“Consideriamo un concetto di cui oggi molto si abusa. Gli uomini nella vita di ogni giorno trovano arduo comprendere la cooperazione, ma molto più ardua e inaccessibile è per loro l’idea di Fratellanza. Riesce loro più semplice rifiutare del tutto qualsiasi accenno ad una Fraternità mondiale.
Se persino nel campo ristretto della vita domestica non la ritrovano in sé, è chiaro che sembra loro improponibile in quel senso più vasto. Oltre a ciò, non leggono con cura quelle antiche Scritture che parlano di un gran numero di Fratelli e Sorelle.” (da Fratellanza, Collana Agni Yoga § 1)
Alla base di tutti i concetti e le teorie che riguardano i retti rapporti umani sta l’idea di Fratellanza, perché fra tutti i gradi di parentela questo è l’unico accettabile come vero per ogni uomo, per cui se si afferma che tutti gli uomini sono fratelli ne consegue che la Fratellanza è un legame spirituale senza limite: esso connette ogni creatura a tutte le altre nell’Universo.
Ecco perché è possibile e corretto guardare in Alto per trovare il modello della vita associata umana: la natura emotiva non deve avere nulla a che fare con un nuovo tipo di società che invece deve sviluppare il grande rispetto, sincero e profondo, per la libertà, la vita e la coscienza, divenendo planetaria e massimo agente della vera unione pan-umana; anziché dividere gli uomini e i popoli e contrastarne i processi evolutivi deve saper andare oltre quelle drammatiche discriminazioni che in passato causarono tanto male.
Movimenti religiosi differenti non dovrebbero mai combattersi, poiché tutti puntano alla stessa meta e una nuova forma religiosa può crescere solo quando saranno scomparse dalle menti e dai cuori tutte quelle strutture che portano in seno la separatività .
Il Sistema solare è una comunità di molti pianeti che a sua volta fa parte di altri sistemi e una società globale, per poter imitare il Cielo, deve volgere il suo pensiero e le sue ricerche alla vera Astrologia che nulla ha a che fare con la superstizione, iniziando ad aprire strade che annunciano la società delle genti solari: sicuramente altre umanità vivono nello spazio gestito dal Sole ed è inevitabile che si incontrino nel culto dello Spazio.
Ma per giungere a questo, in seno alla società umana, deve regnare la vera Fratellanza, la Comunione.
E’necessario capire che ciò che importa non è il bene separato, ma il Bene generale che permetterebbe di formare una società tendente gradualmente all’unione e all’attenuazione dei vari contrasti che, a poco a poco, svanirebbero. La prima mossa verso questa meta sta dunque nell’assumere, in piena libertà di coscienza, il Bene comune come punto di partenza e a ciò aggiungere un altro metodo molto efficace basato sul principio della sezione aurea, che fa carico al maggiore di intercedere per il minore, nel senso che chi è più avanti nella scala evolutiva fa da tramite tra i più”piccoli” e l’Assoluto.
Maggiore e minore in questo caso sono intesi qualitativamente perché è maggiore chi è più capace e saggio e, come tale, ha il dovere, di soccorrere i minori che, a loro volta, devono liberamente accettare l’aiuto: solo quando i due presupposti coincidono la sezione è aurea.
Per costruire una comunità armonica occorre rinunciare al proprio bene separato per metterlo in comune, perché una vera comunità deve essere plasmata sul Bene generale di valore solare e quindi adattabile a qualsiasi coscienza.
In una società si raggiunge l’armonia quando diritti e doveri, uguaglianza e diversità, individuale e collettivo trovano la sintesi: solo in questo caso Cielo e Terra si uniscono perché la Verità, che è Luce, accomuna e guarisce ed è l’essenza e lo scopo del comunicare, è un’attività divina che ha forza penetrante, è un fuoco che purifica ma, proprio per questo, la trasmissione della verità deve essere fatta con molta cautela perché nessuno è talmente “vero” da poterla diffondere integralmente: ognuno la realizza in base al proprio grado di purezza, imparando a schermare la sua luce senza cadere nel falso.
Questa non è una contraddizione, perché la divina virtù del vero può essere celata o affievolita senza che la sua autenticità si alteri.
Un uomo è un portatore di luce perché possiede il cuore che sa contenere gli opposti: sa riconoscere due parti, due opinioni e, dopo averle riconosciute, le unifica.
Il cuore vede tutto: le differenze, le piccolezze, le grandezze. E dopo averle scorte, accede a quel punto di tensione capace di comporre ogni duplicità.
Quando si parla d’amore, il pensiero e il cuore pensano all’unisono al Cielo perché la Sua amorevolezza può essere constatata da chi è capace di amare e ha elaborato una certa quota di saggezza. Non è difficile riconoscere il Cielo come rappresentazione dell’amore assoluto in quanto si sa che contiene mondi di ogni specie, spazi di incalcolabili qualità diverse della Vita e della Coscienza: non fa differenze, non esamina, non nega asilo a nessuna creatura e ospita tutti in modo imparziale e amorevole proprio come farebbe una madre.
Gli uomini non sono capaci di tanto perché si sa che, quando amano, scelgono, privilegiano, sono limitati e quindi ingiusti, sia che il loro amore sia rivolto ad altri esseri umani, al mondo animale o vegetale, sia che investa concetti, idee, obiettivi.
Ma l’uomo che contempla di proposito e amorevolmente il Cielo attira quell’ Amore, se ne nutre, diventa saggio e solo allora può, a sua volta, amare meglio.
E’quindi molto importante rivolgere gli occhi al Cielo perché è la sede della Comunione universale, perché sa suddividere e moltiplicare senza mai escludere o perdere una sola delle sue creature; esso unisce in quanto è la patria di tutti e non a caso ogni grande religione ha visto il Cielo come simbolo di verità e di comunanza.
Gli uomini vivono di Cielo e nel Cielo trovano l’armonia e l’unità