Mercurio, il Luminare che trasmette la quarta energia creativa correlata a questo quarto campo, si trova oggi, secondo la visione eliocentrica, fortemente sollecitato, poiché si congiunge in Aries con Urano, signore delle regole, e si oppone a Venere, la mente luminosa: la quarta energia creativa (Mercurio), la quinta (Venere) e la settima (Urano), fondanti per la costruzione formale, sono dunque esaltate e poste in tensione sulla Croce cardinale dei cieli.
In risposta, accendiamo i nostri cuori e riepiloghiamo sinteticamente quanto detto fin qui a proposito dei Canoni, i principi regolativi che sottostanno alla costruzione della forma e quindi anche alla creazione della forma-pensiero cui intendiamo dar vita attraverso quanto viene condiviso in questo spazio:
I Canoni discendono evidentemente da Leggi universali. Quelle fondamentali, ci dicono gli Insegnamenti, sono:
- La legge di Sintesi, che governa il primo aspetto del Divino, o la volontà di esistere.
- La Legge di Attrazione e Repulsione, che presiede al secondo aspetto, costruttivo.
- La Legge di Economia, che regge l’aspetto Materia della manifestazione (vedi: Le tre Leggi fondamentali).
Avevamo inoltre individuato tre Canoni a base di ogni costruzione:
- Il Canone armonico, creativo per eccellenza, che sostiene in modo preciso i nostri passi nel momento in cui intendiamo esprimere nella forma il Bene, il Bello, il Vero. (vedi: Il Suono creatore).
- Il rapporto aureo, che ripartisce unificando e indica in ogni campo la chiave dei giusti rapporti, secondo la formula che recita: il minore sta al maggiore come questi sta al tutto. Così, in modo semplice, si ordinano gerarchicamente le coscienze ed i campi di responsabilità (vedi: Psicogeometria della sezione aurea).
- Il numero conosciuto come pi greco, che permette di ‘misurare’ il campo spaziale infinito (la sfera) rettificando incessantemente le curve e curvando le rette. E’ la porta che conduce il mondo della forma a quello aformale e viceversa; è lo strumento che si utilizza allorché si tende all’Uno o ci si allontana da esso per esploderlo negli innumerevoli suoi aspetti; è l’opera magica silenziosa che pareggia Cielo e terra.
A questi tre Canoni se ne aggiunge ora un altro, sempre tratto dal mondo dei Numeri: la radice di due.
Le radici dei numeri ne sono l’essenza e poiché ogni numero crea un mondo di coscienza e di qualità che precipita in innumerevoli forme che ne condividono la natura, possiamo dire che la radice di due è l’essenza del secondo aspetto del divino, dello Spazio, della Sostanza, della Madre. E’ la radice del cuore, dell’amore magnetico e costruttivo.
In effetti, nessuna costruzione può realmente crescere se non affonda le sue radici nella sostanza nutritiva della Madre, nel regno del cuore che, stando al centro, governa lo scambio fra i mondi.
La radice di due, che è un numero irrazionale e quindi non definibile, serve tuttavia per definire il quadrato, simbolo di ciò che è della forma, tramite le sue diagonali. L’essenza di tale numero, la potenza sintetica del cuore, imprime nello Spazio un ritmo, una pulsazione precisa e vitale; esso può essere quindi considerato, così come la sezione aurea, un ripartitore dell’Uno nel mondo sottile, la cui azione genera concretezza proprio perché concreta non è.
“La grande legge dell’armonia muove l’universo intero. Quando le forze si uniscono per creare di proposito, l’impegno cosmico tende le scintille del Fuoco spaziale. Il potere creativo, mosso dal Volere cosmico, è stimolato dal Cuore perfetto. Ma là dove quest’ultimo non viene percepito non c’è modo di costruire. In verità, quelle costruzioni che rispecchiano la volontà del Cuore perfetto propongono l’evoluzione. Solo la legge del Cuore universalmente affermata vive nell’infinito”. (Da Agni Yoga, Infinito 2, § 275).
In sostanza, dobbiamo riconoscere ancora una volta che la terra vive di Cielo, dell’infinito che ospita in sé ovunque e sempre. Occorre quindi familiarizzarci col pensiero che, per essere veri costruttori, è necessario che impariamo ad utilizzare quegli strumenti del mondo sottile che costantemente adoperiamo per motivi ordinari e contingenti, dando loro il giusto valore, senza lasciarci turbare dalla mente che stenta a procedere in assenza di appigli apparentemente concreti.
Avevamo infine riportato dall’Insegnamento dell’Agni Yoga, Illuminazione, § 235, l’indicazione delle quattro pietre da porre a base delle nostre azioni (vedi: Le quattro pietre) che sono così definite:
– 1. Venerazione della Gerarchia
– 2. Realizzazione dell’Unità
– 3. Commensura
– 4. Applicazione del canone: “Per il tuo Dio”.
In sintesi, tornando all’obiettivo di unirci per costruire una forma pensiero comune atta a sorreggere i primi passi della nuova cultura che dovrà affermarsi sulla Terra, possiamo intanto affermare che la costruzione di un pensiero non è dissimile da quella di un Tempio o di un qualsiasi manufatto. Poggia infatti su canoni precisi che sono analogamente gli stessi sia nel mondo formale che in quello sottile, poiché nulla vive in una sola dimensione; ciò vale in particolare per l’Umanità, che è ponte fra due mondi poiché li conosce e li abita entrambi.
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Consideriamo la Luce quale grande Architetto, che progetta, dirige ed esegue i Lavori solari e universali.
Il Progetto procede progettando, e raggi e onde si diffondono con intelligenza superiore.
Il cuore si apre a questa meraviglia!
Maria Luisa M.