Eccoci arrivati all’ultimo articolo che TPS dedica al campo “Manifestazione” per il 2014.
Vale la pena ricordare che tutti gli articoli si sono commensurati alle direzioni tracciate dai cicli composti dei sette Luminari sacri e della Terra nel cerchio dello Zodiaco; nello specifico, questa direzione è tracciata da Venere e le date corrispondono alle sue congiunzioni con Mercurio e la Terra.
Ribadiamo l’importanza che Venere riveste per la Terra e, quindi, per l’uomo. Venere rappresenta la cooperazione intelligente al Piano divino e l’uomo, imitandola, impara a collaborare coscientemente alla costruzione dell’Opera; impara a lavorare per il Bene Comune e per il Futuro; impara l’arte di pensare. Venere gli rivela la relazione aurea tra le cose e il cuore percepisce la bellezza della sintesi e la correlazione fra tutto ciò che evolve.
E’ Mercurio che insegna a vedere il Cielo in ogni cosa e, con moto accelerato, spinge l’evoluzione ovunque sia possibile. I suoi messaggi sfrecciano veloci da un polo all’altro e parlano del Modello invisibile dell’Opera. Mercurio rispecchia in Terra le infinite immagini del mondo superiore, imitarlo significa saper commensurare azione e bellezza e imparare l’Arte di vivere: per il Bene, per il Bello e per il Vero.
Il Costruttore dei Mondi e il Magister Musicae sono ora congiunti in Gemini. Il pianeta che regge exotericamente Gemini è Mercurio, l’esoterico è Venere ed il gerarchico è la Terra; inoltre Gemini, nell’attuale ciclo precessionale, trasmette con grande potenza l’energia del 2° Raggio: dell’Amore/Saggezza.
In questo ambiente duale pervaso dalle qualità del Due dove gli estremi tendono a ricongiungersi; dove la mente inferiore, o concreta, e quella superiore, o animica, cercano la sintesi; dove intuizione e mente si mescolano; dove spirito e materia si fondono, l’uomo viene costretto ad agire spinto dal desiderio come è per le polarità, che Gemini ben rappresenta, le quali, pulsando, si attraggono.
E’ dunque questo il tempo e questo l’ambiente magnetico che sorregge il tentativo di tracciare il Modello della Manifestazione, l’Emersione del Disegno divino, all’interno del quale si colloca la Nuova Cultura umana. Per facilitarne la lettura rimandiamo allo schema numerico e armonicale del Lambdoma dell’Assoluto presentato nell’articolo “Il Modello dell’Ordinamento”
E’ mai possibile imitare ciò di cui si suppone l’esistenza, ma é ignoto?
Sì, certamente sì! Questa, che pare impraticabile, è la maniera più sicura ed elevata per imitarlo. Imitare ciò che si conosce, ovvero è di pari livello, non é difficile, ma è inutile, è un semplice ricopiare.
L’imitazione è vera, coraggiosa ed efficace solo quando si guarda in alto, ovvero a ciò che ancora non si sa.
(Enzio Savoini, “Rituali”, testo inedito, 1992).
Forti di questa affermazione, osiamo procedere.
L’etimo di Manifestazione esprime il concetto di “espressione commensurata e incisiva”, a cosa?
- Allo Spirito (1.5), la potenza vitale, che vivifica e commensura ogni manifestazione sia in cielo che in terra, e al Pensiero (5.1), il potere realizzatore della Vita, che attua, con la sua potestà, il volere superiore.
Lo Spirito è l’esempio più fulgido di Libertà quella che noi uomini non potremo mai raggiungere su questa terra anche se ne siamo inesorabilmente attratti, tant’è che per lei lottiamo tutta la vita. L’unica possibilità che ci è stata donata per “toccare” quella potenza vitale che è lo Spirito e respirare a pieni polmoni la sua libertà è quella di utilizzare il potere creativo del pensiero. Pensare il Nuovo Mondo, indicando le direzioni possibili, è il lavoro da fare oggi.
E’ urgente pensare a ciò che serve realmente all’umanità per esprimere i principi e le qualità che rendono l’uomo un collaboratore attivo nei confronti dell’Umanità, del Pianeta e dell’intero Sistema Solare.
- Alla Sostanza (5.2), la base dello Spirito, che si offre, e alla Vibrazione (2.5) che la fa fremere quando il creatore la sfiora.
Come la Sostanza il cuore si offre e vibra, e la sua vibrazione si propaga come un’onda magnetica. Solo il cuore è capace di dirigere le azioni alla realizzazione migliore.
Per educare la coscienza, quindi, il sistema fondamentale resta quello del cuore ed inizia col commensurare le azioni più usuali, le sensazioni ed i comportamenti più minuti. Bisogna educare il cuore ad assorbire la coscienza in tutte le azioni; educarlo a coltivare la memoria, l’attenzione, la pazienza, la benevolenza, la giustizia, per giungere poi al suo vero reame: l’Amore. E’ l’amore che fa nuove le cose e le fa muovere.
Innanzi tutto, dunque, occorre educare i cuori, riempire il “calice”, accendere le ali e così dal Cuore si salirà al Fuoco.
- Alla Coscienza (5.3), il rapporto fra Spirito e Sostanza, il cui destino è l’Infinito. E’ la Coscienza l’unica realtà poiché ogni realtà, di fatto, da essa emerge.
- Al Piano (3.5), la proiezione del Pensiero divino, per realizzare il quale ogni entità è sollecitata a formulare il progetto del lavoro che le compete.
L’unico Ente che migliora e si espande nell’Universo è la Coscienza, e l’opera più importante dell’Energia è il suo ampliamento. E’ la coscienza che costruisce il rapporto tra il mondo spirituale, infinito, e quello materiale, finito. Essa appartiene dunque ad entrambi i mondi ed è l’unico ente che può misurare il livello evolutivo o giudicare il movente di un uomo, di un gruppo o di una intera nazione.
Gli uomini che desiderano costruire la Nuova Cultura, benché aspiranti, devono rendere la loro coscienza cerebrale ricettiva agli impulsi che giungono dall’anima. A poco a poco la mente diverrà responsiva al pensiero superiore e riuscirà a realizzare, per gradi e fisicamente, la parte del piano che gli è stata affidata.
Ogni uomo è animato da un proposito, anche se latente, che lo qualifica e dal quale trae nutrimento. In altre parole ha uno scopo e per realizzarlo formula un progetto o una serie di progetti con i quali il piano si identifica.
Nonostante la scarsa credibilità dimostrata nel corso dei secoli, ci è stata affidata una missione importante che riguarda l’intera Umanità: pensare una nuova Cultura per costruire una nuova Civiltà. Questo è il Piano che ci compete. Non è una richiesta impossibile anche se l’intervento sarà complesso. Abbiamo gli strumenti necessari per cooperare e siamo consapevoli che le false paure serviranno solo a ritardare la realizzazione del progetto. E poi…non siamo soli.
E’ tempo di eroi quando le Fiamme si uniscono
- Al Canone (5.4), il Principio armonizzante, che garantisce la comunione proponendo una unità di misura comune a tutte le coscienze: un canone universale.
- Al Disegno (4.5), il tracciato radiante del Pensiero, che traccia punto dopo punto quel volere in continua evoluzione.
Il Cristo disse: “il Padre mio ha molte dimore”. Forse questa definizione di Canone è un po’ ermetica ma ben spiega la sua universalità. Come escludere anche una sola delle Sue dimore? O stabilire qual è la più importante?
Il Canone abbatte le parzialità ed agisce ovunque a condizione che si ricerchi una unità di misura che accomuni le idee, gli uomini o gli eventi. Chi lo applica focalizza dunque l’attenzione su ciò che può unire per costruire possibilità nuove, al di là delle differenze apparenti. Ma la costruzione del futuro risulterà sterile e fallace se mancherà il potere creativo dell’armonia, l’unico potere in grado di garantire i giusti rapporti siano essi formali, psichici o spirituali. Gli uomini possono modificare se stessi, se lo vogliono, possono cercare quella misura che li accomuna e che ogni coscienza ben conosce; possono entrare in commensura con qualsiasi altra psicologia.
E’ possibile immaginare lo sviluppo di un pensiero come un susseguirsi di segni che compongono un disegno. Un pensiero, che per sua natura è astratto, trova nel disegno la sua rappresentazione visibile. Un pensiero, quindi, può colorarsi, suonare, comporre intrecci, figure, storie ed ogni pennellata, ogni tratto di penna, amplia il concetto o ne evidenzia alcuni aspetti. Potremmo dire che il Disegno è l’espressione del Modello che il Pensiero ha saputo individuare. Per realizzare il piano noi uomini dobbiamo imparare a disegnare, immaginare una tela immensa sulla quale tracciare senza sosta i segni dei nostri pensieri migliori. Pensieri in continua evoluzione che avvieranno progetti, che si trasformeranno in eventi e che precipiteranno nei fatti.
- Alla Rivelazione (5.6), la realizzazione graduale dell’Unità, lo spiraglio sempre aperto sulla perfezione cosciente dell’Infinito.
- All’Esistenza (6.5), la sostanza della Realtà, all’interno della quale appaiono e scompaiono i mondi come il flusso e il riflusso regolare della marea. L’eternità dell’Universo.
“Non c’è nulla di nuovo sotto il sole” ripete un vecchio adagio eppure ogni attimo non è uguale al precedente o al seguente. Dove sta la verità? Ogni grande scoperta scientifica apre uno spiraglio sull’Infinito ed ogni sguardo lanciato nell’ignoto dimostra la possibilità di attingere, coscientemente, a mondi superiori e perfetti; luoghi dove le idee, così faticosamente cercate, risiedono. Ma è il pensiero e la ricerca del Bene che guidano e danno la misura della coscienza. L’uomo deve imparare a misurare i suoi passi seguendo il criterio del Bene cercando la verità in ogni cosa.
Ogni vita esprime, dunque, la realizzazione graduale dell’Unità e ogni grammo di consapevolezza ci avvicina al Cuore del Sole dove tutti gli esseri, tutte le forme, tutte le cose sono unite poiché egualmente amate. L’Infinito è conoscibile e, si aggiunge, si cammina meglio sulla Terra se l’uomo è consapevole della grandiosità che lo circonda.
L’uomo accetta l’inevitabile alternarsi del giorno e della notte, del sonno e della veglia, della crescita e del declino d’ogni cosa. Accetta, seppur con fatica, la morte che si alterna alla vita. E’ un fatto talmente comune da apparire banale e i più non comprendono che questo alternarsi rivela la presenza di una legge universale. Questa periodicità, non casuale, deve spronare gli uomini ad indagare lo Spazio formulando domande/pensieri su ciò che è reale o non. Si scoprirà allora che le realtà di ieri oggi sembrano ombre e che la realtà si affaccia alla coscienza proponendo un susseguirsi di risvegli: ogni gradino guadagnato mostra un insieme più vasto del quale si è parte. L’Esistenza è una catena che non si può interrompere poiché tutte le esistenze sono tra di loro connesse e, insieme, navigano le acque spaziali.
- Alla Regola (5.7), l’opera esatta dell’Ordine, che consente di organizzare la collaborazione tra enti di diversa natura affinché concorrano liberamente a costruire il Bene comune.
- All’Opera (7.5), il capolavoro della Creazione, il glorioso lavoro di costruzione del futuro.
Un piano è un insieme organizzato che impiega, per raggiungere il suo scopo, un numero variabile di centri di energia tra di loro collaboranti e autonomi; una buona organizzazione consente quindi di creare rapporti corretti tra enti differenti.
Inoltre l’ideazione di un progetto deve avvalersi dell’energia dei cicli all’interno dei quali esso si muove e si muoverà, i quali condizioneranno il programma e gli interventi necessari che seguiranno. Il tutto nel rispetto delle regole che lo scopo ha fissate, con bellezza e amore. La regola principale resta comunque quella di affidarsi alle misure esatte indicate dal volere superiore che vuole esprimersi sul piano fisico.
E’ ormai chiaro che solo una collaborazione a tutto campo ci permetterà di superare questo grave momento. Siamo infatti in piena crisi sociale e un manipolo di uomini sta mettendo seriamente a rischio il futuro dell’intera umanità e del pianeta stesso. Non è possibile lasciare tutto ciò nelle loro mani irresponsabili. Occorre prevedere un piano difensivo e costruttivo insieme. Pare giunto il tempo, come ricordano le Sacre Scritture, di “separare le pecore dalle capre”. Occorre prendere una posizione ed assumersene la responsabilità per coordinare il futuro.
L’Opera è la grande costruzione del futuro in atto nell’Universo alla quale l’Umanità, il pianeta Terra ed il nostro Sistema solare, con tutte le altre Entità che popolano il cielo, partecipano agendo dal livello al quale appartengono. Il futuro quindi è patrimonio comune, è un insieme di spirali che si avvolgono, salgono e si contaminano. Nel conteggio finale le imperfezioni si stemperano nell’ordine superiore e il successo finale è garantito. Ciò non ci esonera dal fare la nostra parte: se l’uomo è in grado di immaginare il futuro è perché ne ha le capacità, ma, soprattutto, perché è un suo compito. La nostra cura principale dovrebbe essere quindi quella di monitorare costantemente la qualità del nostro contributo.
Ogni vero impegno è saturo del fuoco dello spirito, il cui potere creativo partecipa alla costruzione ignea del Cosmo. Come isolarsi da quell’immensa opera creativa, se l’uomo stesso è l’esecutore attivo della Volontà universale! Bisogna dunque entrare in consonanza con le Forze superiori, poiché se non vi si tende strenuamente non si esplica una vera attività creativa. L’umanità deve comprendere le Forze superiori e osservare la Volontà suprema.
(Da Gerarchia – collana Agni Yoga, Edizione Nuova Era – § 72).
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