Nel precedente articolo abbiamo celebrato un cambio di scena nel campo solare in quanto Giove, il grande scenografo del Sistema, il 1° luglio, secondo la visione eliocentrica, è entrato nello spazio psichico del segno di Leo, dal quale oggi si oppone alla Terra che transita in Aquarius: la coscienza individuale e quella di gruppo sono fra loro in tensione, e trovano il loro bilancio energetico nel Sole.
Ciò ci fa capire come le energie che si alternano nel Campo infinito, e quindi in quello nel quale ogni vita di questo sistema solare è immersa, cambino continuamente in un caleidoscopico accendersi e spegnersi di impulsi che vengono immediatamente diramati, accentrati, elaborati, ritrasmessi. Insomma, in ogni momento siamo sottoposti a stimoli e possibilità diverse che possiamo cogliere come ‘fiori dal Cielo’ per indirizzare le nostre vite verso lo scopo comune: il ritorno alla Casa del Padre, ovvero il massimo grado di libertà possibile.
Al centro di questo vortice igneo e impetuoso di correnti differenziate l’uomo vive inconsapevole sull’astronave Terra, lanciata a grande velocità nello Spazio insieme a tutte le entità e coscienze che popolano il Sistema solare, come se tutto fosse sempre uguale a se stesso e non pensa che ogni giorno l’universo rinasce nuovo e sempre diverso, col suo carico di opportunità, di scelte da compiere e di lezioni da imparare.
L’aula nella quale le lezioni vengono impartite è appunto lo Spazio, il campo dell’Amore divino, ove nulla è celato a chi interroga il Cielo, così imparando a poco a poco ad entrare in sintonia con esso, a comprendere l’unità del tutto e la comunione universale. Il colloquio col Cielo non avviene fra due entità distinte: chi domanda si rivolge in realtà al proprio cielo ‘interno’, a quel frammento della coscienza divina che lo anima e che si manifesta in modo analogo ovunque nel creato. Le risposte piovono ugualmente dal nostro spicchio infinito di cielo e ci pervengono nei modi più disparati.
Da Infinito I, collana Agni Yoga, ed. L’Età dell’Acquario § 200:
I centri del Cosmo sono identici a quelli umani. L’uomo ha in sé tutte le manifestazioni dell’Universo. Assai evidenti sono in lui le funzioni stesse del Cosmo, e quando le rispecchia tutte in sé, si erge a misura delle possibilità esternate nell’Universo.
L’Agni Yogi – il Leone del Deserto – tiene nel cuore tutte le doglianze umane. Sopporta tutte le esplosioni del Cosmo, percepisce tutti i mutamenti di coscienza, e sente qualsiasi fluttuazione delle correnti ( … ).
Tutta l’umanità e tutti gli abitanti del Sistema solare dispongono inoltre di un libro di testo comune, il Cielo ‘esterno’, di cui quello ‘interno’ è il riflesso, che ciascuno interpreta a seconda del proprio livello di coscienza: qui vengono rappresentate le geometrie che incanalano le correnti energetiche causali e condizionanti che possono essere utilizzate da ognuno per giungere alla meta che si prefigge ed a cui è destinato, per adempiere il fine per il quale l’anima si è incarnata.
La coesistenza di tutte queste correnti ignee di natura diversa, cariche di possibilità talvolta in apparente contrasto fra loro, possono da principio sgomentare il discepolo. A poco a poco però le cose si chiariscono: anziché cercare di seguire tutte le vie in una ricerca ‘orizzontale’, egli comincia a tracciare la propria via all’interno del percorso comune, che si configura essa stessa come una domanda allo Spazio, dal quale viene estratto in modo naturale ciò che serve per percorrerla: ogni domanda attiva infatti i canali idonei a captare le giuste energie.
Il primo passo dunque è sempre quello di fissare chiaramente uno scopo, il più elevato possibile, e tentare di perseguirlo con tutte le forze. Lo scopo magnetizza naturalmente il proprio campo e dal rapporto fra i due si produce un raggio che li collega: la via, la domanda.
Da Infinito I, collana Agni Yoga ed. L’Età dell’Acquario § 333:
Le energie differiscono per il potenziale; quanto questo è più elevato, maggiore è la capacità di impegno dell’energia. Quanto maggiore il potenziale, tanto più intensa è l’attrazione. L’energia cresce nella misura in cui sale il Fuoco dello Spazio. Analoga corrispondenza esiste fra il seme dello spirito e la sua saturazione da parte del luminare, dalla quale dipende il potenziale dello spirito. Le energie si generano quindi per la saturazione operata dal luminare. I vortici che trascinano il seme in una spirale gli trasmettono le loro energie e l’impulso vitale lo trasporta oltre, in quella sfera in cui esso dirige per attrazione. Così il seme trova il proprio sentiero e il perenne impulso vitale ne conferma l’esistenza.
Illimitata è la via della vita!
Con il pensiero rivolto alla fondazione di una nuova Cultura e Civiltà continuiamo quindi a lanciare nello Spazio domande costruttive che, come aquiloni, prendano il giusto vento e possano ancorare in terra i primi tracciati di un mondo nuovo.