Oggi Venere percorre, per la visione eliocentrica, il quinto settore di Leo, laddove le infinite moltiplicazioni delle parti, che la Quinta Energia scatena, altro non sono che la manifestazione dell’Unità che tutto sovrasta. La Manifestazione, infatti, proclama il trionfo dell’Uno in tutto ciò che esiste, poiché se l’Uno è la sola realtà, altro non può esistere di manifesto.
Tutti i sistemi organizzati sono individuali, come ci insegna Leo, e dotati di specifiche ed uniche qualità ma vivono e traggono energia da un “insieme concatenato”. Le cose o gli eventi, quindi, appaiono separati solo alla nostra mente razionale e, si aggiunge, solo per qualche tempo, il tempo necessario a scoprire relazioni più ampie che inevitabilmente li inglobano e li mutano.
Questa immaginaria separazione tra l’Uno e i Molti ci induce a riflettere su una questione assai spinosa, e mai risolta, sulla quale l’umanità si interroga da secoli: come conciliare Scienza e Religione? Se l’Unità è il fine ultimo, qual è la vera ragione del dissidio?
“Non vi è Religione superiore alla Verità” così come “Non vi è Scienza superiore alla Verità”.
Il saggio sa che è necessario unire allo sforzo intellettuale l’intuizione, quell’intima e naturale attitudine che spinge l’uomo a conoscere l’ultima essenza delle cose senza ricorrere al ragionamento; sa inoltre che per rendere la scienza un “tutto” completo è necessario sia lo studio dell’aspetto spirituale e psichico della Natura sia di quello fisico.
Il saggio sa che tutte le “forze” che la scienza studia o conosce, originano dal Principio Vitale che muove e condiziona il nostro sistema solare ed altri sistemi maggiori, i quali altro non sono che uno dei suoi aspetti.
La Vita dunque, riflettendosi nel suo progetto, si trasforma in energia capace di esprimere concatenazione e coordinazione. E’ quest’energia che, vibrando, spinge la sostanza inerente all’attività e la dirige. Il progetto separato dalla sostanza, semplicemente, non esiste poiché non può manifestarsi; la coscienza individuale, infatti, ha bisogno di una base fisica, di un veicolo di materia, per concentrarsi. D’altra parte, la sostanza non vivificata sarebbe un’astrazione e non potrebbe produrre l’apparizione della coscienza.
Da tutto ciò si deduce che è impossibile concepire qualsiasi cosa senza una causa. Virtualmente la mente dovrebbe raggiungere lo stato di “vuoto” allorché tenta di risalire alle cause. E’ evidente che parlando di vuoto non intendiamo il baratro nel quale la mente, senza più appigli, precipita nella follia; lo immaginiamo piuttosto come un’oasi, fresca e silenziosa, dove è possibile abbandonare gli schemi consueti, dove la mente, finalmente libera, può varcare i confini dell’ordinario. Inoltre, una tale mente dovrebbe considerare oltre alle questioni fisiche, le astrazioni metafisiche per scoprire che sono queste ultime le vere cause di qualsiasi cosa fisica concreta, si constaterebbe allora che il processo di conversione del metafisico nel fisico è perennemente in atto, contrariamente non esisterebbe l’Universo materiale.
Mai come oggi Scienza e Religione dovrebbero essere alleate, un’alleanza indispensabile per opporsi con tutte le forze al materialismo, grossolano ma pericoloso, che infetta l’umanità. Molti pensieri orrendi attaccano senza riserve la parte più sana e sacra dell’uomo, lo minano in profondità; fanno apparire giuste le nefandezze che si nascondono nelle pieghe del perbenismo, del conformismo, dell’indifferenza per i dolori e le immani fatiche che l’umanità sopporta per sopravvivere. Senza menzionare tutti coloro che lavorano, più o meno consapevolmente, per distruggerla o mantenerla in schiavitù. Scienziati e uomini religiosi dovrebbero essere gli odierni rivoluzionari, diversi da quelli che riempiono le cronache con la loro malvagità e che concentrano il “male” sulla Terra, ed insegnare agli uomini ad avere fede nel futuro. La fede, se è potente, attira qualsiasi possibilità poiché non c’è fede senza volontà. Stiamo parlando di una fede che travalica qualsiasi religione ed è la base e la causa vitale dell’evoluzione. Solo la fede fa desiderare vie nuove.
“Non riesco a concepire un vero scienziato senza una fede profonda. La situazione può esprimersi con un’immagine: la scienza senza la religione è zoppa; la religione senza la scienza è cieca” (Albert Einstein)
Non vi è alcuna base scientifica per la negazione della religione così come non vi è gloria nell’ignoranza: esse trattano ambiti differenti ma, reciprocamente, indispensabili.
Lo scopo della scienza è quello di sviluppare, senza pregiudizi o preconcetti, la conoscenza in quanto tale e di aprire nuovi orizzonti; di comprendere le leggi e i processi della Natura per spiegare fatti o eventi; di riuscire a produrre, in pensieri ed opere, ciò che serve ad alleviare le fatiche dell’umanità.
Lo scopo della religione è quello di sviluppare nell’uomo la coscienza divina; l’amore per Dio e per tutto ciò che vive; la sua intima appartenenza al Cielo e alla Terra; la sua aspirazione al Bello, al Buono, al Giusto.
Si potrebbe dire che la scienza non è l’unico modo utile per guardare la vita eppure è proprio la scienza, con le sue indagini e scoperte, ad avvicinarci al divino spiegando le meraviglie del creato.
D’altronde la sola religione, benché intrisa d’amore e di devozione, non riesce a soddisfare appieno la mente che per sua natura si interroga ed ha bisogno di comprendere: la mente ha bisogno di risposte, ancorché astratte.
Come conciliare allora l’amore/religione e la capacità creativa/scienza?
Dire amore e capacità creativa anziché religione e scienza capovolge la questione e sbaraglia il conflitto dimostrandone l’incongruità. Amore e capacità creativa non possono essere antagonisti … anzi; la capacità creativa trae la sua ragion d’essere proprio dall’amore, e l’amore non saprebbe esprimersi senza un atto creativo.
“Servite dunque sia il Mondo supremo che la scienza. Che la concezione di quello si chiarisca per amore al lume della conoscenza”.
(AUM, collana Agni Yoga, ed. Nuova Era, § 234)
Alla luce di queste semplici parole, possiamo affermare che una scoperta scientifica è anche una “scoperta” religiosa, queste due grandi forze-sorelle hanno tirato, e ancora tirano, l’intera umanità verso l’alto. Non è più tempo di bigottismo e di materialismo – il primo che accetta tutto, il secondo che nega tutto – è ora di posizionarci sulla giusta via di mezzo con fiducia e fede nell’eterna giustizia delle cose. Grazie al pensiero religioso l’uomo comprende lo scopo dell’esistenza; grazie al pensiero scientifico l’uomo usa il potere della mente per realizzarlo. Non è una opposizione bensì le due facce di una stessa medaglia e tale collaborazione, se coltivata, può realizzare qualsiasi cosa.
“Scienza e religione non sono da considerarsi come distinte in essenza. Lo studio ravvicinato dell’atomo e della materia conduce a concludere che l’energia vitale non è elettricità, ma Fuoco. Scienza e religione si fondono dunque in un unico principio. La materia sì rivela come sostanza ignea, e non c’è serio pensatore che neghi che la forza suprema è fuoco. La scienza è impotente a distruggere l’idea della divinità del Fuoco, e la religione non può interdire le analisi rigorose della scienza. Così si manifestano, dunque, comprensione e armonia fra i concetti religiosi e scientifici. Fra l’uno e l’altra corre un parallelo sottile, che ne rivela le fasi superiori. Ecco perché tanto importa che i dotti siano sensibili all’occulto e al sottile. Ma questa divina percezione è possibile solo ad organismi raffinati, e non si acquisisce con pratiche esterne, ma dall’interno”.
(Mondo del Fuoco – collana Agni Yoga – ed. Nuova Era – § 60)
Certamente vero, “una scoperta scientifica è anche una scoperta religiosa”, entrambe queste dimensioni si stanno, forse ancora a loro insaputa, congiungendo. Oggi esite una parte dell’umanità che si potrebbe definire “laica”,quindi fuori dai circuiti delle religioni e dalle scuole esoteriche..ma che è attenta e sensibile alla ricerca del senso della vita. Magari sono persone semplici, senza titoli accademici, senza percorsi particolari, che si muovono alla ricerca del significato delle cose, semplicemente per risovere dei problemi, per traguardare delle sofferenze. Queste persone si potrebbere definire, semplici , come i fanciulli, ..Il maestro Gesù diceva:”lasciate che i fanciulli vengano a me”. A queste persone il linguaggio analogico, calza alla perfezione, cosi come lo è stato ai tempi di Gesù, l’utilizzo delle parabole. La fisica quantistica e la psicologia quantistica, possono essere presentate in modo molto semplice. Questa scienza, nuova di qualche decennio è destinata ad avere vaste applicazioni trasversali. Dalla scoperta del campo morfogenetico, agli esperimenti sui cristalli di Masaru Emoto, si aprono le coscienze, si comprendono tante cose, dallo spazio che non può essere vuoto, al potere delle vibrazioni emesse dai suoni, parole e pensieri, e la relativa maggiore assunzione di responsabilità. davvero tutto è sempre più alla portata di tutti. Come parlare dei cambiamenti di coscienza se non attraverso esempi come il cambiamento degli stati della materia, la coscienza per esempio è come l’acqua che è posta sul fuoco, il fuoco è la vita, è l’esperienza che gradatamente scalda..fino a far trasmutare improvvisamente l’acqua in vapore acqueo…
Certamente le scoperte scientifiche ..possono essere al servizio dell’evoluzione umana e della sua coscienza. Bisogna saper dare alla ricerca scientifica, ed alle scoperte, “un valore aggiunto” capace di trovare il senso e le sue connessioni. La scoperta dei neuroni a specchio, made in italy, per esempio potrebbe essere utilizzata per comprendere meglio l’interdipendenza e la constatazione dell’unità delle cose.
Sì Albert Einstein aveva visto lontano!!