Oggi Giove (2° Raggio) e Urano (7° Raggio) si oppongono (eliocentricamente), accendendo la potente direzione cardinale Aries – Libra che convoglia le energie dell’Orsa Maggiore, l’Entità più causante per il nostro Sistema solare e fonte dei sette Raggi.
Il rapporto fra questi due Luminari è indicato come il benefico compimento: Urano porta a compimento ciò che Giove immette nello Spazio per volontà di Bene.
Mentre Giove permane per circa un anno terrestre in ogni segno zodiacale, con le cui energie compone la scena di fondo delle vicende sistemiche, Urano vi resta per sette anni, estraendo ad ogni ciclo annuale una delle sette qualità specifiche di ciascun segno, che diffonde nel sistema solare.
E’ interessante notare, inoltre, che le opposizioni (e quindi anche le congiunzioni) fra questi due Signori di Raggio, si verificano ogni 14 anni circa, in assonanza col ciclo di Nettuno, Luminare di 6° Raggio, che presiede agli sviluppi delle Civiltà e che permane per circa 14 anni in ogni segno. 14 inoltre è 7×2: riassume in sé, secondo i valori della matematica vivente, la collaborazione (x) dei Raggi dei due Luminari. Ritmicità delle battute cicliche, relazioni spaziali, combinazioni energetiche, potenza sonora dei numeri: la psico-matematica rivela l’identità essenziale delle pulsazioni vitali dello Spazio.
Vediamo allora che il ciclo di cui stiamo celebrando il culmine è iniziato con la congiunzione del settembre 2010 in Pisces e si concluderà quando i due Luminari saranno nuovamente congiunti nel marzo 2024 sotto il segno di Taurus, alla soglia quindi della data del 2025 di cui molto abbiamo detto in queste pagine ed in vista della quale ci stiamo attivamente preparando, seguendo proprio i 12 passi di Giove a partire dall’allineamento di questo Luminare con Sirio alla fine del 2013, che tornerà appunto a verificarsi a fine 2025 (12 anni, o passi, dei quali oggi stiamo compiendo il quarto).
Molti discepoli del mondo si stanno concentrando su tale data nella quale, ci vien detto dagli Insegnamenti, la Gerarchia dovrà prendere una decisione relativamente alla Sua prevista esteriorizzazione, indispensabile alla possibilità del Cristo di manifestarsi sulla Terra. Ciò implica, per parte umana, che entro tale scadenza dovrà essersi formato sul pianeta un Gruppo dell’Umanità Una (o quantomeno un suo prototipo) coerente ed in continuità con il settemplice Ashram gerarchico, che possa supportare un tale evento. In questo senso stiamo appunto operando, sospinti anche dalle nuove energie in arrivo.
E’ importante sottolineare che questo percorso, che condurrà l’Umanità all’incontro col Cristo, non può essere che la Via del Cuore. Formare un Gruppo ordinato ad imitazione della Gerarchia nel quale assumerci precise responsabilità cooperanti è un pensiero bello e potente che può però attivarsi soltanto attraverso una coscienza cardiaca, dimentica di sé e votata al grande Servizio.
Ma che cosa s’intende per coscienza cardiaca, per via del Cuore? Cerchiamo di gettare un po’ di luce su questo pensiero con l’aiuto dell’energia discriminante di Urano, il grande Ordinatore.
Spesso, soprattutto agli inizi del Sentiero, si tende a scambiare l’opera del Cuore con quella accresciuta sensibilità che è l’effetto del lavoro su di sé e che non può che sollecitare il plesso solare, producendo significative esperienze emozionali e un sentimento amorevole di appartenenza di gruppo. L’attribuire illusoriamente al cuore questo stato di coscienza provoca, per contrapposizione, un rifiuto della mente concreta, di cui si percepiscono solo i limiti e che si vorrebbe trascendere. Mente e sensibilità tuttavia sono facce di una stessa medaglia e si sviluppano insieme; gli orientali infatti li definiscono con un unico termine: kama-manas (desiderio-mente).
Allorché il lavoro costante di osservazione di sé, il servizio, lo studio, la meditazione (che aiuta la polarizzazione sul livello mentale) e la pratica del lavorare come se cominciano a disperdere le nebbie astrali, il desiderio si tramuta in aspirazione e la mente si apre alla luce dell’Anima. A poco a poco, grazie a tale contatto, il sentimento diviene Amore e Saggezza spirituale e l’aspirazione, precisandosi ulteriormente, si esprime come volontà di assecondare il Piano e di conseguenza il Proposito superiore che comincia ad essere intuito. Si attiva allora la facoltà creativa della mente e si comprende che, in definitiva, l’Universo intero è il Sogno del Pensatore divino, nel quale gli innumerevoli pensatori minori costruiscono i loro sogni ed i loro universi: le tappe del ritorno all’Uno.
Qui inizia la via del Cuore, la via del Cristo, la via del benefico compimento: il sentiero ardente della Sintesi. Il Cuore è stato mirabilmente definito da Dante come la mente che non erra ed infatti il Cuore conosce il Vero che è ovunque, al di là delle apparenze. E’ inoltre in grado di contenere gli opposti, poiché vive nella divina indifferenza e sa discriminare, ovvero collocare ogni cosa nel suo giusto contesto senza volerla diversa da com’è ed amandola per ciò che è. La sua luce è fredda ma scalda ed accende il principio d’Amore (buddhi) che sta al centro di ogni atomo, di ogni cuore.
La via del Cuore, ove maggiore e minore possono fondersi in un’unità integrata, secondo l’Insegnamento del Maestro Tibetano è orientata a Sirio, il maggiore del nostro Sole e si ancora nella Gerarchia planetaria che, come detto, nel 2025 dovrà decidere circa la Sua possibile esteriorizzazione, sollecitando la risposta consapevole del Gruppo dei discepoli del mondo.
Tornando quindi al ciclo del benefico compimento tracciato in cielo da Giove e Urano, possiamo osservare che se l’impulso del 2010, di cui stiamo vivendo la fase calante, è iniziato in Pisces, le cui energie favoriscono la percezione sensibile, preparatoria all’apertura dei cuori, quello che inizierà nel 2024 in Taurus, e che cominciamo a traguardare, porterà un afflusso di Luce, di Volontà, di consapevolezza del Piano che potrà sostenere il passo dei discepoli pronti ad agire dal posto del Cuore.
E’ interessante anche osservare che nel 2025 Nettuno (congiuntamente a Saturno) passerà in Aries, segno infuocato degli inizi, mentre, nel 2020, terminerà una fase del ciclo di Giove e Saturno, i Costruttori del Piano solare, che si riavvierà (per la prima volta dal 1404) in Aquarius, segno dell’era che viene, ed anche questi indicatori corroborano le nostre aspettative e rafforzano la fiducia nel successo dell’impresa.
E’ chiaro che per trarre conclusioni corrette occorrerebbe fare un’analisi ben più approfondita dei cicli e dei segni del Cielo e della Terra, ma anche questi pochi cenni possono rinnovare in noi la consapevolezza di quanto stiamo mettendo in atto nel nome della Gerarchia ed infiammare i nostri cuori con la visione del momento cruciale che ci è dato di vivere portando il nostro piccolo contributo al compimento di una tappa importante per il futuro dell’Umanità.
Quando la coscienza immaginativa del come se non serve più, il discepolo diventa coscientemente consapevole di ciò che egli, con speranza e attesa spirituale, ha cercato di creare; scopre che questo è un fatto esistente e sa, senza alcun dubbio, che “la fede è la sostanza di cose sperate, l’evidenza di cose non viste”. (Trattato dei sette Raggi, vol. quinto, pag. ingl. 444 – A.A. Bailey, ed. Nuova Era)
Sul Sentiero Verità, Coraggio, Coerenza e Amore procedono necessariamente di pari passo.
E, in questo processo, il Cuore diventa “senza paura”:
“Ogni momento della vita può essere legato nella sua essenza ad una apertura interiore, ad una dimensione del cuore senza paura.”
(Bhagwandas, Il Filo d’oro della coscienza)
La bellezza di queste parole di speranza, potente energia che accompagna questi lavori per l’Esteriorizzazione della Gerarchia sulla Terra, da forza e coraggio a ciascuno di affinare e comprendere sempre meglio come il Cuore agisca in noi affinchè questo evento possa realizzarsi entro il 2025. Quindi continuiamo questo lavoro silente e costante.
Lucia G.