Da sempre in queste pagine abbiamo associato la reale azione di governo prima di tutto alla Libertà, ovvero alla gestione del Bene comune supremo (vedi). Tale presupposto configura un’azione occulta e potente, motore dell’evoluzione delle coscienze.
Operando in tal senso, i veri governanti restano perlopiù sconosciuti ai molti; il loro Servizio infatti rifugge dalla notorietà, che sarebbe d’intralcio. Si fanno carico volontariamente e in semplicità della missione del governare, alla quale consacrano la propria vita e solo per necessità del Piano essi si presentano talvolta sulla scena mondiale e la illuminano; sono allora riconosciuti come punti di riferimento e danno speranza e conforto a coloro che sognano un mondo migliore, mentre sono avversati da chi ha interesse a tenere soggiogata l’umanità, in modo da poter esercitare su di essa il proprio pseudo potere.
L’obiettivo primario di coloro che si assumono l’onere di governare è quindi quello di costruire e mantenere un collegamento stabile sui livelli sottili fra l’Umanità e il Governo reale del pianeta (vedi), che la tradizione orientale chiama Shamballa, il Centro ove il Volere di Dio è conosciuto e dal quale emana il Suo Proposito.
E’ chiaro che il Volere di Dio al quale questa citazione allude riguarda il nostro ‘Dio imperfetto’, il Logos, la Coscienza che regge il pianeta che ci ospita e che capta e trasferisce, moderandone l’impatto energetico, il Volere del Logos solare, che a sua volta è tramite di altre Fonti superiori, fino ad arrivare al Signore dell’Universo.
In tal modo tutto è connesso e tutto è Uno e l’Altissimo Proposito, inconoscibile dalle coscienze minori, è comunque recepito attraverso una serie di innumerevoli passaggi ed adattamenti.
E’ evidente dunque che chi governa debba, imitando il Governo reale planetario, orientarsi alle principali potenze causanti per l’umanità, la cui apparenza fenomenica è rappresentata dalle fonti luminose celesti, sistemiche ed extra-sistemiche, più significative per la coscienza umana ed a cui da sempre l’Uomo guarda. Chi governa sta al centro del proprio cielo e, come un Sole, irradia indifferentemente tali sublimi energie fautrici di libertà nella misura in cui è in grado di recepirle, in modo che possano essere utilizzate da ogni coscienza che abita all’interno del suo campo d’influenza secondo la propria capacità.
Chiunque senta intimamente di essersi incarnato per adempiere tale alto servizio può presentare la propria candidatura, tenendola nel cuore, dove sarà accuratamente vagliata dall’anima, e saprà di essere stato accettato come apprendista tra le sue file quando nulla di personale potrà più trattenerlo e si accorgerà di operare stabilmente dal centro, dove passato e futuro, alto e basso si uniscono.
La compagine di governo così costituita, collegata in modo sufficientemente stabile al Governo reale, necessiterà evidentemente di un organo, assimilabile a quello politico, preposto a tradurne le direttive sottili in indicazioni pratiche applicabili alle necessità contingenti del mondo. Oggi, come sappiamo, non è così poiché è la classe politica, eletta “dal basso”, che decide quale debba essere il Governo, che viene formato in base a criteri essenzialmente quantitativi affinché rappresenti al meglio il consenso popolare. Non vi è ancora infatti una massa critica cosciente del fatto che la Libertà è il primo e massimo Bene comune e che questa viene elargita dall’Alto, ovvero dalle sorgenti celesti e dal Governo planetario che attua il Diritto cosmico.
Il futuro organo politico mondiale dovrà dunque essere formato da uomini e donne di coscienza elevata, votati al Servizio, in grado di recepire e comprendere le indicazioni diramate dal Governo; dovranno avere comprovata competenza nei diversi campi dell’attività umana ed essere capaci di esercitare l’arte del possibile, confrontando i segni del Cielo con quelli della Terra, cercando di contemperare le necessità evolutive con lo stato di coscienza dell’Umanità, evidentemente non omogeneo, facendo quindi in modo che in ogni settore si applichi la legge del rapporto aureo che collega il minore al maggiore e questo al tutto (vedi).
Può sembrare semplicistico, di fronte agli immani problemi che affliggono oggi l’Umanità, immaginare che possa affermarsi un nuovo mondo grazie all’azione di un Governo maggiore e quindi illuminato, che dichiaratamente collabori col supposto Governo reale del pianeta, concentrando l’attenzione sulla coscienza, ovvero sull’acquisizione di maggiore libertà. E tuttavia non ci potrà essere un vero cambiamento se non si produrrà un’effettiva evoluzione della coscienza generale, la cui media attualmente si rivela come la somma di confusione, egoismi e separatività, dove quindi la paura (dichiarata o meno), che genera chiusura, può venire facilmente usata dalle forze oscure che mirano a soffocare l’anelito di libertà che alberga in fondo a tutti i cuori. Un’apertura anche piccola in tal senso potrebbe perciò generare significativi cambiamenti in tutti i settori e favorire l’avvento del nuovo.
Da molto tempo i cittadini del mondo (ove non sussistano dittature) sono chiamati a scegliere coloro che li governeranno come in un mercato, oscillando fra proposte di destra, sinistra o centro, o altre di rottura che ciclicamente emergono, sulla base di formazioni ove non si scorge nessun segnale reale di cambiamento qualitativo, se non a parole ed esclusivamente in vista di miglioramenti materiali. E non ne possono più, pur non sapendo come uscirne, innanzi tutto perché, non impegnandosi in prima persona, hanno buon gioco a criticare l’operato altrui, ma anche perché nessuno fornisce loro una visione e, come si sa: “senza visione il popolo muore”.
Nessuno ha il coraggio e la forza di proporre cambiamenti di natura non ordinaria, forieri di acquisizioni di maggiore libertà interiore, che prevedano uno sforzo importante di responsabilizzazione generale nei confronti della cosa pubblica, dell’ambiente, del prossimo, di se stessi.
In questo momento, nel quale l’invocazione di vero cambiamento è grande, sono innanzi tutto le forze positive del mondo, e in particolare gli aspiranti e discepoli che seguono gli Insegnamenti dei vari Maestri, ed hanno talvolta anche l’adire di innovarli, che debbono compiere il primo passo, poiché hanno gli strumenti per farlo. Non è più il tempo di difendere gelosamente la propria identità o il proprio frammento di verità, ma occorre uscire allo scoperto in modo unitario ed ordinato e farsi capofila di un grande movimento di coscienza, portatore di una visione che, anche se sarà realizzabile solo in un lontano futuro, indichi la direzione da seguire.
Questo anno 5.4 del Piano (vedi) è il momento giusto del ciclo per cominciare, con tutti coloro che intendono partecipare, a imparare l’arte di “comporre le cause”, ovvero di costruire una forma pensiero articolata al fine di imprimere nelle menti umane il modello di una nuova Cultura/Civiltà, a partire proprio dal Governo, assumendoci la responsabilità di operare quale sezione aurea fra la Gerarchia planetaria e il genere umano.
“A buon diritto sostenete che l’esistenza di un Governo invisibile lascia perplessi molti uomini; ma se si ammette la presenza di un governo occulto dell’ombra, perché non dovrebbe esisterne uno luminoso? La mente umana sarebbe tanto atrocemente oscurata da riconoscere solo ciò che è tenebroso piuttosto che pensare alla Luce? Oggi in realtà si riconoscono le forze nere, e più di una volta se ne sente parlare, ché sono universalmente compatte, ma si diffida specialmente del Governo del Bene. Non si ha l’abitudine di stare solidali nel Bene, anzi proprio il Bene è il primo pretesto di disunione. Tutti gli scompensi del pianeta si possono ascrivere alla totale discordia fra quelli che avrebbero potuto unire le loro forze per il Bene. E’ veramente deplorevole che neppure in un tempio i cuori umani risolvano di cooperare. Riflettete dunque sul valore di ogni singolo gesto di amicizia, che è già una favilla di cooperazione”. (Collana Agni Yoga – “Mondo del Fuoco 1” – § 657)