Nell’era di Aquarius, è il Cristo risorto il Portatore d’acqua; questa volta non mostrerà la vita perfetta di un Figlio di Dio, Sua prima grande missione. Apparirà come Capo supremo della Gerarchia spirituale, che sazia la sete delle nazioni, sete di verità, di giusti rapporti e comprensione amorevole. Sarà riconosciuto da tutti, e la Sua Persona stessa testimonierà la realtà della resurrezione, e quindi l’immortalità dell’anima, cioè dell’uomo spirituale. Durante i duemila anni trascorsi, l’accento è stato sulla morte che ha colorato tutto lo insegnamento delle chiese ortodosse; un solo giorno dell’anno è stato dedicato alla risurrezione.
Nell’era di Aquarius, sarà invece sulla vita e sulla liberazione dalla tomba della materia, e questa sarà la nota della nuova religione, che la distinguerà da quelle che l’hanno preceduta. Pasqua e Pentecoste saranno i due giorni preminenti dell’anno religioso. Come sapete, la Pentecoste è il simbolo dei giusti rapporti umani in cui tutti gli uomini e le nazioni si intenderanno fra loro e – pur parlando lingue diverse – avranno un unico linguaggio spirituale… (omissis)
Oggi la visione degli uomini è quella dell’era di Aquarius, anche se non lo sanno. Il futuro vedrà giusti rapporti, vera comunione, condivisione d’ogni cosa (vino, sangue, vita e pane, benessere economico) e buona volontà; e il quadro del futuro dell’umanità, indica le nazioni unite in comprensione perfetta, e le differenze di linguaggio – simbolo della diversità delle tradizioni, delle culture, delle civiltà e delle opinioni – non guasteranno i giusti rapporti. Il Cristo è al centro di tutte queste visioni. Così gli scopi e gli sforzi delle Nazioni Unite si attueranno, ed una nuova chiesa di Dio, tratta da tutte le religioni e gruppi spirituali, metterà fine alla grande eresia della separatività. L’amore, l’unità e il Cristo risorto saranno presenti, ed Egli ci dimostrerà la vita perfetta.
Tratto da “IL DESTINO DELLE NAZIONI” di Alice A.Bailey – Collezione Lucis –
Editrice Nuova Era – Roma ( pag. 151 e 152 ed. ingl.)
Pubblicato in occasione della Congiunzione di Nettuno con Venere.