Troppo spesso, anche in alcuni circoli astrologi poco colti, il pianeta Saturno viene considerato con molta diffidenza e paura, definito mortifero e portatore di sfortuna, si usa persino dire “avere Saturno Contro”… Come recita il titolo di un film di Ozpetek.
Questa elementare visione della forza Saturnina è dovuta al fatto che facciamo parte di una cultura dove si tende sempre e solo alla crescita continua, spesso incontrollata, smisurata, dimenticando il valore essenziale della decrescita, della diminuzione e della contrazione.
Ne sono alcuni esempi di questa deriva l’urbanistica moderna, la tendenza al sovrappeso e alla sovralimentazione, ricca di grassi e iperproteica, le sempre più frequenti forme di neoplasie (dal greco Neos=nuovo, plasis= formazione) nel loro aspetto della sovrapproduzione di cellule cancerogene a diffusione metastatica.
Il pensiero positivista e illuminista, della concezione del tempo lineare e del Volteriano “tutto va per il meglio, nei migliori dei modi possibili” ha distorto completamente l’antica percezione del mondo alchemica ed olistica che considerava con pari dignità le forze di espansione e di contrazione che caratterizzano ogni ciclo vitale e promuovono la continuità della vita.
Esse funzionano come un grande respiro cosmico dove si alternano continuamente fasi di inspirazione ed espirazione, di avere e di dare, di guadagno e di perdita.
Il pianeta Giove, che sta ad ogni processo di crescita ed espansione, viene definito, a ragion veduta, la Grande Fortuna e proprio per le sue qualità di lievitazione della materia esso promette abbondanza e prosperità.
Questo accade però, solo se impara a rispettare i tempi e i modi del padre Saturno.
In mitologia greco-romana Zeus (Giove) è figlio di Cronos (Saturno).
Zeus detiene la facoltà di governo dell’Olimpo ma pur sempre rispettando le leggi del vecchio Chronos (Dio del Tempo).
Saturno ricorda semplicemente a Giove che raggiunto il limite di espansione è necessario il raccoglimento, il riposo, la riduzione dell’attività, la stasi, a volte anche la privazione e la perdita, fino alla perdita della salute… la malattia e ovviamente la morte.
Tutte queste fasi ricadono sotto l’archetipo Saturnino e sono indispensabili al ripristino delle energie per una seguente fase espansiva e vitale, di rinnovamento totale.
Nella società del prodotto interno lordo, del mito della ricchezza, dell’accumulo compulsivo di beni, risulta difficile integrare l’energia di Saturno… che invece se sublimata, ci spinge con forza verso nuove possibilità di crescita ed evoluzione sia materiali che spirituali.
Saturno è la Settima Porta (nel sistema settenario dell’astrologia classica che arrivava fino a Saturno), dopo di lui c’è il padre Urano = il Cielo.
Esso è l’epifisi, il Settimo Chakra, la porta stretta per accedere al Paradiso, il Settimo Cielo della tradizione Cristiana.
È la cruna dell’ago entro la quale è più facile che passi un Cammello piuttosto che un ricco (nel regno dei cieli).
E questo non vuol dire che bisogna rinunciare alla ricchezza, ma non bisogna esserne certamente schiavi e saper accettare l’alternarsi del flusso vitale, che necessita della perdita e della costrizione come elementi necessari al perpetuarsi della vita.
Il segreto è saper far tesoro di entrambe le forze, proprio come fa il Cammello con le sue due gobbe, che muove indisturbato nel deserto, consapevole della sua Ricchezza e Prosperità interiori.
Saturno è Giano Bifronte, che da un lato guarda verso l’incarnazione, il determinismo e la schiavitù della dimensione materiale, dall’altro invece mira alla Libertà assoluta e all’elevazione verso dimensioni celesti.
Sta poi ad ognuno di noi scegliere di seguire una via o l’altra, ma è certo che la Vera Fortuna (Giove) dipende da quanto abbiamo saputo incorporare il principio di Saturno e accettarlo in tutte le sue accezioni possibili.
Se riusciamo in quest’intento il dolore dovuto alla forza costringente del Pianeta verrà sublimato e l’accesso alle dimensioni superiori sarà finalmente libero.
Concludendo, possiamo affermare con sicurezza che la natura di Saturno non è certamente contraria alla Vita, anzi ne è il fondamento, la radice.
Quindi invece di rifuggirlo con timore scaramantico sarebbe più opportuno farselo amico… Il migliore che si possa mai avere.
Ciao Giuseppe, scusa il ritardo, ho letto solo ora il tuo commento. Il consumo eccessivo dei beni materiali, atteggiamento Gioviniano contrario a Saturno, dimostra che la nostra società non ha integrato l’aspetto più elevato di Saturno legato alla necessaria, a volte, privazione di beni materiali o altro, per ripristinare l’equilibrio perduto, causa l’ eccesso di espansione
L’equilibrio è fatto di alternanza armonica tra espansione (Giove) e contrazione (Saturno).
Questi atteggiamenti, come dici tu, non hanno influenza alcuna sul Saturno cosmico, quanto sul Saturno che abbiamo dentro, e sulla possibilità di integrare e utilizzare correttamente questa funzione interna
Usare sapientemente Saturno è roba per pochi, è la funzione più sofisticata che abbiamo e nei fatti è una porta verso lo Spirito, che se oltrepassata in vita assicura un’esistenza priva di dolore e un futuro luminoso nell’altra dimensione, altrimenti ciò che non è stato nobilitato a dovere in questa incarnazione, che si parli del proprio Saturno o di un altro pianeta, sarà nell’altra dimensione semplicemente lavoro da progettare per la vita successiva.
Io credo che il corpo sia il perfetto laboratorio dell’opera di evoluzione dell’essere, in realtà è qua il vero paradiso e Saturno ne è la porta…in entrata e in uscita ovviamente.
Claudio
rispondo al commento di Claudio;
non sono riuscito a comprendere la sua tesi considerando che i nostri comportamenti materiali( l’esistenza umana rivolta alla produzione e consumo di beni in materiali) non hanno alcuna influenza sul respiro del Cosmo,Saturno compreso.
Sarei invece propenso a credere che l’umanità soffre materialmente e intellettualmente perché non accede nella sua dimensione spirituale del sacro che nessuna religione può trasmetterci.
L’Energia spirituale, che ha generato il Cosmo, esige che le sue creature ,anime comprese, soffrano l’esperienza dell’esistenza e trapassino riconsegnando la loro infinitesima parte dello spirito che non seppero nobilitare con una Vita superiore di crescita intellettuale e spirituale.