Nel sistema solare risuona oggi, per il 2015, la quarta congiunzione tra Mercurio e Nettuno, impulso causale che ci indirizza ad esplorare insieme la Parola.
Nell’articolo precedente abbiamo iniziato a considerare la corrispondenza tra l’Uomo e la Mantrika Shakti, soffermandoci soprattutto sul secondo termine dell’equazione, mossi dall’intento di sentirlo più vicino, tramite la comprensione del suo significato nell’originaria lingua sanscrita. Ora, desideriamo esplorare insieme il primo termine, “Uomo”, il cui senso può apparire risaputo, ma invece custodisce un’essenza che è bello identificare, specie in questo anno mirato all’individuazione dei Principi di una nuova Cultura.
Iniziamo da parole ispirate:
Studia le manifestazioni superiori che hanno valore per il genere umano.
L’immagine dell’uomo è creata dall’energia dell’umanità .
(Collezione Agni Yoga, Foglie del Giardino di Morya I, Appello, § 16, ed. Nuova Era, 1997).
Nello stesso testo sopra citato, al § 2, ci viene indicato lo strumento per comprendere l’idea dell’Umanità quale Centro uno:
[…] Sviluppa l’intuizione,
A percepire l’unità futura del genere umano. […]
Ci domandiamo, con coraggio: siamo consapevoli, in qualità di Uomini, di essere entità spirituali in manifestazione e di essere in contatto, tramite l’intuizione, con i livelli superiori dell’Essere? Proviamo la gioia, in qualità di quarto Regno e quarta Gerarchia creativa, di avere la facoltà di creare una nuova immagine dell’uomo, e quindi una nuova vita culturale sul pianeta?
Tra le decine di termini linguistici usati per definire l’uomo, ne conosciamo due, sviluppatisi nell’area indoeuropea, che esprimono, specie se accostati, la natura essenziale del genere umano:
– man, uomo, conservato nel gruppo germanico e indoiranico, deriva dalla radice *MA-/MAN- che esprime l’idea della mente superiore, dell’intuizione, in cui il suono M trasmette l’idea della relazione tra i mondi o livelli dell’Essere (ad es. la lettera iniziale di Mistero e di Mito, e quella finale dell’AUM ne sono esemplari). Il termine mantrika, ad indicare il linguaggio sacro, esprime la precipua facoltà umana ai livelli più alti. Il fonema Man può essere considerato anche come la composizione tra il suono M e il suono AN, che esprime l’idea del soffio vitale, lo stesso di “anima”: l’uomo è il soffio vitale (AN) che mette in relazione i mondi (M);
– uomo, conservato nel gruppo dell’area romanza, quindi ad es. anche nel francese e nello spagnolo, origina dal latino homo, dalla radice *KṢAM- che esprime l’idea di terra. Ad es. in greco antico sono detti khthonioi gli spiriti delle profondità della terra. Uomo significa “terrestre”.
In sintesi, man ci trasporta in alto, indicandoci la natura celeste, il soffio della Vita e la relazione tra i Mondi; homo ci porta in basso, manifestando la componente terrestre, l’humus fertile, quel complesso di sostanze organiche di fondamentale importanza per la vitalità dei regni sottostanti all’umano: livelli entrambi sacri nel momento in cui se ne riconosce il rapporto gerarchico dal superiore all’inferiore.
Anche il linguaggio dunque esprime, proprio nell’uso quotidiano, tramite la comparazione tra gruppi linguistici – che sono anche detti “famiglie”! – l’essenza umana composta di Spirito e di Materia. Si affaccia subito alla mente il racconto biblico della Creazione nella Genesi, 2, 4, che trasmette l’idea della divinità della natura umana, creata dal Signore con polvere e soffio di vita: […] Quando il Signore Dio fece la terra e il cielo, […] nessuna erba campestre era spuntata – perché il Signore Dio non aveva fatto piovere sulla terra e nessuno lavorava il suolo e faceva salire dalla terra l’acqua dei canali per irrigare tutto il suolo – allora il Signore Dio plasmò l’uomo con polvere del suolo e soffiò nelle sue narici un alito di vita e l’uomo divenne un essere vivente. […]
Riportiamo anche un’indicazione contenuta nella Collezione Agni Yoga in cui, per denominare l’uomo, è espresso un termine russo: […] Riflettete profondamente alla parola “tchelovek” (uomo): indica il pensatore che esiste per tutte le età. Il mutare delle incarnazioni, l’intero valore della coscienza espresso in una sola parola. Sapreste un’altra lingua che nomini in modo tanto spirituale colui che dimora nella carne? Le altre lingue esprimono poveramente l’idea dell’azione. Il Maestro sa molte altre parole per dire “uomo”, ma tutte presuntuose o inespressive. (Nuova Era-Comunità, § 32).
Per il momento non approfondiamo in modo analitico questo termine, che peraltro ci viene semplicemente suggerito di tenere nella mente quale sinonimo di pensatore. Osserviamo solo che questo concetto è affine a quello dell’affidarsi alla mente intuitiva, che ci veniva prima indicata quale strumento atto a percepire l’unità futura del genere umano.
Rispetto all’idea di pensiero, ricordiamo che è stato definito in altre pagine, in “Genesi delle Idee”, “il potere realizzatore della Vita”.
Nell’antichità ellenica il pianeta Terra era assimilato ad una divinità, Gaia, sposa di Urano, il cielo stellato. La radice di Gaia/Gea è *GA-, che esprime l’idea del cantare e del gioire, conservata ad es. nel sanscrito gatha, canzone, e nel latino gaudium, gaudio. E’ bello osservare che anche questo nome ci riporta all’idea dell’equivalenza tra i gli abitanti della Terra e i cantori: emerge l’affinità tra l’uomo, il suono, il centro della gola, il pensiero espresso, la creatività, la gioia.
L’energia umana può creare un’immagine dell’uomo riorientata all’idea di Unità.