“… allo scopo di manifestare la Divinità – lo SPAZIO: Materia e Spirito — l’unico punto centrale diventa il Triangolo e il Quaternario … quindi sette …
… [abbiamo dunque] i sette Misteri primordiali istituiti secondo le “sette Emanazioni segrete”, i “sette Suoni” e i sette Raggi: i modelli spirituali e siderali delle loro settemila volte sette copie fatte negli eoni seguenti.” (DS II, 406-7)
“Quell’essenza divina che, pervadendo l’intero universo di milioni di sistemi solari, è captata dal nostro sole e trasmessa in forma manifesta fino agli ultimi confini del nostro sistema solare, [è l’OM che] si manifesta successivamente con sette correnti … Queste correnti sono le sette vocali o le sette note … i corsieri dell’essenza solare”. (TFC p. ingl. 63, Nota 3, A.A. Bailey, ed. Nuova Era)
La Vita che genera e moltiplica se stessa squadernandosi nello Spazio è dunque il Mistero uno, ternario e settemplice di cui ogni ente manifesto è espressione, sia esso concreto o astratto ed a qualsiasi livello evolutivo si trovi.
L’Uomo, esplorando tramite la forza del pensiero razionale ed intuitivo la propria natura psichica e fisica, nonché quella dell’Universo di cui è parte, cerca di fatto di penetrare tale Mistero e compie perciò un atto religioso che, nel ciclo, gli fa comprendere l’unità del Tutto e lo riconduce all’Uno realizzando il Sette. Opera quindi dapprima nel quadrato (personalità), poi nel Triangolo (anima) e quindi dal centro (monade). Seguendo questo percorso interiore, sospinto ed attratto dal Suono senza suono, egli trae con sé i suoi costruttori minori ed i tre regni inferiori di natura, compiendo nei loro confronti quell’opera di salvazione che gli compete.
Il sublime Mistero dell’Assoluto, di cui l’intero Universo è simbolo condizionato, continuerà tuttavia a restare al di là dei limiti e delle possibilità del pensiero e dell’espressione umani.
Per l’Umanità che s’incarna in questo ciclo del mondo (la ‘quinta razza’) il pensiero è dunque la chiave di accesso al Mistero della Vita in manifestazione: è il suo punto di forza o, se non sufficientemente governato, di debolezza. Per ciascuno di noi infatti vale il detto: “come si pensa così si è”, poiché l’energia si adegua alla qualità del pensiero e ne segue la direzione. Siamo emanazioni della Mente divina ed a nostra volta, tramite la mente, possiamo formulare consapevolmente pensieri che costruiscono o distruggono, o intasare il nostro spazio mentale con parvenze di pensieri fumosi, confusi ed incontrollati.
“L’uomo nei tre mondi ricapitola, coscientemente o inconsciamente, il processo costruttivo logoico e diventa creatore, lavorando nella sostanza mediante il fattore della sua energia positiva. Egli vuole, pensa, parla, e ne risultano forme pensiero. La sostanza atomica è attratta da chi enuncia. Le vite minuscole che compongono quella sostanza sono costrette, dall’energia del pensatore, entro forme attive, vitalizzanti, potenti. Ciò che l’uomo costruisce è una creazione benefica o malefica, secondo il desiderio, il motivo o il proposito sottostanti.
E’ essenziale che ci sforziamo di rendere pratico ciò che è insegnato; è inutile che l’uomo studi i gruppi di costruttori minori, le loro funzioni e i loro nomi, se non si rende conto di avere uno stretto rapporto con molti di essi, essendo egli stesso uno dei grandi costruttori ed un creatore nello schema planetario. Gli uomini devono ricordare che col potere dei loro pensieri e delle parole proferite producono precisi effetti su altri esseri umani funzionanti sui tre piani dell’evoluzione umana e sull’intero regno animale. I pensieri separativi e malefici dell’uomo sono responsabili in gran parte della natura selvaggia delle belve e del carattere distruttivo di taluni processi della natura.
E’ inutile che l’uomo conosca i nomi di alcuni della “armata della voce” se non comprende le sue relazioni con questa armata, se non apprende la sua responsabilità di essere un creatore benefico, operante secondo la legge dell’amore, e non spinto all’atto creativo dal desiderio egoistico o dall’attività incontrollata” (Trattato Fuoco Cosmico pag. ingl. 889 – A.A. Bailey – Ed. Nuova Era)
Le parole dell’Insegnamento sono chiare ed inequivocabili e pongono il regno umano di fronte alla propria responsabilità di co-creatore. Imparare a pensare in modo organizzato al fine di costruire forme-pensiero causanti è dunque una necessità primaria per coloro che, avendo sufficientemente integrato i loro veicoli personali, intendono dedicarsi al grande Servizio, che si compie essenzialmente a livello mentale, e che si manifesta esteriormente nelle azioni concrete che da questo discendono.
Possiamo dire allora che il formulare pensieri di Bene spinti dalle necessità evolutive ed operando secondo la legge dell’amore si configura come:
- Un atto di Governo, tanto più potente quanto più il pensatore è libero e perciò in grado di elargire libertà. Colui che lo compie usa la forza elettrica dei suoi tre corpi (fisico, astrale e mentale) per mezzo dei sette centri e la immette nel suo sistema, condizionando e dirigendo in tal modo le miriadi di atomi minori che sono cellule di tali sfere.
- Un metodo educativo che eleva per Amore. Pensare infatti è una Scuola nella quale si apprendono le basi ed i principi atti a nutrire in modo corretto il corpo mentale per renderlo idoneo ad accogliere energie superiori ed esserne veicolo.
- Un’azione progettuale che si compie tenendo la mente salda nella Luce ed operando con la sostanza luminosa dell’Intelligenza attiva. Il pensiero evolutivo riconosce il Proposito e delinea i contorni dei possibili sviluppi futuri.
“Profonde sono le fondazioni. Chi getta le basi non sa la grandezza delle torri future. Ma l’architetto ne ha già disegnata l’altezza” – (Coll. Agni Yoga, Appello § 21).
- Un’Arte che implica l’uso e la capacità di controllo dell’immaginazione creativa. L’Uomo, quarto regno di natura ed Artista planetario, ha la facoltà di percepire, contemplare ed esprimere il Bene, il Bello ed il Vero tramite quell’apparato che viene chiamato terzo occhio, che permette di immettere archetipi ed impulsi simbolici causanti sul livello mentale umano.
- Un Lavoro di costruzione. L’Arte di pensare deve formalizzarsi in un’opera strutturata ed organizzata, capace di avere un proprio ciclo vitale. Imparare a costruire forme-pensiero è un lavoro che dapprima viene percepito come fatica, anche perché necessita di una buona capacità di concentrazione e comporta il tener conto di un certo numero di regole, di tempi e di altri fattori. Quando però l’apparato mentale smette di far resistenza, lasciando fluire docilmente il pensiero dei Pensatori maggiori, ed il discepolo bada solo più al proposito ed alla qualità che la forma-pensiero deve manifestare, tutto diviene più semplice e lieve. Il Lavoro allora, che prima partiva dal basso, ora discende dall’Alto ed è Gioia!
- Un fattore unificante. Le forme-pensiero infatti si depositano sulla matrice spaziale del livello mentale umano ed interagiscono e si combinano fra loro a formare una rete luminosa e coerente, una Comunione nella quale tutto è di tutti e nessuno possiede alcunché. Ogni pensiero infatti proviene e si forma nel grande “serbatoio delle cose conoscibili” al quale ogni pensatore attinge e nel quale riversa la propria elaborazione per servire il Bene comune. Il supremo Pensatore del nostro Sistema è il Sole.
- Una Magia. Costruire forme-pensiero è un atto magico, che rende la creatura simile al Creatore, ed unifica il Pensiero, il Pensatore e la forma pensata, pur se ciascuno di essi mantiene la propria qualità specifica, un suo ritmo, una sua nota distintiva, un suo destino. Il pensatore, il Mago bianco, deve allora anche conoscere le parole che liberano da sé la forma creata, affinché questa possa avere la sua storia e la sua durata, come ogni creatura.
Stupiamoci quindi della potenza, bellezza e semplicità del pensare, della sua necessità, e della grandezza e gloria del compito affidato al genere umano che può avvicinare i cancelli inesistenti del Mistero.
“Pensare è una gioia o un tormento? Si usa rappresentare il pensatore come tormentato, ma se gli si domandasse se vorrebbe essere sollevato da quelle pene risponderebbe sicuramente no. Nel profondo della coscienza egli prova una grande beatitudine, poiché il processo mentale è una gioia superiore. Due sole sono le vere gioie dell’uomo: il pensiero e l’estasi per la bellezza: sono quelle che gli aprono il sentiero del Mondo del Fuoco. Sono i soli mezzi che gli consentono di salire nelle alte sfere. Non c’è comunione superiore che non le contenga entrambe. Ecco perché è assurdo parlare dei tormenti del pensatore o del creatore. Non sono dolori, sono gioie. Ma la gioia viene intesa in maniera tanto strana! Per alcuni, consiste nel far nulla e pensare a nulla.
La via della Fratellanza sta nel pensiero e nel lavoro”. (Coll, Agni Yoga, Fratellanza § 85)
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Nota: Questo articolo viene pubblicato mentre in Cielo, per la visione eliocentrica, Venere (5° Raggio della Mente e Conoscenza) si oppone alla Terra lungo l’asse Leo–Aquarius (1°-5° Raggio).
come una nuvola ama la pioggia
tutta la creazione è una storia d’amore
tutta la vita
spirito e carne
si contorce in una creazione sensuale continua
tra spirito e carne
non c’è inimicizia
spirito e carne
si incontrano come compagni paritari
nell’estasi reciproca
della creazione
nell’estasi divina del cuore umano
intessuta nei lividi e nei baci dell’amore
la testimonianza della nostra emigrazione spirituale
attraverso la terra desolata dell’esilio
della mente senza cuore
di umani senza spirito
di rabbia senza amore
come amore senza verità
come l’idea cieca della nascita senza scopo
tutta la creazione è una storia d’amore
come una nuvola ama la pioggia
e riceve nel suo ventre perfetto
come il Sole
rotolò sul fondo dell’oceano
riuniti nel calore del loro divenire
da mille momenti trascorsi insieme
attraverso l’ondata infinita della bellezza lunare
come una nuvola ama la pioggia
di una sola carne e una sola sostanza
la loro unione è la nuvola
di una sola sostanza
inseparabili nella loro essenza
tutta la creazione è una storia d’amore
come una nuvola ama la pioggia
salendo salendo
alle grandi altezze gioviane
dove il Partenone di nuvole
sovrasta le montagne lontane
toccando il filo intrecciato della vita
unendo tutte le dimensioni
nella gravità dell’amore sferico
come una nuvola ama la pioggia
siamo nelle braccia di dio
(tradotto dall’inglese all’italiano
con traduttore google)
as a cloud loves the rain
all of creation is a love story
all of life
spirit and flesh
writhe in continuous sensuous creation
between spirit and flesh
there is no enmity
spirit and flesh
meet as equal partners
in the mutual ecstasy
of creation
in the divine ecstasy of the human heart
woven into the bruises and the kisses of love
the testimony of our spiritual emigration
across the wasteland of exile
of mind without heart
of humans without spirit
of rage without love
as love without truth
as the blind idea of birth without purpose
all of creation is a love story
as a cloud loves the rain
and receives into her perfect belly
as the Sun
rolled across the ocean floor
gathered in the heat of their becoming
from a thousand moments spent together
across the endless wave of lunar beauty
as a cloud loves the rain
of one flesh and one substance
their union is the cloud
of one substance
inseparable in their essence
all of creation is a love story
as a cloud loves the rain
rising rising
to great Jovian heights
where the Parthenon of clouds
dwarf the distant mountains
touching the braided cord of life
joining all dimensions
in the gravity of spherical love
as a cloud loves the rain
we are to the arms of god
Afferma Marinella che il regno umano è ormai di fronte alla propria responsabilità di co-creatore. E che “imparare a pensare in modo organizzato al fine di costruire forme-pensiero causanti è dunque una necessità primaria per coloro che, avendo sufficientemente integrato i loro veicoli personali, intendono dedicarsi al grande Servizio”.
Nella Nuova Era che ci accingiamo a vivere i discepoli saranno scelti in base ad alcuni chiari conseguimenti:
– Sensibilità all’influenza dell’Acquario;
– Disposizione al Lavoro di Gruppo privo di ambizioni personali o desiderio di comando;
– Spirito di Dedizione, capacità di non trattenere per sé niente di ciò che si possa giustamente dare;
– Innocuità, anche se non ancora perfetta ma presente come ideale che l’aspirante si sforza di raggiungere;
– Orientamento spirituale nella vita quotidiana;
– Abitudine a cancellare se stessi come figura centrale del “dramma della vita”.
I nuovi discepoli si dimostrano ansiosi di collaborare al Piano, di cui percepiscono le linee-guida; sanno precipitare e organizzare in forme precise l’ideale evocato, che incarni quel tanto dell’idea di Dio che i tempi e l’umanità possono manifestare sul Pianeta; percepiscono che nella Nuova Era nessuno può lavorare da solo e nessun gruppo può procedere da solo; riscontrano che nei nuovi tempi, diversamente che nella vecchia era, l’idea si afferma senza il predominio di un singolo (idealismo di gruppo); intuiscono che la parola di Potere è ora una parola di Gruppo; avvertono con sicurezza che il gruppo è tenuto insieme da una struttura interiore di pensiero e da uno stretto rapporto telepatico.
Essi agiscono affinando e spiritualizzando le forme esistenti o creando nuove forme che esprimano il nuovo più alto e universale sentire dell’Umanità.
Che ciascuno di noi svolga il proprio Compito nella dimenticanza di sè e nell’aspirazione costante al Bene comune.