Assumere una posizione di Governo

All’equinozio di primavera le energie di Aries irrompono nello Spazio solare con tutta la forza della Vita che si rinnova. Aries è fuoco elettrico, è l’inizio di tutti gli inizi manifesti, dei quali governa la fine ed il libero percorso: è l’incontro fra il primo e il settimo Raggio creativo, è la Resurrezione e la Vita.

Così è del Governo, che col proprio fuoco vitale accende incessantemente altri fuochi, inducendo, a diversi livelli, innumerevoli possibilità di inizi che avranno la loro storia e la loro durata e saranno energeticamente sostenuti ed orientati, a condizione però che le opportunità che vengono presentate alle coscienze siano di volta in volta riconosciute ed accolte da coloro ai quali sono offerte.

Infatti, come già detto più volte in queste pagine, il principio della Libertà è profondamente connaturato al Governo, che lascia quindi liberi i governati di cooperare all’evoluzione generale o temporaneamente avversarla. In realtà, il cammino del ritorno all’Uno procede e chi governa deve saper tener conto degli ostacoli, trovando varianti al percorso che potranno forse rallentarlo ma anche essere prodromi di sviluppi inaspettati.

Ogni creatura dell’Universo è governata dal Principio da cui promana ed a sua volta governa coscienze minori. La nostra fonte di governo più prossima è quella dell’Anima, veicolo della Monade, che si incarna per accedere a gradi di libertà superiori, liberando progressivamente la Persona tramite un dialogo incessante e sottile che procede per molti cicli di esistenza, fino ad arrivare all’identificazione di questa con quella.

Per molto tempo chi è governato non sa di esserlo; dapprima infatti gli uomini, anche quando suppongono di avere un’anima, credono che questa sia un loro personale attributo, finché la ruota della Coscienza s’inverte e ne riconoscono il valore direttivo. Ciò coincide con un’assunzione di responsabilità di governo nei confronti di coloro che, disorientati e divisi, pur inconsapevolmente invocano la Luce.

Nell’attuale ciclo di transizione – che durerà qualche secolo – fra un’era che sta esaurendo la sua spinta energetica ed una di cui si cominciano a percepire gli influssi, l’Umanità appare decisamente allo sbando: è impaurita, smarrita, priva di riferimenti credibili. Oggi abbiamo a disposizione una quantità immensa di informazioni ma ci manca la capacità di discriminazione; ogni punto del mondo è raggiungibile in poche ore di volo, ma erigiamo muri per respingere gli altri e preservare il nostro supposto benessere; viviamo sempre più in case calde e comode, circondati di oggetti che ci aiutano a comunicare e ad alleviare le nostre fatiche, eppure ci sentiamo soli e sempre più stressati; esploriamo con entusiasmo lo spazio mentre sfruttiamo in modo assurdo il pianeta che ci ospita; creiamo organismi sovranazionali la cui opera è impedita dalle spinte egoistiche e nazionalistiche; l’economia, ovvero la gestione della casa comune, è divorata dalla finanza che anziché produrre un’equa distribuzione delle risorse porta ad allargare sempre più la forbice fra i privilegiati e le fasce deboli della popolazione, e l’elenco potrebbe continuare a lungo.

Tuttavia, mai come in questo tempo di incertezza in cui caos e follia trionfano, in cui non si riconosce più il valore della Bellezza e ci si chiede dove sia Colui che governa il mondo, scorre impetuosamente nel corpo dell’Umanità un senso di urgenza, di chiamata alle armi, di spinta ad assumersi una qualche responsabilità, che si concretizza in un volontariato diffuso a diversi livelli: dall’aiutare praticamente chi è in difficoltà, al consacrare la vita a cause di bene o chiaramente mirate all’evoluzione delle coscienze. Ed è evidente che queste ultime sono quelle maggiormente causanti.

Sono questi dunque gli uomini e le donne che dovranno farsi carico della gestione del cambiamento evolutivo in atto: il futuro è nelle loro mani. Se comprenderanno l’importanza del loro compito ed umilmente lo accetteranno, unendo le forze, potranno candidarsi a collaborare col Governo reale ed invisibile del Pianeta, in modo da costruire un ponte, una catena di governo che si ancori in seno all’Umanità e fissi nelle menti e nei cuori le direttive superiori. E’ in questo modo che potrà affluire più copiosamente l’energia che permetterà al genere umano di compiere un significativo avanzamento di coscienza, unica via per superare gli attuali problemi e cominciare a progettare il mondo nuovo.

Ciò è oggi concretamente possibile grazie agli Insegnamenti che sono stati trasmessi copiosamente negli ultimi due secoli – e tramite i quali siamo stati dotati di una traccia del Piano gerarchico per l’Umanità (alla quale è stata formulata una risposta) – ma anche al fatto che contemporaneamente, per parte nostra, abbiamo realizzato gli strumenti tecnologici che ci consentono di lavorare agevolmente insieme, e che sono gli stessi usati per incatenare le coscienze.

Da sempre le forze che tendono a liberare l’Umanità hanno dovuto fronteggiare quelle che operano per renderla schiava. Sono in noi ed ovunque, luminose le une e oscure le altre, ed entrambe, di fatto, servono l’evoluzione. I “fratelli della Luce” e quelli “delle Tenebre” sono fra loro in rapporto variabile ma equilibrato e sospingono gli uomini alla scelta: i primi sono stimolati da tale confronto a tenere la loro posizione, a restare saldi, a volare alto, in quei luoghi dello spirito dove sono da sempre vincitori, mentre i secondi immettono nelle menti umane paura e dubbio.

Uno dei compiti più urgenti per i discepoli oggi è dunque proprio quello di ricercare e dirigere le potenzialità evolutive che sono presenti in tutte le coscienze, molte delle quali si sentono scoraggiate, sole, impotenti di fronte alle brutture perpetrate continuamente nel mondo (e amplificate dai mezzi d’informazione) e cercano un appiglio sicuro, una parola di speranza, una luce sulla via.

E’ necessario quindi assumere con tutta la determinazione possibile una posizione di governo ed esercitarla interiormente guardando al Cielo ed imitando il Governo reale che non si conosce ma si sa che c’è perché un suo riverbero accende i cuori ardenti che, proiettati unitariamente alla vetta, orientano e sostengono le coscienze e le uniscono nella grande Piramide: l’Ordine planetario, il baluardo della Luce.

Si riportano i semi della prima qualità del governare (1) nel suo settimo aspetto (7), le energie trasmesse da Aries :

  • La libertà dev’essere governata, e il governo deve liberare. Ecco la regola.
  • Governare stabilisce una gerarchia, ovvero la struttura che regge la libertà.
  • La gerarchia assicura l’ordine verticale, ovvero l’insieme delle tappe e dei gradi che conducono alla libertà.
  • Governare implica specchiare la gerarchia in ogni piano, azione, ordinamento e società.
  • Ogni grado della gerarchia è l’ultimo, il primo e il mediano. E’ unico e molteplice.
  • La gerarchia del governare sale verso la vetta, come pietre disposte a piramide. E la vetta è unitaria ed è la sola piramide.
  • Governare disperde la confusione e fa chiarezza: la libertà è la Luce stessa.

(da Semi 1994 – inedito di Enzio Savoin)

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2 risposte a Assumere una posizione di Governo

  1. Enio dice:

    “La libertà deve essere governata e il governo deve liberare. Ecco la
    regola”

    Con il mio commento non affronterò la questione che da sempre si è
    posto l’uomo, e cioè se davvero siamo liberi come pensava Socrate o al contrario schiavi da costrizioni esteriori ed interiori come diceva
    Democrito. Nella vita mi accompagna sempre una frase di Schopenhauer
    “L’uomo può fare ciò che vuole, ma non può volere ciò che vuole”.
    Esseri liberi, è un processo che richiede un duro lavoro. E’ assenza di
    costrizione, indipendenza, autonomia, cioè LIBERTA’ DA, condizione
    indispensabile senza la quale è improprio parlare di libertà. Se però ci
    si limita solo a questa dimensione è facile cadere nella dipendenza dal
    proprio ego con le proprie voglie ed i suoi capricci.
    Esiste un altro livello che è LIBERTA’ PER, che nasce quando si vive per un ideale più grande del nostro piccolo ego. Tale libertà però non deve mai eliminare l’autonomia della LIBERTA’ DA, la deve solo orientare. Se ci si spende per qualcosa di più grande di sè, non è per essere svuotati, bensì per essere arricchiti e liberati dagli egoismi dell’ego.
    Essere umani vuol dire: nè essere attori che recitano un copione scritto da un altro, nè essere autori-registi-attori di un testo
    autoreferenziale.

  2. Bianca V. dice:

    Per l’uomo che vorrà – come afferma Marinella – “candidarsi a collaborare col Governo reale ed invisibile del Pianeta, in modo da costruire un ponte, una catena di governo che si ancori in seno all’Umanità e fissi nelle menti e nei cuori le direttive superiori” la “Libertà”, così tanto proclamata ai nostri tempi, è l’adesione volontaria e lieta alla parte che può intravedere del Piano divino.
    Tale visione diventa sempre più elevata man mano che egli sacri-fica il suo piccolo sé per realizzare quanto ha intravisto.
    In sostanza, lo svolgimento del suo personale “progetto di vita” coincide con la sua “libertà”.

    Così si esprime il Maestro Aïvanhov:
    “Attraverso quest’anima potremo manifestare la nostra potenza….
    La vera libertà consiste nel diventare uno strumento nelle mani
    delle entità celesti.”
    (Omraam Mikhaël Aïvanhov, Pensieri quotidiani)

    In tal modo l’uomo comune diventerà, dopo lungo cammino, “il Risvegliato” , che potrà infine davvero partecipare alla più elevata “Opera di aiuto” al mondo:

    “Molte migliaia di anni fa, con l’individualizzazione, tu entrasti nel regno umano; in un avvenire non lontano tu lo lascerai per la Porta dell’Adeptato e diventerai un Uomo Perfetto.
    Allora sarai ammesso alla presenza di quella Fratellanza Bianca che esiste da eternità a eternità: la Grande fratellanza Bianca che aiuta il mondo.”
    (Maestro Kuthumi)

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