Da oggi, secondo la visione eliocentrica, Giove, il Signore dell’Amore solare, lascia il segno infuocato ed accentrante di Leo per immergersi nelle acque spaziali di Virgo, la grande Madre che, ci vien detto, fu la prima costellazione che gli uomini riconobbero.
Per un ciclo di circa un anno terrestre, tempo nel quale Giove transita in ogni segno, la natura di fondo dell’energia disponibile nel Sistema solare cambierà quindi radicalmente: il fuoco della mente si stempererà nelle qualità di secondo e sesto Raggio (Amore e Devozione) che Virgo trasmette. I costruttori manifesti lasceranno il posto a quelli più interiori ed occulti, all’energia magnetica, coinvolgente e costruttiva dell’Amore che circolerà in modo più abbondante e che potrà essere più facilmente utilizzata da coloro che operano per il bene comune.
Mentre gli occhi si rivolgono al Cielo, il pensiero va quindi alla Madre del Mondo, elusiva e onnipervadente, lo Spazio, la divina Sostanza che è la grande forza creativa dell’Essere, l’Origine femminile dell’Universo.
L’Uno trascendente, per manifestarsi, compie un primo sublime atto d’Amore, traendo da Sé un altro Sé di diversa polarità ma di eguale natura col quale rapportarsi. Il frutto di questo primo ineffabile Rapporto è il campo magnetico spaziale, la Madre Matrice, che tiene in sé ed alimenta la Coscienza universale, il Figlio, tramite il quale il Divino conosce se stesso.
L’iconografia classica della Vergine Madre col Bambino che diviene ed è anche Sposo e Padre (Vergine Madre, Figlia del tuo Figlio …), è quindi il simbolo potente dell’Amore in manifestazione, tramite il quale la Vita genera e moltiplica se stessa mentre appronta la via del Ritorno che si percorre per unificazioni successive.
Entrambe le Origini concorrono dunque alla creazione universale ed è futile distinguerle per dividerle, poiché ciascuna è in sé creativa sia in modo attivo che ricettivo. Come separare infatti la Vita dall’Infinito, il Magnete dallo Spazio, lo Spirito dalla Sostanza, la Terra dal Cielo?
E’ sul piano della mente concreta che si inizia a separare e distinguere per riuscire a capire. Sui livelli inferiori tutto è fluttuante e confuso ed è quindi necessario appellarsi al mentale affinché metta ordine. Questa operazione, che la mente compie egregiamente, è però propedeutica al livello di coscienza successivo, dove si attiva il pensiero astratto, che comporta una possibilità di visione più inclusiva, unitaria e chiara che gioiosamente contiene e fonde gli apparenti opposti.
Sappiamo di essere all’alba di una nuova Cultura e Civiltà umana e ci troviamo proprio nel momento di trapasso fra una Cultura edificata sulle divisioni e differenze ed una che dovrà unificarle. E’ un guado che dobbiamo attraversare, iniziando proprio dal comprendere la pari dignità delle Origini che sono di fatto un’unità duale, dall’armonizzare cioè il mondo femminile ed il maschile, le due ali che sostengono il volo dello Spirito, non semplicemente per concessioni o per ipocriti decreti ma come evidenza di un salto di qualità decisivo che determinerà una stabile focalizzazione sul livello della mente sintetizzante del cuore.
Questo è il motivo per cui da più parti l’era che viene è definita “l’epoca della donna”, non già evidentemente per auspicare uno sbilanciamento che faccia nuovamente prevalere una delle due polarità, ma perché è proprio alla donna, più facilmente risonante con l’energia cardiaca, che tocca assumere l’onere e l’onore di guidare questo passaggio, assumendosi la responsabilità del proprio ruolo e divenendo levatrice della nuova Cultura umana.
Il secolo scorso ha segnato l’avvio di tale processo, sostenuto dall’Alto. Le donne hanno lottato con forza per ottenere parità di diritti ed importanti risultati sono stati conseguiti, quantomeno nella parte più avanzata del mondo. I posti di potere tuttavia sono ancora saldamente in mano agli uomini, che li difendono strenuamente. Ciò è particolarmente significativo (e grave) nel campo del potere religioso, poiché è indice di un pensiero profondamente distorto, che considera la donna in quanto tale inadatta a gestire il sacro che è retaggio del piano animico. Insomma, se è ormai consolidata l’idea che una donna possa guidare una nazione, non è ancora accettabile che possa divenire sacerdote del divino, ovvero canale dell’anima.
I tempi però stanno cambiando rapidamente e la transizione certo non è indolore: molti uomini si sentono in crisi d’identità, mentre le donne perlopiù non riescono a distaccarsi dal vecchio modello maschilista apparentemente vincente e lo imitano, rafforzandolo.
In effetti, se ci pensiamo bene, siamo tutti profondamente influenzati da tale modello radicato da millenni, anche quando lo avversiamo: l’unica via per distaccarcene consiste nel non dare nulla per scontato e, per gradi, salire di livello, immaginando il mondo nuovo, che ad un tratto si mostrerà agli occhi del cuore in tutta la sua bellezza e semplicità.
Da dove iniziare dunque? Il primo passo consiste sempre nel volgere lo sguardo al Cielo, ponendo domande urgenti allo Spazio ed attendendo pazientemente le risposte che riconosceremo dalla loro qualità e che metteremo in comune in modo organico (magari inizialmente inserendole come commenti in calce a questo articolo?), per costruire un primo tassello della forma pensiero che sorreggerà il nuovo ciclo del mondo.
In questo periodo poi, in cui il nostro Maestro d’Amore, Giove, è ancora visibile la sera, indicandoci il campo energetico di Virgo, potremmo far convergere i nostri sguardi invocanti in quel punto ardente e luminoso per depositarvi le nostre domande ed accendere una potente connessione spaziale che sostenga e rafforzi il nostro intento comune.
Raggi dalle stelle a noi, Raggi da noi alle stelle.
A volte , mi ritrovo a contemplare il mistero delle due origini, immagino ed esploro la bellezza della manifestazione che si esprime attraverso la dualità. Vedo, sempre più chiaro all’orizzonte l’era nascente, il suo manto trasparente mostra l’immagine della Madre. Il femmineo, si riempie , pur mantenendo la propria leggerezza, di colori, sfumature, suoni. Questa visione , mi permette di interpretare la nostra realtà, con fiducia, mentre registro, ed osservo il dolore, la fatica che il dramma dell’umanità stà srotolando nel divenire. Migliaia di volti, sfumano nella memoria, rivedo l’essenza delle loro sofferenze. L’apparente fenomeno sociale che vede crescere le crisi di coppia, le separazioni, i conflitti generati da tutte le alterità, lasciano intravvedere lo sforzo di cercare nuovi equilibri, nuovi orientamenti.
Le persone spinte dalla crisi che attraversa tutte le realtà, sono maggiormente responsive ad accogliere nuovi insegnamenti, nuove direzioni, nuovi valori. Mentre si osservano le macerie, l’occhio attento , vede spuntare nuovi fiori, nuove forme, alimentate da formule, che già stanno fecondando le coscienze.
Da tempo penso al ruolo della donna, alla manifestazione del femmineo, in tutte le sue espressioni e percepisco la possibilità di rifondare un ” neo dolce stil novo” Penso che all’alba di questo nuovo giorno, i bagliori fecondati da una nuova luce, possano contenere in se, le semine che restituiscono alla donna il suo potere, il suo ruolo fondamentale che altro non è che quello di ” elevare” di “educare” con la capacità intrinseca di sollecitare e sviluppare il potenziale, di saggezza, di nobiltà, di grazia, nel suo vero significato. In questa meravigliosa dualità, in questa espressione complementare del maschile e femminile, alla donna spetta l’arte di insegnare l’armonia e la bellezza, in tutte le sue espressioni. Alla donna spetta la competenza e la capacità di trasformare ed elevare le coscienze.
Nell’era della madre, vedremo svanire le competizioni, a partire dai giochi di potere tra il maschile e femminile, vedremo le molteplici forme di cooperazione, la comunione non sarà solo un concetto nobile ed astratto, diventerà la vera condizione umana.
Cara Marinella,
mi è risuonato intimamente quanto dici, poiché ho la percezione che davvero, nel Futuro di sacralità del Pianeta per il quale lavoriamo, “l’Amore circolerà in modo più abbondante” e che “potrà essere più facilmente utilizzato da coloro che operano per il bene comune”; ciò nonostante l’ombra illusoria che talvolta sembra incombere sulla nostra civiltà.
Ed è certamente alla donna, portatrice di Amore e di Vita, che “tocca assumere l’onere e l’onore di guidare questo passaggio, assumendosi la responsabilità del proprio ruolo e divenendo levatrice della nuova Cultura umana”. Mi sembra infatti che, soprattutto in questa epoca storica, la donna sia canale più aperto di ricettività spirituale e, al contempo, che sia abile anche nella pratica applicazione al contingente di quanto interiorizza.
Ci muoviamo a grandi passi verso l’Unità, sia nell’interno di noi stessi (Coerenza morale, Psicosintesi interiore) che all’esterno (Cooperazione, parità e maggiore intimità tra uomo e donna, lavoro di gruppo, condivisione di pensieri e vita con gli altri, anche attraverso i social, ecc.).
Che, come intravede Eleonora, mente e cuore, maschile e femminile, azione e accoglienza trovino l’unità nella relazione.
Che uomini e donne, vicini e condividenti nelle loro più alte peculiarità, creino il Nuovo Mondo che l’Umanità attende.
Che si comprenda che Coerenza (unità all’interno di sé) e Cooperazione (unità con gli altri) sono le prime e più evidenti forme di Unità.
E intanto vediamo nel cielo, proprio fisicamente, Giove e Venere così vicini a incrociare le energie del cuore con quelle della mente. Ci danno una maggiore possibilità di comprendere che le dicotomie mente/cuore, maschile/femminile, azione/accoglienza, sono tali solo a un certo livelli di percezione e scompaiono nella magia dell’incontro che mette tutto in comune e in relazione