Gli articoli dedicati alla Manifestazione della Nuova Cultura seguono le scie di Venere quando si congiunge alla Terra e a Mercurio. In Cielo, Venere è conosciuta come il “Costruttore dei mondi” ed insegna al suo alter ego, la Terra, come manifestare gradualmente il Piano solare mentre Mercurio, il Signore dell’Armonia e della Bellezza, specchia nei cuori umani la realtà del Modello spirituale che deve essere imitato. La Manifestazione della Nuova Cultura esprime, quindi, la realizzazione dell’Opera aurea che si concretizza attraverso la creazione dei nuovi Modelli della vita sociale. Seguendo con fiducia le indicazione dei nostri Fratelli maggiori l’impresa, per quanto grande, appare possibile oltre che indispensabile.
Nel precedente articolo si è scritto che l’umanità, in modi più o meno consapevoli, si ritrova a dover lottare ad oltranza per il suo futuro e che gli uomini dovranno con grande amore e altrettanta determinazione, far esplodere le vecchie forme ed iniziare quella rivoluzione culturale di cui vi è assoluta necessità. Per tali ragioni riteniamo di vitale importanza che qualcuno inizi ad immaginare un miracolo necessario all’umanità e che questa immagine giunga al cuore degli uomini.
Un passo della collana Agni Yoga recita: “Come il braccio può muovere solo dalla spalla, così la coscienza muove dal cervello. Bisogna esplodere il cervello, allora la coscienza è proiettata come da un cannone”.
La linea che separa la soddisfazione di sé dal lavoro per il Bene comune e per l’evoluzione del mondo, è molto sottile. Solo la coscienza sa distinguere il movente inferiore, e solo la coscienza è capace di tollerare giudizi contrastanti.
La coscienza, dunque, deve essere osservata ed esplorata a fondo poiché è il solo strumento di cui disponiamo per indagare l’Infinito e per sviluppare i nuovi esperimenti di fusione fra spirito e materia. Si precisa che l’Infinito è completamente presente nella coscienza che per sua natura non ha limiti, come è dell’Infinito.
L’uomo è sovente spietato verso se stesso. Quando si compiange o si lamenta, non si accorge che si sta infliggendo una pena ben più severa di quella che l’evento gli sta causando; sbatte contro mura di cemento e non sa andare oltre l’evidente che diventa, per assurdo, impenetrabile. Preferisce ingannare se stesso piuttosto che esplorare la sua parte migliore, ancorché misteriosa.
E’ bene sottolineare che per osservare non bisogna cercare ciò che si vuole vedere, ma la realtà. E’ un’operazione indispensabile poiché se si perde la facoltà di osservare, si perde la capacità di sintesi.
Innanzitutto l’osservazione richiede grande pazienza e non si tratta, come comunemente si pensa, di un’azione passiva. Qui si descrive una pazienza creativa che apre la porta a nuove e più potenti energie, raggiungibili da un animo sensibile e ricettivo che si impegna, senza riserve o defezioni, allo sviluppo della conoscenza-diretta. Quest’ultima è, infatti, la sola conoscenza psichica in grado di mostrare chiaramente dove sia il caos e dove l’ordine; la sola capace di definire la portata della comprensione la quale, a sua volta, determinerà le diverse possibilità di sviluppo.
La coscienza è come un fiore raro che si coltiva in serra, al quale si dedicano grandi ed amorevoli cure; è come un cristallo che la natura leviga lentamente. La si espande non per autoconvinzione ma agendo: la sua espansione si misura, infatti, dalla qualità dei pensieri e degli atti. Il Buddha disse: “ Vi ho insegnato a non credere semplicemente perché avete udito, ma quando credete per coscienza propria, allora agite in conformità e senza riserve”
Ampliando la visione spirituale si diviene consapevoli di sfere d’esistenza e di stati di coscienza con i quali non si era costituzionalmente in grado di entrare in contatto. Questa esperienza, che possiamo definire esistenziale, si compie sia a livello fisico che emotivo e mentale, e le impressioni più raffinate che ne derivano attivano nel cervello quelle cellule cerebrali capaci di registrarle e conservarle. Grazie a questa più vasta sfera di percezione, la mente, divenuta più sensibile, acquisisce, col tempo, la capacità di trasmettere valori e conoscenza spirituale. Il che, tradotto, significa anche essere in grado di pensare una Nuova Cultura umana.
Affermiamo quindi che la coscienza è il fattore determinante nella costruzione del nuovo mondo poiché la garanzia del suo sviluppo sta proprio nel migliorare la sensibilità ricettiva. La qualità dell’impegno diventa allora il simbolo della crescita spirituale che si manifesta come effettiva e corretta capacità di intervento.
E’ sempre la coscienza a possedere il senso di giustizia, un concetto quanto mai attuale il cui significato è stato così travisato che il solo menzionarlo è questione spinosa. Eppure il Cielo non è ingiusto ed il Sole offre ad ogni creatura la sua energia, non ha preferenze e non distingue i buoni dai cattivi. L’uso delle energie fa la differenza, la capacità di captarle fa la differenza. In fondo, come recita un vecchio adagio, ognuno ha ciò che si merita. Accettare questo assunto è molto difficile, pare iniquo invece, se ben interpretato, aiuta l’uomo a comprendere il significato della sua attuale esistenza con i limiti e le possibilità che deve gestire o sfruttare; gli ricorda che ogni stato va conquistato poiché solo conquistandolo gli apparterrà completamente consentendogli, in seguito, anche di abbandonarlo se sarà necessario. Questa consapevolezza libera dai rimpianti e dai tanti se o forse in quanto risulterà evidente che, in quel tempo e in quello spazio, non si poteva agire diversamente. Pertanto, dovunque si focalizzi la coscienza, quello sarà il punto di maggior rilievo ed importanza sia per un singolo uomo, sia per una nazione o per l’umanità nel suo insieme.
Per comprendere la situazione odierna possiamo analizzare gli eventi riesumando questioni passate che ancora condizionano il presente e, benché vi sia un fondamento in ciò, è evidente che non stanno solo là le ragioni del blocco. Occorre intervenire con decisione rifiutando status obsoleti sapendo che, all’inizio, ciò creerà situazioni alquanto scomode; questo metodo di analisi si può ben applicare anche a livello personale. Si aggiunge, inoltre, che l’evoluzione dell’umanità non è omogenea, gli uomini occupano tutti i gradini della scala, da zero a… infinito. Non sarebbero altrimenti comprensibili gli orrori che si compiono quotidianamente e che schiantano i cuori. Come giustificare l’odio e le morti che le religioni continuano a causare, gli abusi e i soprusi d’ogni sorta e tipo, per non parlare di guerra e sessismo? E come non vedere l’altra faccia della medaglia: la solidarietà, l’abnegazione, il servizio, l’amore per l’umanità alla quale molti uomini, silenziosamente, si dedicano? Chi lavora per il futuro deve avere sufficientemente chiaro il quadro della situazione e puntare l’intervento il più in alto possibile evitando così le parzialità e gli ostacoli più pericolosi ma, in modo altrettanto chiaro, deve sapere che sta lavorando per tutti, anche per gli indifendibili.
E adesso: “Quale miracolo necessario all’umanità possiamo immaginare insieme?”
Come è nostro uso, lo dividiamo in sette parti:
-1-
In questo disordine cupo, in questa notte fredda, accendiamo una fiaccola. In un ambiente buio anche una piccola luce ricaccia le tenebre e si vede da grandi distanze. E’ un simbolo, un richiamo, una speranza. E’ l’inizio.
-2-
Abbracciamo il Bene comune. E’ un amore profondo che unisce gli uomini qui e dovunque, ora e sempre.
-3-
Le Idee sono semi. Seminiamo a piene mani i principi più belli che il cuore suggerisce. Accendiamo tutte le luci.
-4-
Immaginiamo i pilastri fondanti della Nuova Cultura. Vediamoli precipitare, diramarsi e sostituire quelli vecchi e inutili. Immaginiamo tutta la Bellezza di questa costruzione.
-5-
Costruiamo la Nuova Cultura pensando un nuovo Governo, una nuova Educazione, una nuova Economia, una nuova Arte, una nuova Scienza, una nuova Comunicazione, una nuova Organizzazione.
-6-
Contempliamo i nuovi ideali e le verità che contengono. Invochiamoli. Disegniamo una nuova bandiera.
-7-
Strutturiamo un futuro basato sul lavoro comune. Collaboriamo con tutte le Entità traendone forza, ritmi e regole. Puntiamo alla perfezione.
È avvenuto un miracolo – tu rendi servigi importanti per la manifestazione della vita futura.
Le difficoltà del compito non sono maggiori di quelle per levigare un diamante.
La volontà ostile sarà deviata verso il bene, come un corso d’acqua al mulino.
Ma quante dighe deve costruire il mugnaio per deviare la corrente!
La mano dev’essere forte, e l’occhio vedere, per percepire possibilità nuove.
Vale il lavoro fatto con le proprie mani.
Con il lavoro ti apri le Porte del Paese cui aneli.
Tutto è possibile, ma ricorda che il predestinato si palesa a tempo debito.
Chi aspira consegue. Impara dalle manifestazioni della vita.
Ti mandiamo volti di persone ed eventi;
E tutti ti rivelano il piano predisposto della mirabile evoluzione umana.
Ho un talismano per tutti.
Chi proclama la Bellezza sarà salvato.
Collana Agni Yoga – Foglie del giardino di Morya “Appello” §199