Eccoci nuovamente allineati all’asse dei solstizi che da una parte accende la direzione al mistero del Centro galattico e, dalla parte opposta, alla costellazione dell’Orione, il grande Cacciatore dei Cieli, l’Osiride cosmico, simbolo di resurrezione e cifra del Cristo.
In questa discontinuità solstiziale, determinante per gli sviluppi futuri, due pianeti di grande potenza sono fra loro opposti (secondo la visione eliocentrica): Plutone (1° Raggio) in Capricornus e Marte (6° Raggio) in Cancer, e ciò non può essere trascurato nel traguardare e orientare il Proposito fissato per questo anno 5.3 (vedi) dedicato alla semina dei principi della nuova Cultura.
In Capricornus la vecchia forma si cristallizza ed è così possibile distruggerla: l’opera di Plutone, in questi anni nel segno, ne mostra gli effetti. Cancer è invece il luogo in cui l’opera assume nuova sembianza e il vigore e la forza del desiderio di Marte la sospinge ora a manifestarsi.
Questa opposizione quindi non segna uno stallo ma è sinergica. Il potere del nuovo, se è tale, oblitera le vecchie forme che Plutone distrugge. La Vita, così liberata, può utilizzare l’impeto di Marte per prepararsi ad una nuova avanzata. E’ dunque un momento energetico importante per i Costruttori del Tempio nuovo.
Tale configurazione celeste illumina anche il periodo cruciale che stiamo vivendo. In effetti, le vecchie forme-pensiero, pur disgregandosi rapidamente, continuano ancora a condizionarci potentemente, e tuttavia oggi tocca a noi, figli del vecchio mondo, gestire la transizione e tracciare i lineamenti del futuro che impelle e che, come detto più volte, non può che avere le radici nell’antico, che dobbiamo riscoprire. Non ci resta allora che affidarci alla mente del cuore, che vive nell’eterno e conosce il Vero.
Veniamo dunque al Proposito che stiamo perseguendo anche attraverso queste pagine, rivolto ad incidere un sentiero in continuità col solco tracciato dal sogno dei nostri padri di un’umanità unita in un contesto sovra-nazionale, concretizzatosi poco meno di un secolo fa nella Società delle Nazioni, che fu poi sostituita dall’ONU, organizzazione che ormai sta mostrando tutti i suoi limiti.
Per pianificare un’avanzata in tal senso, il primo passo che oggi intendiamo fare con tutti coloro che vorranno partecipare all’impresa è quello di costruire una solida base a livello causante, edificando una forma-pensiero che possa essere accolta dalla coscienza dell’Umanità che in quest’ultimo secolo, sostenuta dai copiosi Insegnamenti pervenuti e trascinata dall’accelerazione dei tempi, è ora più responsiva a valori di collaborazione e di unione ed alla necessità di avviare tali processi a partire dai livelli sottili. Su tali piani sappiamo che già esiste un Ordine dell’Umanità Una, che attende di essere rivelato e quindi incarnato da coloro che si sentono chiamati a collaborare, a diversi livelli di responsabilità, con la Gerarchia stessa al fine di unificare le forze positive presenti sul pianeta.
Tale Ordine planetario sarà naturalmente un organismo vivente e dovrà quindi dotarsi di sette centri rice-trasmettenti delle sette energie creative che ne consentiranno l’esistenza autonoma e gli sviluppi.
Ci troviamo oggi, come già detto, nella fase della raccolta del materiale adatto alla costruzione del Tempio dell’Umanità: nel cantiere stanno affluendo le pietre necessarie all’Opera. E’ questo il momento più bello, nel quale siamo liberi di immaginare creativamente il futuro senza dover ancora fare i conti con gli ostacoli che inevitabilmente incontreremo. Così, mentre prepariamo gli strumenti ed i materiali abbiamo già nel cuore il Tempio ideale in tutto il suo splendore.
Se è vero che siamo alle prime mosse di questa opera di costruzione, è altresì vero che abbiamo intuito, per grandi linee, il Piano ad essa sottostante, tratto dagli Insegnamenti e proiettato sulla matrice sonora e numerica del tessuto spaziale. E non è certamente cosa da poco, anche perché, quando ci si propone di costruire una forma-pensiero, un’opera d’arte o un qualsiasi edificio, tutto parte inevitabilmente dal Tre, dal Piano appunto, che è Luce, figlia e sintesi dei due primi aspetti divini: Vita e Spazio o, a questo livello, Proposito e Campo di Servizio.
Raccolto il materiale, è quindi l’ora di dare maggior impulso alla scelta delle pietre da costruzione (ovvero ciascuno di noi) secondo l’utilizzo (e la responsabilità) cui sono destinate:
- Quelle vulcaniche, lavorate dal fuoco, appuntite e ferrose staranno al centro del Tempio a costituire un Magnete vitale, la cui pulsazione reitererà regolarmente il Proposito dell’opera. Per loro tramite si coagulerà il pensiero della Restaurazione dei Misteri, quei fuochi che arderanno al centro della nuova Cultura e Civiltà umana. Tali pietre saranno i semi del nuovo Governare.
- Le pietre arrotondate, levigate dall’azione del mare e dei venti, serviranno a tracciare il cerchio perimetrale entro il quale la coscienza dell’Umanità verrà nutrita e potrà espandersi. In tale spazio sferico, il Campo di Servizio, si preparerà il Ritorno del Cristo e si semineranno i principi della nuova Educazione.
- Vi sono poi le pietre triangolari, che serviranno a tracciare segni ed a comporre i lineamenti di ciò che discenderà dal Proposito e sarà inscritto nel Campo. Con queste si disegneranno i passi del processo dell’Iniziazione del Gruppo dell’Umanità Una, si irradieranno i semi del futuro Progettare e dell’Economia, ovvero dell’utilizzo equo delle risorse.
- Il quarto gruppo di pietre ha forma quadrata e natura trasparente e specchiante: formeranno le vetrate, gli ‘occhi’ del Tempio che intercetteranno gli assi dei solstizi e degli equinozi e giocheranno con la luce. Esse rifletteranno inoltre i raggi sottili e luminosi del Piano affinché possa rivestirsi di forma. Per loro tramite il lavoro della Gerarchia potrà essere percepito ed utilizzato come Modello dell’opera che verrà. Attraverso queste pietre si esprimeranno l’Armonia e la Bellezza, ovvero la nuova Arte di vivere e creare.
- Con le pietre di ogni tipo, ma regolari e raffinate, si costruiranno le forme future. La regola fondante della costruzione sarà dettata dalla Stella del Creato, la Stella a cinque punte, che tiene in sé il potere della sezione aurea che divide senza separare e riconduce costantemente il minore al maggiore e questo al tutto. Con le varie pietre di colori splendenti, diverse ma unitarie, si edificheranno i pilastri della nuova Cultura e Civiltà umana che baserà sul potere costruttivo del Pensiero cardiaco e manifesterà il nuovo modo di Lavorare, la nuova Scienza.
- Le pietre del sesto tipo sono levigate e coerenti fra loro: sono aggregati di forme ricche di esperienza, che provengono da antiche costruzioni di cui conservano la memoria. Con queste si comporrà il pavimento del Tempio che accoglierà i passi di ciascuno sul quale si rappresenterà l’Esagramma, la Stella della Vita che può moltiplicarsi all’infinito restando uguale a se stessa e che con le sue cuspidi e le sue valli segna l’orizzonte zodiacale. Il pavimento del Tempio raffigurerà il Cielo; su di esso si inscriveranno i tratti della nuova Religione mondiale e si sperimenterà il nuovo modo di Comunicare.
- Tutte le pietre, lavorate e correttamente ordinate, formeranno un’unica pietra preziosa e scintillante: il Tempio stesso che opererà seguendo i ritmi del Cielo; un organismo vivente che sarà il cristallo dell’Unità; una pietra adamantina, la pietra d’angolo di una futura costruzione che servirà in modo più potente, elevato e glorioso la restaurazione dell’Ordine e il ripristino del Piano sulla Terra.
E’ dunque proprio questa prima suddivisione di ruoli e responsabilità, che ci proponiamo di portare avanti in modo più preciso in questo secondo semestre dell’anno 5.3. Così, in modo naturale, sulla spinta della gioia del Lavoro, si darà sostanza a quei centri eterici che renderanno viva all’intera Opera.
Il Tempio che intendiamo edificare, e che già portiamo nel cuore, è certamente ispirato ed alimentato dal terzo Raggio creativo. Esso dovrà dunque contemperare in sé il progetto di quei Templi che nasceranno via via sulla spinta delle altre energie di Raggio, dei quali dovrà immaginare e già delineare i modi, i simboli, i ritmi, i principi: sarà dunque ordinato, settemplice e unitario, sarà il prototipo del Tempio dell’umanità Una, l’Ordine Planetario.
La descrizione del futuro Ordine Planetario e’ una meraviglia che queste parole portano in luce.
Io ci sono