Dopo la lettura generale dei segni del Cielo dell’anno 2014, ora si affronta con la discontinuità equinoziale (20 marzo) il secondo Impulso del Cielo solare delle cause(1).
Il tentativo è quello di focalizzare, secondo il canone a svastica dei quarti di ciclo, i 4 cardini della Ruota della Vita del Respiro o Spira planetari. L’arco di Spirale della rivoluzione planetaria vede nelle 4 carte del Cielo solstiziali ed equinoziali le 4 Porte che immettono nel campo formale e della coscienza la sintesi energetica dei Cicli superiori del Sistema solare e cosmico e, simmetricamente, i 4 ‘sbocchi’ per l’irradiazione del Lavoro planetario nello Spazio infinito.
Considerati in successione, i 4 Cieli cardinali pongono idealmente e formalmente in moto la Croce del Cuore o della Vita planetaria, ogni solstizio traguardando o trasformandosi nell’equinozio successivo, e così via, in un continuum pulsante che specchia il Modello ‘regolare e sacro’ del Cuore quadripartito nonché quello del 7° centro, chiamato in oriente Muladhara chakra e presidio della ‘kundalini’ o energia vitale, composto da 4 vibrazioni o ‘petali’.
Vi saranno dunque 4 focalizzazioni sui segni del Cielo (5 con quella iniziale o centrale, mirata a quadrare il cerchio intero del ciclo annuale).
Si evidenzia che questo intervallo di cieli ‘stagionale’ non è solamente tracciato dalle posizioni della Terra ai 4 bracci o angoli retti successivi dell’orbita planetaria, ma anche dal ciclo o respiro annuale di Mercurio(2), che come si sa in pressoché 3 mesi (terrestri) conclude un giro completo attorno al vulcano del Sole, congiungendosi e portando messaggi a tutti gli altri Luminari. Il Dio alato è l’Occhio o il ‘mirino’, tra centro e circonferenza, tra circonferenza e centro, attraverso il quale sfrecciano tutte le direzioni tracciate dagli Arcieri solari; è il Magister Musicae, il diapason del Coro solare.
Il suo volo, centrale tra il Sole e tutti gli altri Pianeti, così stabile sul proprio asse (compie una sola rotazione ‘giornaliera’ in 58 giorni terrestri!) e così dinamico attorno al Cuore centrale (88 giorni circa, 3 mesi terrestri), emerge quale “Modello ritmico dell’Armonia generale” e canone di riferimento essenziale di questo ‘modo’ di leggere il Cielo nel cuore, a mappatura quadripartita.
Il suo caduceo attiva in ogni dove l’energia serpentina della Vita, e trasforma con il suo tocco magico i rapporti in unità, gli opposti nell’Armonia centrale del Sole.
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Quali sono dunque i segni del Cielo?
Nel primo quarto di ciclo (dal solstizio di dicembre all’equinozio di marzo) i due Cieli successivi avevano suggerito tale sintesi energetica espressa in Formule di pensiero: l’Amore cosmico trae alla Bellezza dell’Infinito affinché il Cuore stia saldo nel fragore dello scontro. Sole/Vulcano sta al Centro ed emana tale sintesi causale nel campo della Coscienza planetaria, a guida di tutti gli impulsi evolutivi che si generano in tale prima stagione annuale.
Dalla canalizzazione di Giove a Sirio dello scorso solstizio si passa infatti ad un Cielo equinoziale ‘difficile’, dove i 3 massimi Signori del rinnovo a tutti i costi saranno in opposizione (Urano-Marte) e in quadratura (a Plutone) nella Croce cardinale della ‘crisi’ iniziatica e ricostruttiva. In termini ‘psicologici’, tale Formula composta richiama al sole del cuore quella mirabile tactica adversa per affrontare qualsiasi ostacolo o crisi col sorriso dell’eroe: “in basso alcuna soluzione, in alto alcun problema”. Suggerisce la Beatitudine per servire l’Alto, e l’incessante Benevolenza per servire il Basso.
Il secondo Impulso equinoziale scorre lungo la direzione perpendicolare a quella dell’incipit solstiziale: l’asse Sole-Terra incide il sentiero orizzontale del Cielo, sacro all’asse cardinale Aries-Libra (1°-3°-7° Raggio: Potere, Luce e Ordine), che dona il fuoco elettrico dell’Inizio e l’orientamento alle leggi della Vita.
Il battito del Cuore del Sole (Vulcano) risveglia in ogni seme vitale il fuoco risorgente e creativo del Nuovo: dell’avanzata nella Forma o della risalita all’Essenza (Raggi 1-3-7).
La Terra (3° R.: Intelligenza attiva, base di evoluzione) è alle porte di Libra (3° R.: Luce che orienta e muove a risalire all’essenza) e da tale ‘via di mezzo’ traguarda la pietra miliare successiva, il cardine del solstizio di giugno (Ruota esterna dei Luminari nella carta del Cielo) che la vedrà gloriosa in Vetta (alla soglia della ‘Porta degli Dei’ di Capricornus, allorché sarà allineata tra Sole e Centro galattico).
In tale secondo quarto di ciclo è dunque tempo di ascesa al Monte della Luce. Nell’emisfero nord il Suono della primavera irradia e dinamizza ogni dove, mentre in quello australe il Suono dell’autunno riassorbe e richiama al centro il raccolto della manifestazione esteriore: ma il Monte della Luce (chiara o scura, estiva o invernale) attende ai solstizi le coscienze perché tocchino un culmine di realizzazione, invertano il loro moto e tornino a servire nella Valle (la ‘Porta degli uomini’ di Cancer: posizione della Terra al successivo solstizio di dicembre).
L’onda del Respiro planetario è continua, ma i 4 battiti del suo Cuore pulsante lo sorreggono in modo discontinuo: tale è il miracolo del Ciclo, il ponte tra essere e divenire.
Il ritmo stagionale del Cuore planetario, manifestato dai 4 quarti di ciclo, intaglia e stabilisce nello Spazio la croce nel cerchio, la quadripartizione del ciclo che immette nella ruota del Divenire o della Forma e, simmetricamente, la assume in Cielo. L’angolo retto inciso dal Pianeta tra due discontinuità successive è il più potente nel mirare il centro (Sole) in quanto focalizza la sintesi dei due vettori di posizione tra loro perpendicolari (in conflitto); si elabora così nel Cuore centrale di tale ‘parallelogramma delle forze’ un nuovo raggio di risoluzione ed armonizzazione.
In termini di Date o Direzioni, tale raggio sintetico corrisponde al centro di ogni stagione, ove la tensione è massima per poter irradiare tutta la bellezza e la gloria di ogni quadrante di ciclo: la croce del cuore quadripartito si trasforma così in una stella a 8 punte, l’ottagono tra cerchio e quadrato, la fonte battesimale dell’unione tra spirito e materia,. L’8 (=1x2x4), il Numero del Cristo, attesta le 8 Direzioni con cui il nostro Pianeta, Figlio del Sole, governa e serve il suo Campo nel nome del Centro, il Padre.
Per il secondo quadrante del Ciclo 2014 le Formule che cercano di decodificare le combinazioni di energie veicolate dai due vettori attivi (dell’equinozio di marzo e del solstizio di giugno):
Nel fragore dello scontro il cuore sta
Il fervore creativo innesca il potere della Bellezza
sono dunque da risolvere al centro, nella scintilla cristica del cuore in ogni ‘qui ed ora’, eppure, in special modo, al centro della stagione (la bisettrice del canale zodiacale Taurus-Scorpio).
Tentando di tradurre in forme-pensiero la loro sintesi o ‘via di mezzo’, è la stabilità centrale del magnete del cuore ad alimentare il coraggio o l’entusiasmo creativo che manifesta la grande Bellezza, il segno dell’Unione.
Durante i turbamenti cosmici lo spirito veramente comincia a riflettere sulle pagine dell’Essere. Quando il timore lo pervade ne paralizza la volontà di agire, e ne arresta l’attività costruttiva. Tanto più potente costruttore sarà quello spirito che sa che l’impegno fervente lo conduce a comprendere appieno il Magnete cosmico. Chi segue la Gerarchia deve dunque sbarazzarsi d’ogni timore, poiché il cuore che tiene in sé la grandiosità del Piano è invincibile; e al riparo dello Scudo di fuoco della poderosa Gerarchia si costruisce il grande futuro. Una sola è l’ancora, dunque, in mezzo alle tempeste del Cosmo e in tutti i grandi mutamenti: la Gerarchia. Da essa dipende, in verità, la salvezza!(3)
Guardiamo dunque nel dettaglio i segni del Cielo.
Quest’anno 2014, nel fulcro di armonia del secondo quadrante (il centro della stagione: attorno al 5 maggio), la nostra Terra (al centro di Scorpio, Segno della battaglia e del trionfo: trasmette il 4° Raggio, ‘retto’ o veicolato da Mercurio alla 4^ Gerarchia umana, e da questa “ai 4 angoli del mondo”) sarà accanto a Saturno (3° R.: Intelligenza attiva, Luce progettuale), il Pianificatore solare e suo Maestro di Pensiero. La Luce dell’Intelligenza solare potrà illuminare il campo della battaglia terrestre (culmine il giorno della loro congiunzione il 10 maggio) e tracciare un Piano di risoluzione, con lo sguardo fisso alla Vittoria.(4)
All’incipit equinoziale (20 marzo) Saturno è prossimo a Venere (congiunti il 25 marzo), la Forza esecutiva di 5° Raggio (la Scienza della Costruzione aurea), compasso e squadra che in accordo tracciano le linee guida e costruiscono il Piano solare: il Piano di risoluzione è possibile attraverso la via aurea dell’Armonia, possibile solo a partire dal Pensiero infuocato o intuitivo, l’unico in grado di effondere i semi creativi della Vita.
Al termine solstiziale (congiunti il 22 giugno) Venere ha invece raggiunto Urano (7° R.: Ordine progressivo) in Aries (1°-7° R.), collegandolo così a Saturno in maniera costruttiva e aurea (in 3 mesi Venere con le sue posizioni incide nel cerchio zodiacale un lato della Stella a 5 punte, il congegno che detiene il canone della sezione aurea). I Luminari che veicolano la linea della Vita (Raggi dispari 1-3-5-7) in questo quarto di ciclo attivano, coordinano e sintetizzano le energie di Scorpio ed Aries (Segni entrambi retti da Marte e Mercurio, il conflitto e l’armonia), ‘impulsando’ l’avanzata irrefrenabile e il trionfo del Fuoco. Ciò che Saturno progetta (il Piano di risoluzione), Venere realizza ed Urano precipita e vitalizza a tutti i livelli. Urano è la mente ‘occulta’, quel ritmo della mente del Cuore che attesta l’Ordine del Fuoco: la Fonte ignea che irradia lo splendore del Vero.
Al solstizio di giugno Urano e Venere da una parte quindi, e Saturno e Marte dall’altra: Saturno avrà infatti appena registrato (il 14 giugno) il transito dinamizzante e bellicoso di Marte (6° R.: “il desiderio che traduce in azione il volere centrale di Sole/Vulcano”), in Scorpio (4° R.) assai potente e risolutivo per la loro profonda ed intensa affinità.
Ma soprattutto all’equinozio Marte gioca un ruolo fondamentale nell’esternare il gioco delle energie, in quanto in Libra (3° R.) rettifica e squaderna tutta la carica della primaria e persistente quadratura tra il 1° e il 7° Luminare, Plutone il Distruttore e Riformatore in Capricornus (1°-3°-7° R.) ed Urano il Rivoluzionario divino in Aries (1°-7° R.), travolgendo così ogni scelta ‘debole’ ed attivando con decisione il confronto tra ‘i due lati della via’, tra gli schieramenti o polarità, affinché si rigeneri il “vecchio cantiere” del mondo in quello nuovo (la Terra risentirà del vortice dinamizzante di Marte specialmente l’8 aprile, giorno della loro congiunzione).
La quadratura tra Distruzione e Ordine (Plutone-Urano) sarà anch’essa accentuata al termine solstiziale di giugno dal doppio affiancarsi di Venere e Mercurio quadrati dunque tra Aries e Capricornus (vedi Ruota Luminari esterna): Venere estremamente ‘prolifica’ e raccordante accanto ad Urano in Aries, e Mercurio, tra Plutone e Terra in Capricornus, quale fattore cruciale ma armonizzante di radicale trasformazione. Mercurio lascia il Segno di Sagittarius (dov’era sia al solstizio di dicembre che all’equinozio di marzo) per quello di Capricornus (al solstizio di giugno): dal guidare la coscienza superiore o solare a contemplare ed inquadrare ogni cosa alla chiara visione che traguarda i mondi lontani, passa ad essere il Mago solare che dirige le forze di resurrezione. Mercurio applicherà il suo caduceo iniziatico alla Terra specialmente il giorno della loro congiunzione proprio in clima solstiziale, il 19 giugno al limitare di Sagittarius, ossia sulla scia cosmica dell’allineamento con il Centro galattico da una parte e Sole/Vulcano dall’altra allineato alla stella Betelgeuse dell’Orione (quel Padre e Cristo cosmici, il Centro galattico e la costellazione dell’Orione, che sono guida e modello superiori del nostro Sole). Il Cuore del Sole, il vulcano sovrano del suo sistema, in tale tempo solstiziale propagherà dunque nel ciclo planetario tutta la forza ignea dell’Asse del Cuore cosmico, acceso in modo triplice dal mirino Terra-Mercurio-Plutone.
Riprendendo il triangolo rettangolo allestito dai tre Signori della rivoluzione (Plutone-Marte-Urano), segnatura emblematica del cielo eliocentrico dell’equinozio, si può far notare che esso è anche un mezzo quadrato (con l’opposizione Marte-Urano quale diagonale centrale); è dunque equilibrato e specchiato dal Centro (Sole/Vulcano) in direzione del quarto Segno cardinale, Cancer (3°-7° R.), la matrice delle rinascite, quelle Acque primordiali della Sostanza ora attraversate da Giove (2° R.) fino alla ‘riva’ (ultimo settore): Grande Madre che custodisce gli impulsi creativi e Costruttore divino che impregna di luce la Dimora solare.
Il trigono (120°) creativo tra Giove a Saturno, ancora attivo all’equinozio ma non al solstizio successivo, sostiene “il Piano della Vittoria delle Forze della Luce”, coadiuvato anche dalla presenza costante di Nettuno (6° R.), Signore della Comunanza, nel “suo Segno” Pisces (2°-6° R.), la forza salvifica dell’elemento Acqua portatore di Sintesi. Il trionfo dell’Uno è assicurato dalla dissolvenza di ogni ristrettezza o isolamento e dalla sapienza della Comunione: Nettuno, ora per due anni nel secondo settore di Pisces (5°-10°), ispira a guardare ogni creatura con infinita Compassione, il tesoro più sacro del cuore. Solo il contenere ogni cosa nel Tempio del Cuore protegge la sacralità della Bellezza, il tesoro più sacro della Casa del Padre.
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Il Magnete cosmico, il Cuore dell’Infinito, attrae ed incessantemente richiama tutti i cuori, i suoi cari, con potenza ed amore sorridente. L’Appello equinoziale di Aries e del Suo Luminare Urano, Figlio prediletto del Magnete cosmico, guida ora la danza solare dei raggi e dei cuori che ardono verso la Gerarchia dell’Infinito.
“Il piano del Magnete viene dunque espresso nello Spazio dai raggi dei luminari.
I luminari sono le guide designate del genere umano.
Le energie sono tese in modo identico sia a livello fisico che spirituale; quindi le leggi sono fra loro correlate. I Fratelli dell’Umanità tracciano il piano della sua evoluzione operando con le energie cosmiche e secondo le orbite dei luminari. Noi riveliamo tutte le vie scelte per il progresso e affermiamo gli intrecci migliori.
È vero: i luminari agiscono l’uno sull’altro. Certo, dalle loro combinazioni dipendono il potere dei raggi e il loro effetto. Se la struttura di un luminare manifesta Fuoco puro ed energie sottili, esso ha il privilegio di attirare a sé Fuoco spaziale saturo. Così Urano, che possiede le qualità delle energie sottili, ne trasmuta altre. Grande è il potere occulto dei suoi raggi. Le correnti del Fuoco spaziale determinano la tensione del Magnete. Pertanto i raggi di Urano suscitano varie tensioni, e tutta l’epoca loro è tesa per via del suo rapporto con il Magnete cosmico.
Il desiderio di avanzare secondo i luminari rivela allo spirito la sua propria via, che, naturalmente, dipende dal desiderio e dalla qualità delle azioni. Se gli uomini capissero quale grande forza è l’auto-decisione, si impegnerebbero seriamente ad assecondare il Magnete cosmico.
Se, per millenni, lo spirito cerca il sentiero assegnatogli dai luminari, e la sua essenza aspira all’armonia, il Magnete risponde e il Cosmo giunge alla migliore concordanza. Di tali consonanze si compone un accordo universale! Quanto più elevata la sfera, tanto maggiore l’attrazione. In tal modo si riesce a comprendere la Ragione cosmica, il cui potere cresce secondo le sfere.
I luminari confermano la fonte cosmica del Fuoco.
Molti temono il pensiero dell’Eternità, ma quanto è meraviglioso realizzarne la grandezza! Solo quello spirito che ha avuto contatto con il Fuoco sa tutta la bellezza della sua radianza. Ma senza il potere che fluisce dai luminari è privo dell’essenza del Fuoco Cosmico e isolato dalla corrente manifesta di Fohat. Solo nella coscienza vive la definizione di Eterno. Quanto più vasta è la coscienza, tanto più vivido splende il suo raggio; e tanto più chiaro suona il Nostro appello per chi ha capito la bellezza di evolvere.
In verità, ciò che si è detto del pensiero universale si deve applicare alla vita.”(5)