In tale Data* è propizio seminare idee, formule e forme-pensiero attorno al tema della Guarigione.
Dopo aver parlato, nei due precedenti articoli1, dei vari elementi che la Natura ci dona e del loro possibile utilizzo anche sotto forma di fumigazioni, continuiamo a raccogliere le indicazioni sulle preziose proprietà del Regno Vegetale, il Manto vitalizzante della “Madre del mondo”.
“Chiedi se per te è utile studiare la natura medicinale delle erbe. Ogni conoscenza è benefica, e questo campo è davvero molto nobile e interessantissimo.” 2
“È utile leggere le biografie dei grandi uomini che hanno operato per il bene dell’umanità. […] E’ fonte di gioia sapere che diversi scienziati hanno utilizzato metodi e rimedi indicati nei libri dell’Insegnamento. Un miscuglio preparato con balsamo del Perù, mirra e alcuni altri ingredienti, come anche altre sostanze quali, ad esempio, il catrame di ginepro, hanno prodotto miracoli nella cura delle cancrene e delle malattie polmonari…” 3
Il chimico francese, Renè Maurice Gattefossé, a cui è attribuita l’invenzione del termine “aromaterapia” nel 1928, contribuì alla rinascita dell’interesse dell’uso degli oli essenziali a scopo terapeutico. Oggi l’aromaterapia è la branca della fitoterapia che cura le malattie e preserva la salute e il benessere, sfruttando le virtù degli olii essenziali, estratti dalle piante.
Questa è considerata a tutti gli effetti una disciplina olistica, in quanto la loro azione non è mai solo qualcosa di limitato e altamente specifico per un organo o un apparato, ma essi hanno piuttosto un’azione più generale sull’organismo in tutte le sue affezioni.
Gli oli essenziali o oli eterici sono sostanze di composizione assai complessa e responsabili del profumo, sono presenti sotto forma di minuscole goccioline nei petali dei fiori, nella buccia dei frutti, nella resina e nella corteccia degli alberi e nelle radici delle erbe e piante aromatiche.
Quando annusiamo il profumo emanato da una pianta le molecole aromatiche raggiungono la nostra mucosa olfattiva le cui cellule trasformano l’odore, lo stimolo chimico, in impulso elettrico. Tale impulso raggiunge direttamente la corteccia cerebrale, senza essere filtrato dal centro recettore del talamo, influenzando i processi neurologici, fisiologici ed endocrini del cervello ed esercitando un effetto sulle emozioni, sui pensieri e di riflesso sul nostro agire fisico.
Per questa ragione, in aromaterapia sottile, gli oli essenziali vengono impiegati per riequilibrare la sfera psichica ed emozionale.
Nonostante ogni olio essenziale sia dotato di una propria attività specifica (balsamico, rubefacente, digestivo, cicatrizzante e rilassante, depurativo), tutti gli oli essenziali, anche se in diversa misura, possiedono almeno tre virtù benefiche: sono antisettici, cicatrizzanti ed espettoranti.
Ogni incenso esercita azioni specifiche su determinati organi o apparati. Anticamente queste influenze venivano correlate alle varie divinità, mentre in epoca medievale/rinascimentale furono legate ai pianeti dell’astrologia classica. Secondo tale visione, i rimedi andavano a rinforzare l’archetipo-pianeta-apparato che si era indebolito ripristinandone così la salute.
Per esempio, la Mirra, trasformata in tintura, veniva applicata come rimedio di emergenza sulle ferite riportate in battaglia dai soldati greci; l’Olibano si fumigava per calmare la respirazione, la Canfora e il Benzoino trasformati in balsamo venivano utilizzati per le affezioni bronchiali, mentre i Chiodi di Garofano erano impiegati fino a pochi decenni fa come anestetico locale dai dentisti. Il Salai Guggal, invece, nell’ayurveda è apprezzato quale efficace antinfiammatorio generale, sia interno che esterno. 4
Da un punto di vista vibratorio i profumi diffondono nell’ambiente la frequenza specifica dei singoli vegetali, che si propaga sui piani sottili e nei corpi energetici di chi ne viene a contatto. Per il principio di risonanza (per approfondimenti: vedi risonanza), quindi, luoghi e persone vengono permeati dagli archetipi delle piante e lentamente si armonizzano al loro “messaggio”.
Comunemente gli oli essenziali a seconda delle caratteristiche, dal punto di vista aromatico vengono distinti in 3 note:
- Nota di testa: è data dai profumi che si avvertono per primi e si dissolvono velocemente. Sono molto volatili e hanno una vibrazione molto alta e sottile, che agisce dal basso verso l’alto. Possono essere essenze fresche o fruttate come quelle degli agrumi, con effetto calmante sul sistema nervoso, o pungenti e mentolate come quelle degli oli balsamici, dai benefici effetti sul sistema respiratorio e circolatorio.
- Nota di cuore: la possiedono le essenze morbide e floreali, dalla volatilità media e ampia che porta verso il cuore, con effetto riequilibrante e vitalizzante, attive soprattutto nei momenti di forte agitazione o tristezza. Sono le note dolci e leggermente aspre ottenute dai fiori e dalle foglie.
- Nota di base: sono gli oli che emanano dal profumo caldo e pesante, dalla minore volatilità, ricavati da legni, resine e spezie e hanno effetto tonificante, rubefacente e corroborante. La vibrazione è bassa, pesante e profonda, porta verso la terra: sul piano psichico aiutano a dare stabilità e forza.
Citazioni nei libri Agni Yoga su vari rimedi naturali
Nel Cosmo tutto è costruito secondo un unico disegno: da qui proviene la grande corrispondenza che si osserva tra gli organismi dei diversi regni della Natura. Quindi, quando si parla dell’energia cardiaca della Natura, bisogna cercare in ogni organismo della Natura quella sostanza vitale magnetica che corrisponde ai depositi dell’energia del cuore. Nell’Insegnamento sono riportati alcuni tra gli esempi più evidenti di secrezione di questa sostanza ignea. Il cedro deodara, le rose, il muschio e l’ambra, tutti questi appartengono alla categoria dei donatori di vita. (HR – Lettere dall’India 1929-1955 – 30 Luglio 1934)
Anche La valeriana appartiene alla categoria dei “donatori di vita” e il suo significato è paragonabile a quello del sangue nell’organismo. Essa è considerata esotericamente come il sangue del regno vegetale. Deve essere assunta quotidianamente e costantemente senza interruzione considerandola alla pari del cibo quotidiano. È possibile utilizzare la tintura madre alcolica pura, ossia senza sostanze estranee come, per esempio l’etere. La dose varia da 10 a 30 gocce. Sarebbe meglio, però, bere un infuso di radici della valeriana una o due volte al giorno. (HR – Lettere dall’India 1929-1955 – 28 agosto 1931)
Lodate quei medici che, al primo sintomo di qualsiasi male, prescrivono un tonico potente. È troppo tardivo cercare di vincere la malattia quando il cuore è ormai indebolito. È compito del medico individuare il seme del morbo e rafforzare l’organismo per combatterlo. Per questo Noi soprattutto prescriviamo il musco. Ma questa sostanza preziosa non basta per tutti, e allora ci rivolgiamo alle piante di cui si cibano gli animali muschiati. Certo questi composti sono più deboli, tuttavia forniscono una sostanza curativa che si può̀ somministrare in abbondanza. In tal modo si evitano i peggiori nemici del genere umano: i narcotici di qualunque specie. Non è difficile accertare quali siano le erbe di cui si cibano quegli animali — inoltre è sempre possibile trovare il musco, preziosa sostanza. (Cuore, 123)
Il muschio è una sostanza d’accumulo dell’energia psichica incosciente, di cui si parla molto nell’Agni Yoga. Il muschio non ha niente a che vedere con i narcotici che, invece, uccidono l’intelletto. Esso non è un eccitante nel vero senso della parola: dà equilibrio al sistema nervoso e agisce sul sistema simpatico che vibra così intensamente negli yogi evoluti.~
In accordo all’Affermazione Superiore e secondo tutte le fonti più antiche, il muschio appartiene al Sole e non a Venere. […]
Certo, l’azione fortemente riequilibrante di questa sostanza ristabilisce tutte le normali funzioni dell’organismo, tuttavia non può essere definita come un eccitante sessuale. […] laddove negli animali si intensifica il fenomeno dell’istinto, nell’uomo può coscientemente essere intensificata l’azione dei centri sottili e proprio il muschio ha la capacità di farlo. Ecco perché il muschio è particolarmente utile per il lavoro mentale. […]
È altrettanto vero che, utilizzando il muschio, il bisogno di cibo diminuisce, giacché l’energia psichica, rinforzando i centri nervosi, nutre anche le forze fisiche. […]
“Deposito di fuoco incosciente” è un’altra definizione di quella stessa sostanza di energia psichica; perciò anche il muschio può essere chiamato “fuoco”.
La principale qualità della muschio è quella d’essere un laboratorio di fuoco che fornisce fuoco ai centri e ne intensifica la loro forza. […] La qualità ignea del muschio è la sua più grande forza. Bisogna comprendere che l’azione del muschio in un organismo igneo è rafforzata dai centri ignei. […] Una comprensione sottile permetterà il suo uso accorto. Proprio questo è il compito fondamentale per realizzare la trasmutazione ignea. Tutte le aspirazioni devono unire l’interiore e l’esteriore, ma basarsi solamente sull’azione esteriore darà solamente un contributo parziale. […] Grazie alla sua innocuità e indispensabilità per il mantenimento dell’equilibrio, questo rimedio è consigliato per un uso generale, proprio come profilassi contro molte malattie, incluso il cancro. […]
Se il fuoco fisico è il miglior mezzo di purificazione, allora si può capire quanto più potentemente potrà agire quella sostanza che rafforza in noi il fuoco vitale che trasmuta nell’organismo tutti gli accumuli nocivi. Infatti, quante volte nell’Insegnamento è stata indicata l’energia psichica quale panacea contro tutte le malattie. La scoperta del cristallo dell’energia psichica metterebbe fine a molte malattie. Tutte le malattie maligne, come il cancro, avvengono solamente a causa di un esaurimento della riserva di energia psichica nell’organismo. (HR – Lettere dall’India 1929-1955 – 28 agosto 1931 e 30 luglio 1934)
Il bicarbonato di sodio è benefico, e ciò dipende dal Fuoco. I depositi naturali di soda furono chiamati ceneri di una grande Conflagrazione. Già in antico dunque se ne sapeva l’importanza. La superficie della Terra è disseminata di questa sostanza, che tutti possono usare. Parimenti l’olio di artemisia rafforza potentemente il sistema nervoso: senza distruggere, con il suo fuoco ne espurga i sedimi nocivi. (Mondo del fuoco vol. 3, 595)
In antico si riteneva benefico posare sulle ghiandole le radici delle ignee iridacee, ma è una terapia molto primitiva, poiché le proprietà ignee di quelle piante possono essere sfruttate in modo molto migliore. Se ne può, infatti, derivare un estratto benefico nell’attivare il fuoco. Quegli antichi, a quanto sembra, intendevano curare il simile con il simile. L’assenzio è curativo e anche l’olio di rosa, che agisce come sedativo, anche se più lento. In verità, le proprietà ignee delle piante hanno molte applicazioni e possono essere usate come ingredienti nella composizione di rimedi tonificanti. (Mondo del fuoco vol. 1, 214)
L’igiene mentale vale sia per i livelli terreni che spirituali. È necessario compiere esperimenti, rafforzati da certi farmaci di natura ignea, sui processi del pensiero. Sarebbe da osservare l’azione esercitata su essi dal fosforo o dall’evaporazione di estratti di eucalipto, verificare fino a che punto vengano intensificati dall’uso del musco, e raccogliere dati sulle proprietà di varie resine. Insomma, sono da ricordare tutte le combinazioni più prossime all’attività del Fuoco. Sono esperimenti da eseguire su soggetti dotati di intenso pensiero igneo; essi comprovano non solo le vitamine, ma Agni. Tentativi medici, concentrati non solo sui rimedi interni ma anche sulle reazioni olfattive, produrranno i loro effetti. L’umanità è gravemente malata. Le forze oscure tentano di sedurla con ogni genere di droghe, ma gli stupefacenti non servono per allargare i limiti soffocanti della vita. Proprio questa è l’ora in cui occorre vigilare. E bisogna imparare ad amare la vigilanza, come virtù che si addice all’uomo. (Mondo del fuoco vol. 1, 350)
“Fosforo dello spirito” è un’altra denominazione di quella stessa energia psichica. E Lei già sa che l’energia psichica è l’energia più potente, più penetrante e più trasmutante, che risulta essere la panacea per tutte le malattie e per tanto altro. Chiaramente, essa è tale se ce ne impossessiamo coscientemente o, perlomeno, se si ha la consapevolezza della sua esistenza. Ma persino un deposito inconsapevole di tale sostanza racchiude in sé dei tesori. (HR – Lettere dall’India 1929-1955 – 28 agosto 1931)
Tutti i casi di ossessione si possono curare col potere dell’energia psichica in contatto con il Potere superiore. Certamente, mezzi ausiliari come musica solenne, aromi meravigliosi, la purezza dell’ambiente e il colore della stanza — ognuno dei quali in armonia con i gusti del paziente — possono rivelarsi utilissimi. Durante la notte, ma anche di giorno, è bene tenere accanto al letto un bicchiere d’acqua calda con poche gocce di olio di eucalipto. Tuttavia, se l’ossessione è grave, non la si può curare con mezzi suppletivi, ma solo con l’azione di un’energia psichica pura e possente. (Lettere di H. Roerich 1935 – 1939 vol. II – 24 maggio 1936)
L’aroma del deodara non solo è piacevole, ma rinvigorisce il respiro ed espelle le entità oscure. Sono molti gli olii purificanti, ma non tutti hanno potere sul Mondo sottile. Il deodara sì, e usualmente è presente nei luoghi ove soggiornano i Rishi, i quali sanno che è capace di espellere le entità malvagie. (Mondo del Fuoco vol. 2, 244)
Bruciando legna di deodara è possibile purificare notevolmente la coscienza. Anche il morua funge da guardiano e impedisce l’accesso a molti visitatori spiacevoli. (Mondo del Fuoco vol. 2, 279)
La resina di cedro come anche altre resine e sostanze quali, per esempio, l’olio di eucalipto, sono il prodotto dell’energia psichica delle piante. Questo spiega tutte le loro insostituibili proprietà curative: rinforzanti, purificanti, cicatrizzanti, eccetera eccetera. Conoscendo le diverse proprietà di questi prodotti, ognuno deve trovare il modo migliore per applicarle. Tenga presente che la miglior resina è quella dei pini siberiani. La resina raffinata o il suo olio possono essere destinati anche a uso interno, partendo con una dose di cinque gocce. È tutto molto individuale: forse la sua intuizione le suggerirà una posologia ottimale. Naturalmente, le emanazioni degli aghifogli sono insostituibili. Gli aghifogli, come una macchina elettrica, accumulano vitalità: un deposito condensato di prana o, detto altrimenti, naturovaloris. Presso i druidi un calice di resina era chiamato “calice della vita”. È sempre utile avere nella stanza dei piccoli alberelli aghifogli oppure aspergere delle essenze resinose. In questo modo viene purificata l’atmosfera e vengono allontanati quei diversi esseri indesiderabili che attorniano in gran numero le aure umane. Per questo stesso scopo è anche utile l’essenza di menta, le cui gocce possono essere asperse nell’aria pure messe nell’acqua calda non lontano dal capezzale. I preparati a base di menta o di mentolo sono insostituibili, innanzitutto per fare un’anestesia locale o per dare refrigerio in caso di processi infiammatori, a cui sono spesso soggetti gli yogi novizi. La maggior parte dei dolori di uno yogi sono legati ai processi infiammatori dei centri nervosi e delle ghiandole, giacché i canali dei nervi si trovano a contatto con le ghiandole. Perciò anche il banale Migränestift è molto utile, così come anche l’applicazione del baume bengue, nella cui composizione è presente una grande quantità di mentolo. Tutto questo l’ho sperimentato personalmente. (HR – Lettere dall’India 1929-1955 – 28 agosto 1931)
Certo, nelle varie farmacopee si incontra spesso la seguente definizione: “Ha un’azione simile a quella di altri oli essenziali”; bisogna dire che questa definizione è estremamente scorretta, poiché ogni essenza aromatica ha la propria azione specifica. In futuro, i cosiddetti oli eterei, quelle sostanze caratteristiche delle piante, avranno un ruolo importante. (Lettere di H. Roerich 1929 – 1935 vol.1 – 1 agosto 1934)
Quel “futuro” comincia ad essere il nostro presente…