Nel giorno cruciale del plenilunio del Segno di Scorpio 2016 (h. italiane 14.53), dedichiamo qualche pensiero all’energia possente dell’Amore:
“Possente [pos-sèn-te] SIGN Potente; maestoso, grandioso
dal latino [posse] ‘potere’, attraverso il francese antico [poissant].
(…) è possente il verso di vigore formidabile, che torreggia nella poesia, il cui potere non può non essere riconosciuto.
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(Leopardi, Il pensiero dominante, vv. 1-2 e 16-20)
Dolcissimo, possente
Dominator di mia profonda mente […]
Ratto d’intorno intorno al par del lampo
Gli altri pensieri miei
Tutti si dileguàr. Siccome torre
In solitario campo,
Tu stai solo, gigante, in mezzo a lei.
Leopardi non nomina mai il suo pensiero dominante, forse perché la parola “amore” è troppo abusata per servire allo scopo. Lo definisce, però, con una strana coppia di aggettivi: “dolcissimo” (in allitterazione con “dominator”) e “possente”.
Così la dolcezza perde la sua punta melensa, caricandosi di una forza virile e innovativa. La potenza, poi, non appare come un’imposizione esterna e rapace, bensì come una bontà tanto pervasiva da essere incontrastabile. Sue caratteristiche sono la solidità e la magnificenza: l’amore infatti è paragonato ad una torre, che giganteggia nella mente dopo aver scacciato ogni altro pensiero.
Dunque, a paragone delle meschinità che ci occupano solitamente, l’amore è “possente” perché veramente grande, eroico (anche con una sfumatura bellica).
Notiamo che Leopardi non sta parlando dell’amore in astratto, ma del pensiero dell’amore, illustrandoci i suoi effetti. Anzitutto esso agisce sulla “profonda mente”, ossia sui punti nevralgici dell’umano, che in parte sfuggono alla comprensione. La conseguenza paradossale è la solitudine (il “solitario campo”): l’amore ci mette di fronte a noi stessi, interrogandoci con urgenza sul senso dell’esistere.
E proprio qui sta, per Leopardi, la contraddizione. L’amore ci mostra la vanità di tutte le cose (possente), eppure ci suggerisce che la vita è degna di essere vissuta (dolcissimo). È un’illusione come le altre, ma è la sola ad avere la forza della verità.
Del resto l’amore è sempre stato definito per antitesi: è un mistero in cui gli opposti si incontrano. Non a caso è spesso collegato alla divinità (gli aggettivi leopardiani sono frequenti anche nel linguaggio mistico).
Insomma è un’evidenza inspiegabile, che sconvolge gli ordinati schemi della ragione. Se Leopardi fosse stato un filosofo puro, forse non ne avrebbe tenuto conto: ma la logica poetica sopporta anche la contraddizione e, probabilmente, coglie una verità più profonda di quella razionale.”*
Tornando all’arma possente e risolutiva dell’Amore-Saggezza (detta 2° Raggio dalla tradizione esoterica), tale Principio viene veicolato, a livello umano, dall’energia di 4° Raggio (dell’Armonia tramite conflitto, associata al potere del Linguaggio o Mantrika-shakti) trasmessa appunto in modo potente e possente dall’attuale allineamento Sole-Terra-Luna lungo l’asse Scorpio-Taurus.
Tale direzione soggettiva dello sguardo della Coscienza planetaria, in evoluzione attorno al Cuore solare centrale, insegna l’arte dell’amore attraverso l’uso sapiente e magistrale della Parola o del Suono rivelato dalla Luce, gli Agenti creatori o distruttori per eccellenza (Scorpio: Suono; Taurus: Luce).
“Costruire è come vincere” e le azioni, che siano fisiche, o parole, formule o pensieri rivolti per amore a costruire un Futuro migliore, preparano il trionfo sulle imperfezioni e brutture passate e presenti, preparano la manifestazione della nuova Cultura e Civiltà umane.
“Le cose sono ciò che la Parola le fa col nominarle” e quegli spiriti, umani ed oltre, che abbiano appreso l’uso amorevole ed illuminato del Linguaggio, l’espressione del pensiero di Fuoco, sono la speranza possente del Pianeta, quella forza salvifica capace di trasformare le tenebre in luce, l’illusione in realtà, la morte in immortalità o Vita:
“Sul piano fisico i risultati si raggiungono più rapidamente con la creazione scientifica di forme-pensiero, che usando direttamente mezzi fisici. Questo viene compreso sempre di più, ma finché la razza non avrà raggiunto un punto di purezza ed altruismo maggiori, le spiegazioni più dettagliate del processo devono essere necessariamente trattenute.
Un’altra ragione dell’inefficienza creativa è dovuta al fatto che le correnti emananti dalla maggioranza delle persone sono di un ordine così basso che le forme-pensiero non raggiungono mai il punto dell’azione indipendente, tranne che nel lavoro cumulativo di gruppo. Finché la materia dei tre sottopiani superiori dei piani astrale e fisico non trova posto nella forma-pensiero, questa deve essere energizzata principalmente dall’energia della massa. Quando la sostanza superiore comincia a farsi strada nella forma, allora questa può agire indipendentemente, perché l’Ego individuale dell’uomo interessato può cominciare a lavorare mediante la materia, cosa prima impossibile.”(1)
Quali apprendisti della Scienza armonica della Costruzione, quali guerrieri della Luce nel nome dell’Amore, “il Vincitore”, ecco alcune parole mirabili che tracciano il sentiero della liberazione per il regno umano (grazie alle energie Scorpio-Taurus, il Desiderio del Cuore e l’Occhio della Rivelazione) e, di conseguenza, dei regni inferiori:
“Fino a quando l’occhio del Creatore si posa su ciò che è creato, la sua creazione perdura; basta che il Creatore ritragga “la luce del suo volto”, e ne segue la morte della forma-pensiero, poiché la vitalità o energia segue la direzione dello sguardo. Perciò, quando l’uomo in meditazione considera il suo lavoro e costruisce la forma-pensiero per il servizio, occultamente sta guardando e quindi energizza; comincia ad usare il terzo occhio nel suo secondo aspetto. Il terzo occhio o occhio spirituale ha parecchie funzioni. Fra l’altro è l’organo della illuminazione, l’occhio rivelatore dell’anima, mediante il quale la luce e l’illuminazione giungono alla mente, così da irradiare tutta la vita inferiore. È anche l’organo attraverso il quale scorre l’energia direttiva, che affluisce dall’adepto che coscientemente crea, agli strumenti di servizio, le sue forme-pensiero.
Chi è poco evoluto naturalmente non impiega il terzo occhio per stimolare le sue forme-pensiero. L’energia usata deriva nella maggior parte dei casi dal plesso solare ed opera in due direzioni: o attraverso gli organi della generazione o attraverso gli occhi fisici. In molte persone questi tre punti gli organi inferiori, il plesso solare e gli occhi fisici formano un triangolo di forza intorno al quale scorre la corrente d’energia prima di raggiungere la forma-pensiero oggettivata. Nell’aspirante e nell’uomo intellettuale, il triangolo può andare dal plesso solare al centro della gola e di qui agli occhi. Più avanti, quando l’aspirante cresce in conoscenza ed in purezza di movente, il triangolo d’energia avrà come punto più basso il cuore invece del plesso solare, ed il terzo occhio comincerà a funzionare, sebbene ancora in modo molto imperfetto.” (2)
Alziamo dunque gli occhi al Cielo, e stabiliamo l’obiettivo: la nuova Cultura all’insegna dell’Unità, dell’Amore… e che il meraviglioso Pianeta Azzurro sia amato e riflesso in ogni Cuore umano.
SCORPIO
Sulla soglia del Tempio sta un Guardiano, armato, spaventevole e possente.
Un Angelo, comparso nella notte, si presenta luminoso alla porta.
Il Guardiano lo respinge. L’Angelo non passa.
“E’ il segnale del collaudo”, dicono i Costruttori.
“Accettiamo con gioia la verifica, la triplice prova”.
La luce stellare, che scende dall’alto, esplora ogni cosa nel Tempio.
Controlla ogni misura.
I Costruttori, immobili, subiscono la prova, con umile coraggio.
L’Angelo ricompare alla porta.
La Sua luce cresce e sfolgora.
Il Guardiano, colpito, a poco a poco svanisce.
L’Angelo entra e prende possesso del Tempio, alla luce delle Stelle.
E’ la vittoria.
I Costruttori, pervasi di gioia, decorano il Tempio, lo abbelliscono di colori, figure, cornici.
Intagliano storie di eroi e già pensano ad imprese future.(3)
* Possente è la parola odierna e tempestiva del 14 novembre 2016, pubblicata sul sito “Una Parola al giorno”.
(1) Da: A. A. Bailey, “Il Trattato del Fuoco Cosmico”, Collezione Lucis, pag. ing. 976.
(2) Ibidem, pag. 975.
(3) Segno di Scorpio, estratto da “Ricostruire il Santuario della vita umana”, 1976, testo inedito di E. Savoini.