Riprendiamo a parlare di mente e dei suoi meccanismi.
Il vero pensatore deve imparare a comprendere i processi della mente per poterne mantenere il controllo oltre a considerare la mente come interprete dei vari stati di coscienza, come l’agente in grado di trasmettere al cervello fisico la volontà dell’anima, come una finestra attraverso la quale l’Uomo reale osserva i vasti e sconosciuti campi della conoscenza.
Iniziamo col dire che la vera opera del pensatore può iniziare solo quando i suoi tre corpi – fisico, emotivo e mentale inferiore – siano allineati e che tale allineamento sia mantenuto grazie alla volontà del Sé Superiore.
I pensatori della razza umana che sanno ben utilizzare la mente inferiore, sono fondamentalmente tutti coloro che hanno saputo allineare i tre corpi inferiori. Ciò significa che il corpo mentale tiene gli altri due sotto controllo, solo allora si apre una comunicazione diretta e senza interferenze con il cervello fisico. E’ una prima forma di fusione, ancora imperfetta, che mette il corpo fisico e quello emotivo al servizio del mentale.
Una ulteriore fusione si raggiunge quando i tre corpi inferiori si allineano con quello del Sé Superiore e si inizia a disporre di un canale libero da ostruzioni; è il momento in cui la personalità inizia il percorso di integrazione. Si vedono allora all’opera quegli uomini che possono dirigere l’umanità; gli artisti ispirati che sono in grado di trasmettere i loro sogni e aspirazioni; i pensatori capaci di sintesi e di astrazione che sanno trasferire le idee nel mondo formale. Alla coordinazione fisica si aggiunge la stabilità emotiva e questi due veicoli energetici funzionano, di fatto, come uno solo. La coordinazione si estende poi al corpo mentale e, a processo ultimato, la bellezza della personalità raggiunge la sua apoteosi.
Da questo momento inizia il vero lavoro per conquistare la coordinazione perfetta con il Sé Superiore quando il canale di comunicazione raggiunge direttamente la coscienza del cervello fisico. All’inizio il contatto è saltuario, indotto da fatti straordinari per lo più relativi a momenti di grande tensione, aspirazione o sforzo. Ma in un uomo dalla personalità altamente coordinata, i centri del cervello vibrano ad un’alta frequenza e possono captare i primi messaggi della coscienza.
Senza temere una smentita, affermiamo che il cervello fisico può comprendere il linguaggio dell’Ego e ciò che cerca di trasmettere circa il lavoro che occorre fare, a patto che vi sia tra di loro un allineamento diretto e la trasmissione dell’energia, o volontà spirituale, circoli liberamente nei tre centri fisici della testa: la ghiandola pineale, il corpo pituitario e il centro alta major, ossia quel centro nervoso alla sommità della colonna vertebrale dove questa quasi tocca il cranio. Quando questo terzetto funziona pienamente, si forma un centro di comunicazione che collega, come un ponte, l’energia vitale che scorre nella spina dorsale all’energia dei due centri della testa. A livello fisico, questo ponte è analogo a quello che collega la personalità alla Triade spirituale: l’Anthakarana.
Qualche informazione in più anche se ancora sommaria, utile per avere un quadro generale.
Il corpo pituitario forma il centro adibito a ricevere le energie che provengono dai piani mentale inferiore, astrale ed eterico, e la ghiandola pineale entra in attività quando questa azione vitalizzante è supportata e rinforzata dall’energia che fluisce direttamente dall’Ego. Quando il ‘ponte arcobaleno’ è costruito, anche il centro alta major entra in funzione così i tre centri della testa lavorano come una unità formando una specie di triangolo che, quando risvegliato, consente la libera circolazione del fuoco o energia mentale. La ghiandola pineale è l’organo deputato alla percezione spirituale e, grazie al contatto con l’Ego, trae l’energia necessaria dai livelli superiori; il corpo pituitario, utilizzando il desiderio, attrae la sostanza necessaria alla costruzione; il centro alta major, sintesi di ciò che si può chiamare energia nervosa, attiva e materializza la forma. Si aggiunge inoltre che la costruzione delle forme-pensiero è legata all’apertura dei tre centri maggiori: della testa, del cuore e della gola. Quando si risveglia il centro della testa, comincia a funzionare la ghiandola pineale. Quando il centro del cuore diventa attivo, entra in attività il corpo pituitario. Quando il centro della gola diventa creativo, il centro alta major vibra adeguatamente.
E’ quindi evidente che la capacità dell’uomo di creare mentalmente cresce con il suo sviluppo interiore, ma la meraviglia sta nel fatto che l’uomo, sul piano fisico, ha la capacità di creare, sul piano mentale, quei veicoli o pensieri adatti a canalizzare energie le quali, messe in moto dalla sua volontà cosciente, produrranno effetti sul piano fisico. Questo risultato è prodotto dall’energia egoica che scende fino al cervello fisico e viene ritrasmessa al piano mentale. Ricapitolando possiamo dire che l’energia della volontà, più quella del desiderio, alimentata dall’energia del cervello fisico consentono all’uomo di pensare.
Possiamo suddividere l’umanità, per linee generali, in cinque categorie che descrivono i relativi stati di coscienza:
– L’uomo meno evoluto che usa principalmente l’energia che alimenta il corpo eterico, i suoi pensieri sono molto fisici;
– L’uomo medio che utilizza quasi completamente l’energia che alimenta il piano astrale. I suoi pensieri sono dettati dal desiderio ed hanno natura grandemente emotiva;
– L’uomo intellettuale che usa l’energia del piano mentale inferiore la quale giunge al piano astrale e da questi passa al fisico. La sua attività è quindi diretta dalla mente inferiore;
– L’uomo che aspira a servire e che inizia a sentire il potere dell’anima. Usa l’energia dei livelli astratti del piano mentale e raggiunge l’allineamento grazie alla concentrazione e alla meditazione;
– I candidati al servizio planetario. L’allineamento tra la personalità e l’Ego è stabile ed è presente un primo contatto con la Triade spirituale. L’uomo può finalmente impiegare energie più raffinate e potenti con le quali potenziare le sue attività.
Non è il caso di soffermarsi sulla creazione di quei pensieri che garantiscono all’uomo la sopravvivenza fisica, emotiva o mentale, la cui importanza è evidente, bensì spostare l’analisi alla costruzione di quei pensieri che l’uomo pone al servizio dell’evoluzione generale. Da tutto quanto precedentemente scritto, si evince che solo gli uomini che hanno sviluppato un certo grado di dominio del pensiero possono dedicarsi, con metodo scientifico, a questa costruzione. Si tratta di innalzare il punto di concentrazione che non sarà più il conseguimento dell’allineamento, ormai già avviato anche se costantemente monitorato, ma di volgere l’attenzione al lavoro di costruzione che, in modo cosciente, vitalizza il pensiero.
Salta subito agli occhi che costruire un pensiero benefico e duraturo per il bene dell’umanità non è cosa da poco ed è necessario possedere specifiche qualità: la spinta a servire; la capacità di meditare cercando, in profonda riflessione, di raggiungere la verità; la comprensione del proposito che l’Ego conosce; la forza per mantenere salda la purezza del movente; l’energia sufficiente per garantire un periodo di esistenza alla forma-pensiero.
Ma, innanzitutto, bisogna “afferrare” un’idea, che giunge in risposta a precise domande precedentemente formulate, e mantenerla per un tempo sufficientemente lungo affinché il cervello la registri. Se il desiderio di servire diventa una necessità che impegna quotidianamente, la coscienza preciserà, a poco a poco, qualche concetto, qualche particolare del piano fino a comporre un disegno che sarà inviato al cervello. A quel punto l’idea è concepita.
Ora vi è il periodo della gestazione. Si pensa all’idea, si riflette e, attivando la materia mentale, si cerca il materiale idoneo per rivestire questo pensiero. Si raffigurano i contorni e si colorano, si mette in atto l’uso scientifico dell’immaginazione. L’immaginazione non è né puro desiderio né pura mente, è la capacità umana di visualizzare che, nell’uomo perfetto, si trasforma in intuizione. La mente, dunque, vede ciò che il pensiero potrà costruire e desidera che l’opera continui. Grazie al desiderio l’idea prende vita e, come tutto ciò che vive, inizia a pulsare. Vive sia sul piano mentale che su quello astrale ed occorre che il pensatore proporzioni con attenzione le energie dei due piani e le mantenga in equilibrio; specialmente l’immaginazione va controllata ad evitare che assuma il predominio inficiando il buon esito dell’impresa. La forma-pensiero, dunque, è viva e può attrarre quel tanto di materia eterica che gli conferirà un corpo, una struttura; in altre parole, si oggettiva. Sarà questa l’immagine che il creatore lancerà, libera, nello spazio.
Ogni forma-pensiero prodotta da un costruttore cosciente porta il suo sigillo. Ogni uomo ha, infatti, i suoi colori: quello dell’anima e quello della personalità. All’inizio del percorso evolutivo, questi due colori o suoni, sono discordanti ma si fondono e raggiungono l’equilibrio quando il suono secondario della Personalità si armonizza al suono primario del Sé Superiore. Per molto tempo, e molte vite, gli uomini si muovono su note intermedie e sono ora in tono maggiore ora in tono minore, alla ricerca dell’accordo perfetto. E’ questa la ragione per la quale la maggior parte delle forme-pensiero che popolano lo spazio hanno una vibrazione bassa e, se non producono danni, sicuramente non hanno forza sufficiente per creare degli effetti. In realtà creano una specie di nebbia che avvolge le menti e le mantiene in stato letargico.
Il vero costruttore ha, quindi, come compito primario quello di seminare pensieri di alto profilo che rendano l’atmosfera più chiara e pura, ed ogni costruttore lo fa a modo suo. Anche in questo caso, come è di ogni produzione artistica, l’opera è unica e irripetibile.
E’ il momento di liberare la forma-pensiero, di inviarla a compiere la sua missione, qualunque essa sia. Il costruttore l’ha resa radiante al massimo delle sue potenzialità affinché la sua vibrazione possa essere percepita, e magnetica perché susciti una risposta in altre forme-pensiero o nelle menti di altri uomini. La vita pulsa nella forma consentendole di compiere il suo lavoro e fino a quando l’attenzione del creatore la alimenterà, il loro legame, per quanto sottile, persisterà e il lavoro proseguirà. Verrà il tempo in cui lo scopo della forma-pensiero sarà raggiunto e il lavoro avrà termine. Lo sguardo del creatore che fino ad allora aveva alimentato l’immagine, si sposta a costruirne un’altra e la forma-pensiero, senza più luce, cesserà di vivere.
Molto si potrebbe ancora aggiungere ma ci fermiamo qui. Ora si conosce il processo quel tanto che basta per verificarne la veridicità sapendo che le energie e le forze che si debbono mettere in gioco per costruire mentalmente possono anche essere spiegate, ma che il solo intelletto non potrà mai costruire una forma-pensiero degna di questo nome. Eppure, per quanto imperfetti, gli uomini hanno la facoltà di creare con il pensiero il meglio per se stessi e per gli altri, e possono contribuire a cambiare il mondo. E che cos’è il mondo se non un grande pensiero?
Gli uomini affermano che dal contrasto delle opinioni scaturisce il vero, e senza saperlo dicono una grande verità. Proprio il potere creativo dell’energia mentale è appunto quel segreto di cui parlano i saggi. Non da un solo pensiero, precisamente, ma dall’intersezione di correnti di pensiero nasce la spirale della concezione. Si potrebbero citare molti esperimenti scientifici da compiere, ma per prima cosa bisogna accertare la forza fisica del pensiero. Calcoli fisici, non speculazioni spirituali o etiche, daranno l’idea della magnitudine superiore. L’uomo deve rendersi conto che la sua energia produce effetti immensi. Ciascuno ha in sé il potenziale del pensiero e può farne uso razionale e scientifico o dilapidarlo a danno di tutto ciò che esiste.
Collana Agni Yoga – AUM § 90