L’ordine cosmico ha una proprietà che manca nella modesta concezione umana: la facoltà di organizzare. Essa consente di stabilire legami, affinità e operazioni ritmiche fra serie di enti dalla diversissima natura, sì che concorrano liberamente a costruire il Bene comune, ossia a formare la Comunità universale. Ciò traspare nel funzionamento del Sistema solare, ma l’uomo lo ritrova in sé, nelle mansioni dei propri organi fisici, fra loro molto differenti eppure collaboranti al benessere dell’insieme: da quel potere organizzante e segreto dipende la sua stessa esistenza.
… tale funzione non dispone di un organo proprio, a ciò preposto. Come la Prima e la Quarta Virtù divina, l’Ordine è elusivo, non ha sede. Dedicato al suo compito di stabilire precedenze, gerarchie, dipendenze e sovranità, non dispone di un organo esteriore. Si conclude che ha sede in tutti gli altri, ossia che è onnipresente.
La settima qualità non soltanto è ordinatrice, ma è anche organizzatrice. Si veda ad esempio il corpo umano così com’è: ci sono organi tra loro estremamente diversi che lavorano in concordia e l’uno dipende dall’altro e tutto è congegnato insieme e forma l’armonia chiamata uomo.
… si è arrivati a credere che l’unione si costituisca soltanto tra uguali e che l’uguaglianza sia la garanzia della giustizia e del buon funzionamento ma la vita non attesta affatto questo. Non solo in ogni organismo, ma anche in un semplice motore di automobile si possono vedere le straordinarie differenze che ci sono tra i vari pezzi, eppure se uno di questi manca, tutti gli altri restano fermi.
C’è dunque un potere organizzante che agisce dappertutto, nel sistema uomo come nel Sistema Solare ma non c’è un organo che si possa riconoscere come l’organo organizzatore delle funzioni.
Ciò ricorda la Settima Energia e il suo Potere organizzante, ordinatore e magico, la Virtù divina che ritrova l’unità comune agli enti più disparati, la recupera e la ricompone. Senza il suo intervento misterioso, il dualismo sarebbe insanabile e improduttivo. Il Settimo Potere – l’estremo – risolve le bipolarità dei tre campi magnetici, che compongono il Sei. Raccoglie ciò che si era diviso e disperso, pone fine al divenire di un ciclo, inaugura l’avventura seguente. Lascia piena libertà espressiva, ma compresa fra un massimo e un minimo, e anche questi estremi stanno fra una vetta e una valle. (1)
Il Potere organizzante, quindi, compone parti o settori distinti e dissimili in un solo organismo vivente e in questo senso è magico. Non è creativo, poiché le singole parti nascono da altre fonti, eppure dà vita a entità molto complesse, come un uomo, come un Sistema solare. Dal molteplice risale all’unità. Così garantisce il successo finale dell’Opera evolutiva, che riconduce all’origine. (2)
Questa Settima Energia (7° Raggio: Ordine, Ritmo, Cicli, Regole, Strutture, Ordinamento, Ritualità, Organizzazione) che rende ‘funzionante’ un congegno o un progetto o un pianeta, quando si unisce alla Quarta (4° Raggio: Armonia, Bellezza, Modello, Riferimenti, Espressione, Arte) si intensifica in modo particolare. Insieme, infatti, operando con le proporzioni armoniche del cuore e con il rigore della Regola, sprigionano il libero flusso della Vita. Quando Arte e Regola si uniscono, la capacità di Bellezza sale in Gloria.
E si accende in tal modo, l’Arte dell’Organizzazione, quell’Arte che origina dalla Geometria vivente dello Spazio, dalle leggi del Suono, dai Canoni della creazione, che eleva la sostanza all’Essenza e irradia quei Principi filosofici evolutivi in grado di guidare e illuminare la vita associata. È l’Arte che vive di Cielo, di Infinito, che esprime il Cuore e in quel Sole centrale trova la Regola della Vita, l’Ordine naturale, superiore.
Nel riflettere, dunque, l’armonia del cosmo, nell’armonizzare forma e idea e nel conformare i canoni umani a quelli gerarchici, si possono vedere le tre funzioni fondamentali di quest’Arte che vuole essere espressione della nuova Cultura e foriera di una nuova Civiltà.
A questo punto giova riprendere quel magistrale esempio o Modello di coordinate dell’Ordine spaziale riportato in questo sito: il Lambdoma. È questo un dono fatto all’umanità dall’Arte dell’Organizzare: detiene il potere di trarre dai molti l’Unità e la virtù di trasmutare il già esistente, di elevarlo e sublimarlo. Sulla sua rete energetica intessuta dai Raggi, si sono accese le Luci del Piano, un vero e proprio progetto operativo con fasi e ritmi conoscibili, concepito e formulato in modo unitario secondo le norme universali, una forma-pensiero nuova, vivente e autonoma dotata di sette Vortici o Centri di energia che le assicurano Vita, Qualità e Apparenza.
Come scrisse Enzio Savoini, illuminato Pensatore del nostro tempo, per la meta 1.7: L’unità creata deve essere dotata di una struttura organica, proprio come avviene per l’anima che si incarna, la quale abbisogna di molti e complessi apparati fisici per potersi esprimere nel mondo dualistico senza per questo perdere la propria unità essenziale. La discesa e la presenza operativa dell’Uno fra i molti comporta tutta una serie di problemi che agiscono sulla coscienza e si risolvono solo con l’intervento organizzante del Sette. Questi infatti, governa l’equilibrio gerarchico fra dentro e fuori, fra anima e forma, fra il proposito e il congegno incaricato di realizzarlo. Tocca al Sette il compito di regolare i rapporti fra gli organi più diversi in modo che funzionino come una cosa sola: condizione indispensabile perché l’unità centrale riesca a esplicare la propria attività.
È un intrico di rapporti che deve rispettare la gerarchia delle varie funzioni, ciascuna delle quali ha i suoi ritmi naturali e richiede energie vitali adeguate. Il conseguimento della meta e dunque il successo del progetto sono possibili solo se il tutto agisce nella perfetta cooperazione delle parti. L’ordine è necessario e va costantemente conservato e rispettato – pena il malessere, la malattia, la morte della creatura. Tali sono le complesse entità che vivono e agiscono fra il principio e la fine, fra l’idea e la sua forma …
E per la meta 4.7: L’unione fra il Quattro e il Sette segna il compimento di un’opera di bellezza che splende per la giustezza regolare della forma dal contenuto infinito … Il Vortice 4.7 sanziona la fusione di due grandi tendenze fortissime nell’uomo: l’imitazione del Modello superiore e la volontà rispettosa di ordine. Esiste infatti una concordia generale nel valutare le opere di vera bellezza, che sempre si presentano ricche di simmetrie, palesi o nascoste, e rispondenze, e regolarità luminose. Dove queste risonanze, formali eppure interiori si manifestano, si compie quel prodigio che il cuore educato sa percepire e riconoscere, e che, passando per il sacro, conduce al divino. (3)
A tutt’oggi gli uomini, nonostante abbiano dovuto, per necessità, imparare ad organizzarsi sotto molti aspetti, non hanno ancora compreso la straordinaria soluzione offerta da quest’Arte.
Ma ora è il momento di iniziare a pensare in modo nuovo, in termini di una sola vita, terrestre e celeste, e di una sola umanità, come prescritto dalla veniente nuova Era. È quindi utile e necessario provare ‘qui ed ora’ ad ancorare nel cuore, di ciascuno e dell’Umanità, quella nuova espressione armonica, ordinata e unitaria, che pone la Comunione, fondamento della nuova Cultura, alla base della nuova Civiltà.
E la Comunione esclude, per sua natura, il disordine. Deve, dunque, essere sapientemente organizzata. La sua struttura gerarchica implica una varietà di funzioni collaboranti, e livelli crescenti di responsabilità. Ciò fa pensare a organismi differenziati. Nel firmamento se ne vedono i segni (galassie, ammassi stellari), ma il settimo potere li riunisce, magicamente, in uno solo. Il Cosmo è l’Universo organizzato, ossia l’Uno manifesto. (4).
Ordinato e ‘organico’, significano quindi vivo e bello, pulsante e capace di riflette al centro la Regola del Cielo e della Natura.
A tal proposito giova anche ricordare quel principio ovunque all’opera in natura, che il suono mostra con chiarezza: la risonanza. Per sua virtù corpi o enti diversi, aventi ugual periodo di oscillazione ossia uguale frequenza, comunicano indipendentemente dalla forma, dalla materia e dalla posizione spaziale poiché tale comunanza attiene alla struttura data dai rapporti numerici e geometrici.
E nel Lambdoma tale legge di risonanza attua una precisa corrispondenza tra vari settenari, che comunicano fra loro in un ordine naturale e gerarchico:
₋ I sette Luminari sacri del sistema solare (indicati dal M. Tibetano);
₋ I sette Ashram della Gerarchia planetaria;
₋ Le sette Mete del Piano;
₋ I sette gruppi umani operanti in un Sistema ordinato in base alle leggi del Suono;
₋ I sette centri principali dell’uomo.
Fondazioni queste su cui basa il pensiero sviluppato dall’Autore. Egli progetta e rappresenta un campo applicativo di lavoro per discepoli dedicati alla costruzione di forme-pensiero orientate e risonanti con gli intenti della Gerarchia planetaria, ordinate e declinate secondo le leggi universali del suono e della scienza dei sette Raggi.
Nella tavola del Lambdoma, ispirata dall’Arte dell’Organizzare, cuori e coscienze viventi, al pari di atomi e molecole nei cristalli, seguendo il potere ordinatore del suono, si dispongono in una struttura geometrica sottile e luminosa, uniti in un lavoro comune, molteplice, libero e diverso per ciascuno. (5)
E lo sguardo del cuore, orientato al grande Modello, permette di scorgere la Bellezza dell’Opera – armonica, regolare e sacra – della Vita, e di irradiare il suo semplice mistero e rituale, la sua Arte.
È possibile che questi siano solo ‘discorsi’ da sognatori? Forse, ma se questo significa preparare la pista di atterraggio del pensiero della nuova Cultura e lavorare per costruire una nuova Realtà, un luminoso Futuro, perché non provarci? Tutti sanno per esperienza che ogni nuova realizzazione nasce da un’idea che, se sostenuta dalla forza della speranza e della fiducia riposte nel cuore, come un seme, germoglia.
E per andare da qui a lì, bisogna sempre muovere il primo passo. Può essere tutto pronto, ma se non facciamo questo passo, non andiamo oltre. (6)