Sole-Vulcano si trova ora nella sesta qualità di Pisces, trasmettitore delle energie del 2°e del 6° Raggio connesse all’Amore-Saggezza e alla Devozione-Idealismo, e segno della compassione e dell’empatia, della salvezza e del compimento, che agisce per arricchire e riunire conducendo alla sintesi.
La Sesta qualità divina tende sempre a ricomporre tutto quello che appare diviso, seminando chicchi di Verità che, se viene dosata e donata con giudizio, diventa la sostanza stessa della retta comunicazione.
Il Signore del sesto Raggio è Nettuno che sollecita e supporta le varie società, trasformando i vecchi schemi in nuove forme più consone alle coscienze umane in continua evoluzione.
Durante il 2017, meta 5.3-Semina dei Principi della nuova Cultura, viene accentuato il terzo aspetto della Manifestazione della Nuova Cultura e Civiltà, che è l’Economia.
I tre articoli annuali sulla Comunicazione si occuperanno della semina nelle coscienze di nuove modalità per sostenere la costruzione della Forma pensiero della Nuova Comunicazione, prodigandoci come se fossimo parte attiva dell’Infinito e pronti per collaborare in armonia con esso.
“Ho imparato a salire e scendere dalla cattedra per ricordare a me stesso che dobbiamo sempre guardare le cose da angolazioni diverse. E le cose appaiono diverse a seconda del luogo o del tempo da cui le osserviamo. Non vi ho convinti? Venite a vedere voi stessi, ora e qui. Coraggio, provate almeno una volta a salire ora sulla sedia sulla quale siete seduti !
Solo così vi accorgerete che è proprio quando credete di sapere qualcosa o di conoscere qualcuno che dovete guardare da un’altra prospettiva.” *
Per guardare al futuro occorre essere pronti al cambiamento, essere consapevoli che non tutto è come appare, anzi il più delle volte è decisamente diverso. Nel mondo fenomenico di fisso, di stabile, di sicuro, di certo, c’è proprio poco perché tutto nel tempo si modifica e si trasforma.
Alcuni odiano il cambiamento in quanto non hanno compreso quali sono le cose essenziali su cui si basa la vita: le cose fondamentali, quelle davvero importanti, sono le sole che non possono scomparire, sono quelle che non cambiano.
Se facciamo diventare fisso tutto ciò che è soggetto a mutare, allora il cambiamento diventa una cosa minacciosa, un pericolo che può scombinare la stessa esistenza perché demolisce tutto quello che sembrava indistruttibile e certo.
Questo è lo sbaglio che facciamo scambiando le cose che contano poco per cose fondamentali nell’ esistenza umana.
Eppure il cambiamento è la molla che da sempre ha fatto compiere passi importanti e decisivi a molti uomini.
Sono esistiti ed esistono persone che, dalle proprie sconfitte, hanno costruito vittorie più grandi e che da grandi vittorie hanno poi conseguito sonore sconfitte. Ci sono persone che del cambiamento hanno fatto praticamente l’elemento guida della propria vita, trovando in esso un prezioso valore per la vita presente e futura.
Imboccare nuovi percorsi è oggi forse più facile che in qualsiasi altra epoca e la variazione di mentalità è il primo vero cambiamento, che è sempre necessario per promuoverne altri in tutte le direzioni possibili e soprattutto nel campo delle relazioni e, quindi, della comunicazione.
Attualmente esistono miriadi di corsi per imparare a comunicare, dedicati soprattutto al mondo del lavoro e del business, corsi lunghi, corsi lampo, corsi intensivi, tutti quasi sempre costosissimi, riguardanti la comunicazione strategica, integrata, pubblicitaria, di marketing, e chi più ne ha più ne metta: tutti hanno come finalità, appunto, la formazione di ottimi comunicatori!
Gli attuali capisaldi della comunicazione, nonostante vengano spacciati come nuovi, provengono da tempi molto lontani quando Marco Tullio Cicerone, nel ‘De Oratore’, come assunto della comunicazione verbale (retorica) asseriva che l’oratore deve trovare le idee, cioè le cose da dire, le deve mettere in ordine e deve scegliere il giusto linguaggio e gli ornamenti per porgerle nel miglior modo possibile ai suoi interlocutori.
E fin qui tutto bene! Ma tutti i corsi del mondo non bastano per raggiungere il vero obiettivo perché un individuo può manifestarsi come un perfetto oratore ed essere tuttavia un pessimo comunicatore !
“ Saper ascoltare è lo strumento che guida la comunicazione” (C.Rogers)
Al fine di realizzare una comunicazione flessibile e non egocentrica, è necessario un decentramento emotivo : la capacità di assumere il punto di vista dell’altro, che è collegata a una disponibilità affettiva che possa investire in egual misura il sé e l’altro. Una delle ragioni principali della resistenza a comprendere l’interlocutore è la paura del cambiamento: se veramente permetto a me stesso di capire un’altra persona, posso essere cambiato da quanto comprendo.
E’ indispensabile accogliere il cambiamento con tutte le sue possibilità perché è impossibile respingere l’evoluzione: essa avanza continuamente con nuove energie che aiutano l’espansione della coscienza affermando il progresso!
E di questo progresso fa parte l’economia della comunicazione che include un insieme di manifestazioni economiche, tecnologiche, giuridiche, culturali e sociali che stanno generando nel mondo trasformazioni molto profonde sia per quantità che per qualità.
Se in epoche passate la potenza delle nazioni è stata misurata sulla forza militare e sulle dimensioni demografiche e geografiche, con l’inizio del nuovo secolo il fattore dominante appare la conoscenza, intesa come potenzialità di ricerca scientifica e tecnologica, unita alla comunicazione.
Sicuramente, senza questo tipo di economia, non sarebbe stato possibile creare il mercato globale che, nel bene e nel male, costituisce una delle realtà più rilevanti del nuovo secolo e può essere definita come l’ampio settore in cui operano persone e organizzazioni che utilizzano tecnologie capaci di trasmettere segnali a distanza : si presenta, quindi, come un’attività consapevole, esercitata da individui o società che assumono, elaborano e diffondono informazioni capaci di condizionare e assumere un ruolo essenziale nel fenomeno economico.
Tutto ciò avviene partendo dalla premessa che nella nostra civiltà la conoscenza si caratterizza come un bene, merce inconsueta che esprime un valore soggetto a valutazione economica.
E questo bene deve necessariamente, per la sua stessa denominazione, essere orientato alla collaborazione, all’equità e ai principi celesti, anche se in verità nella civiltà attuale questi principi non vengono applicati come dovrebbero.
La Legge di Economia ‘adatta nel modo più vantaggioso e col minimo dispendio di forza tutto quanto riguarda l’evoluzione materiale e spirituale del cosmo. Rende perfetto ogni atomo di tempo ed ogni periodo eterno; porta tutto “innanzi, in alto e attraverso” col minimo sforzo possibile, col giusto adattamento d’equilibrio e con la giusta frequenza di ritmo.**
Seguendo questa legge l’umanità ha la possibilità, dunque, di compiere cambiamenti radicali per dare inizio a un nuovo ordinamento economico fondato sulla cooperazione, sulla condivisione e sulla gestione illuminata delle risorse del pianeta, a beneficio di tutti in ogni piano della manifestazione per poter finalmente giungere a una nuova società globale dove regni una retta distribuzione delle ricchezze e l’eliminazione di tanta sperequazione e tanti diritti calpestati.
A noi dunque il compito di spargere i semi, secondo i giusti ritmi e cicli, per orientare le coscienze, che sono il terreno di semina, ad accogliere e nutrire quelle piante in divenire che daranno frutti capaci di alimentare un cambiamento tanto urgente e necessario per l’umanità e per l’intero Sistema.
* J.F. Keating in “L’attimo fuggente”
**A.A.Bailey. Trattato del Fuoco Cosmico, pag.ingl.568,Ed.Nuova Era