metafisica) del V e IV sec. a. C., ai più recenti contrasti fra I. Newton (la luce è un flusso di particelle) e T. Young (la luce è un’onda). L’esperimento dell’effetto fotoelettrico (1905), che varrà il Nobel a Albert Einstein, ha confermato che la Luce è formata da particelle di energia (i fotoni, cioè i quanti di energia teorizzati da Max Plank cinque anni prima). Ma gli esperimenti più recenti, con passaggio di fotoni attraverso due fenditure e relativa produzione di frange d’interferenza, hanno portato gli scienziati ad accettare la doppia natura della la Luce che, a seconda dell’esperimento predisposto, si può comportare come un’onda (due fenditure) oppure, indifferentemente, come particelle, quanti di energia (effetto fotoelettrico). Con buona pace del Poeta che considerava irrazionale credere in qualcosa di contraddittorio: “… per la contradizion che nol consente …”. Evidentemente per gli scienziati o non è irrazionale, oppure non è contraddittorio …
Ma non è questo che ci interessa al momento. Nel documento (in formato PDF) “LE QUALITÀ DELLA LUCE” cerchiamo di indagare, non la natura, bensì le qualità di questo ente che tutti conosciamo benissimo, ma di cui in realtà non sappiamo dare una definizione.
Le qualità prese in esame sono poche e vengono presentate con termini che all’inizio potrebbero sconcertare e/o apparire come una “qualità” con valenza negativa:
- La Luce non si vede
- La Luce non ha colore
- La Luce non si conosce
- La Luce è immateriale
Ma nell’articolo citato queste “etichette” vengono seguite immediatamente, e completate, da qualità positive, che sono sviluppate e dimostrate.
La conclusione finale del lavoro forse potrebbe sorprendere qualcuno, ma sicuramente non l’esoterista che fin dall’inizio aveva intuito la meta finale. Meta che abbiamo cercato di raggiungere con l’aiuto della scienza e, forse, un po’ di buon senso.