I testi dell’Insegnamento esoterico ci mettono costantemente in guardia sui pericoli provocati dall’annebbiamento e suggeriscono vari metodi per intervenire su questa condizione, provocata nelle menti umane dal dominio esercitato dal corpo emotivo.
Purtroppo possiamo constatare che tale “offuscamento” è intensamente presente nel momento storico attuale, in cui le situazioni critiche nate dal caos della vita politica, sociale ed economica, sembrano nuotare e proliferare in un oceano di emotività.
Le moltitudini sono molto emotive, con rarissimi lampi occasionali di vera comprensione mentale. L’annebbiamento è stato paragonato alla foschia, in cui l’uomo brancola, che deforma tutto ciò con cui viene in contatto e che gli impedisce di vedere chiaramente la vita, o quanto lo circonda, per quel che è: ingannato dall’apparenza, dimentica ciò che essa vela e scorge un mondo deformato.
Tutto ciò è favorito dai media e da buona parte della produzione cinematografica e letteraria che, essendo intrisi nonché risuonatori di questa propensione umana, ne diffondono i meccanismi errati, facendoci sempre più identificare con il marasma astrale, con gravi ritardi per l’evoluzione spirituale: l’uomo in preda all’annebbiamento ha una visione confusa che lo porta a vagare ”per i vicoli della vita perdendo la via maestra che conduce alla meta”.
Solo il controllo mentale può permettere l’apertura di un varco in questo disordine e può mostrare all’individuo che egli è un’entità spirituale in incarnazione ed è, tramite la sua mente, in contatto con la Mente Universale.
Per fare in modo che questa tendenza illusoria venga tenuta a bada e non procuri disequilibrio,è necessario un intervento precoce nell’educazione dei bambini.
Nei primi dieci anni di vita si dovrebbe insegnare a reagire in modo intelligente alle informazioni che giungono al cervello tramite i cinque sensi e dovrebbero essere curate in particolar modo l’osservazione e la coordinazione fisica ottenuta volontariamente, educando a vedere, udire e differenziare.
Tenendo sempre presente che i bambini sono completamente focalizzati nelle sensazioni e nelle emozioni e hanno giustamente il bisogno di “sentirle”, non ci si può aspettare e non si può pretendere che siano capaci di raziocinare prima dell’adolescenza, età in cui la mente dovrebbe invece diventare il fattore dominante: è questo il tempo più opportuno per l’addestramento alla razionalizzazione, alla distinzione tra giusto e sbagliato, tra ciò che è desiderabile ed essenziale e ciò che non lo è, per stabilire così un certo senso dei valori e una certa proporzione di modelli.
E’ importante far conoscere ai ragazzi la differenza tra il semplice esercizio della memoria ed il pensare; tra un insieme di nozioni elencate nei libri e la loro applicazione nell’esistenza oggettiva, investigando contemporaneamente sulla causa soggettiva. Per favorire la focalizzazione e l’intuizione è ottimo l’allenamento a pensare profondamente su qualsiasi soggetto, sia esso fisico, matematico, letterario, o artistico, in modo che avvenga il distacco dagli impulsi mentali diretti verso l’esterno per dare stimolo alla mente’soggettiva’.
Naturalmente questo tipo di educazione mentale non deve in alcun modo trascurare l’aspetto fisico e quello emozionale, né l’unicità dell’individuo che può avere le più disparate preferenze e attitudini, da quelle manuali, a quelle artistiche, intellettuali o matematiche.
Tutto l’insegnamento impartito dovrebbe portare a far emettere chiaramente la nota individuale di ogni ragazzo ed indicare secondo quali linee potrebbero scorrere gli impulsi della sua vita, in modo che il suo corredo psico-fisiologico si unifichi in un tutto integrato e possa’funzionare’attivamente.
Poiché nella gran parte dell’umanità la mente superiore non si evidenzia, e può farlo solo quando anima, mente e cervello siano allineati e coordinati, qualsiasi sistema educativo dovrebbe tendere a questo fine.
Un tale modello di insegnamento conduce gradualmente al cosciente e libero uso della mente, alla dissipazione dell’annebbiamento, al pensare in modo indipendente, alla creazione di forme-pensiero ed infine al costante orientamento psichico verso campi di realizzazione e di coscienza sempre più vasti, che alla fine introducono alla fusione di ciò che sta in Alto e ciò che sta in Basso: il mondo soggettivo e quello oggettivo si unificano, l’anima ed il suo meccanismo funzionano come Unità.