E’ iniziato un nuovo anno e il nostro calendario terrestre puntualmente, e dalla notte dei tempi, scandisce lo scorrere dei giorni misurando i passi della vita umana sul pianeta. Al di là dei pensieri che accompagnano inesorabili il trascorrere delle nostre esistenze, è di consolazione sapere che inizia un nuovo ciclo, per sua natura ricco di possibilità, fruibile da tutti coloro che sapranno e vorranno assecondare le energie che lo qualificano. Il ciclo rappresenta, infatti, il moto e la spinta evolutivi che il potere creante della vita offre ad ogni sua creatura. Ogni ciclo quindi reca doni, così come fanno le stagioni che paiono ripetersi uguali, invece mutano di qualità e sempre diversi sono i loro sviluppi. E’ opportuno ricordare che nell’Infinito, ossia nell’eterno presente, non esiste il concetto di tempo e il prima e il dopo, come il grande e il piccolo, o il vicino e il lontano perdono di significato. Ciò che resta attivo e reale è il ciclo il quale esprime, secondo regola, qualità e ritmi mai ripetitivi; che trasforma l’essere nel divenire per riconsegnare il risultato, assimilato e irradiato dalla coscienza, alla fonte originaria. Si aggiunge che i cicli minori, come quello annuale, sono inseriti e regolati dai cicli maggiori e che non esiste separazione tra questo e quelli. Il lavoro è uno solo e si sviluppa per tappe intermedie.
Si apre quindi una nuova finestra sul futuro, seppur prossimo, alla quale l’uomo può affacciarsi e guardare il domani per contribuire, da subito, alla costruzione della Cultura che caratterizzerà la Nuova Era.
Ricordiamoci brevemente il significato di Cultura:
“La Cultura è il grande campo coltivato con cura dove fruttificano le innumerevoli facoltà umane ed è l’ambito nel quale l’uomo costruisce il suo futuro”.
Da sempre, qualsiasi sia il periodo preso in esame, la Cultura rappresenta il riflesso delle capacità creative e il grado di espansione di coscienza dei suoi uomini migliori. La Cultura è esotericamente connessa a quegli uomini che, in ogni civiltà, penetrano in modo determinato, esatto e cosciente il mondo del pensiero; coloro che cercano, mediante uno sforzo volontario, un contatto diretto con i mondi superiori alla ricerca dei giusti valori, il Bene Comune, per costruire un mondo migliore. Costoro sono gli apri-pista. E la civiltà, che esprime la Cultura, rappresenta il riflesso e la precipitazione nel mondo di quelle particolari energie cicliche che guidano l’intera umanità alla progressiva liberazione.
E’ superfluo ricordare la pochezza culturale di questo periodo, ma è necessario farlo per rimarcare ancora una volta che il futuro ha bisogno di nuove frontiere, oggi l’orizzonte è troppo ristretto e l’animo ne è imprigionato. I veri esploratori, però, hanno già trovato una pista: non dovranno più posare l’orecchio a terra o scrutare l’orizzonte ma alzare gli occhi al Cielo.
L’avvento della nuova Era si può negare solo per ignoranza. Il suo arrivo, tutt’altro che morbido, si sta palesando con tuoni, fulmini e saette, ma più forte è il tuono, più potente sarà il fulmine e l’evoluzione, come acqua che disseta la terra, compirà l’opera sua. I rinnovamenti ciclici sono inarrestabili e se l’uomo si oppone, soffre. Eppure la cooperazione mondiale è diffusa sul pianeta, più di quanto appare, tant’è che l’occhio attento può vedere i miraggi e le storture messe in atto per distruggerla da tutti coloro, e sono tanti, che si prodigano ad evidenziare solo gli aspetti più barbari e negativi. Solo la cooperazione, infatti, permetterà all’umanità di superare questo pericoloso periodo.
Ogni rinnovamento evolutivo si fonda sull’esplosione delle forme superate. Si tratta di una vera e propria rivoluzione, vale a dire una profonda e radicale trasformazione, che, come una spirale, esce da un percorso lineare e, con moto accelerato, tende all’alto. Costruire durante la rivoluzione non è né facile né privo di pericoli. Con dita adunche tutti gli elementi imperfetti e obsoleti cercano di ghermire e trattenere in basso i nuovi pensieri, occorre molto coraggio ma anche decisione e mobilità. E’ una guerra? Si, per combattere l’ignoranza che si sta sempre più solidificando e smaltire tutta l’immondizia che in confronto quella urbana è una inezia. Servono soluzioni e misure insolite che si ottengono solo ed unicamente rivolgendo il pensiero al Bene Comune e, a questo, commensurare le azioni.
E’ una “lotta ad oltranza e senza via di scampo”. L’umanità non vuole più rimanere nell’ignoranza, desidera un futuro migliore, non soltanto economico, ma non ha ancora capito che i tempi richiedono un impegno serrato. Non ha ancora realizzato di essere in battaglia. Eppure vi è una tale manifestazione di Energia che obbligherà l’umanità, per attrazione e suo malgrado, ad assecondarla. L’avvento di una nuova Era, infatti, coinvolge l’intero Cosmo e tutte le espressioni della vita puntano allo sviluppo di quei concetti che l’energia del ciclo mette in gioco.
Quando l’Insegnamento addita la Nuova Era del Fuoco significa che dobbiamo imparare a padroneggiare questo elemento: il Fuoco, e poiché “l’Universo è un incendio” come scrisse Calvino, è proprio del Fuoco che l’umanità deve iniziare ad occuparsi. Fuoco della mente, Fuoco del cuore, Fuoco della coscienza che possiamo riformulare in:
– alta qualità della parola
– alta qualità del comportamento
– alta qualità del pensiero
Queste tre proposizioni, se applicate, risolverebbero pressoché tutti i problemi con i quali l’uomo sta lottando. L’aria è oppressa da menzogne, falsità e discredito e la parola, una delle espressioni con le quali la Verità si palesa, viene usata per confondere e imbrogliare; il comportamento, poi, che manifesta i giusti rapporti tra gli uomini, tra questi e il pianeta, il Sistema Solare e tutte le Vite che popolano il Cielo, è imbarbarito a tal punto che le conquiste ottenute in secoli di evoluzione sembrano svanite nel nulla. Del pensiero si è già detto, si ricorda, a monito, che il vero creatore, del presente e del futuro, è il pensiero. Noi cresciamo col pensiero e le opere crescono con noi.
Il fuoco delle nuove immagini, dunque, arde nell’Infinito ed è risaputo che se i fuochi si incontrano, si fondono; il fuoco non spegne un altro fuoco ma le fiamme si uniscono dando vita a un rogo più grande e potente e la realizzazione del Bene comune applicata ad ogni settore della vita ed espressioni umane, è il Fuoco propulsore che chiama a sé i fuochi minori.
Osiamo, dunque, guardiamo la vita con occhi nuovi, irrobustiamoci, lottiamo usando la forza del pensiero e scegliamo di farci guidare dalla coscienza. Pensiamo e immaginiamo il nuovo mondo utilizzando il metodo della prognosi; proviamo a modellare l’avvenire inserendo nel disegno concezioni più vaste o nuove, supportiamo queste immagini con analogie o fatti e proiettiamole nel futuro a conferma del loro valore.
Terminiamo con l’estrapolazione di alcuni versi per dire che, nonostante l’ardore della nostra ignoranza, nonostante sia quasi d’obbligo chiedere scusa al Cielo per la nostra inadeguatezza, siamo disponibili a collaborare con i nostri simili e con il Pianeta e accettiamo il compito di imparare a divenire cittadini dell’Universo.
“ SOTTO UNA PICCOLA STELLA”
di Wislawa Szymborska
[…..]chiedo scusa all’albero abbattuto per le quattro gambe del tavolo
Chiedo scusa alle grandi domande per le piccole risposte
Verità, non prestarmi troppa attenzione
Serietà, sii magnanima con me
Sopporta, mistero dell’esistenza, se tiro via fili dal tuo strascico
Non accusarmi, anima, se ti possiedo di rado
Chiedo scusa al tutto se non posso essere ovunque
Chiedo scusa a tutti se non posso essere ognuno e ognuna
So che finché vivo niente mi giustifica, perché io stessa mi sono d’ostacolo
Non avermene, lingua, se prendo in prestito parole patetiche, e poi fatico per farle sembrare leggere
Certo l’idea di CICLO è benefica, perché rivela la qualità “stagionale” di ogni periodo e permette la previsione di quella destinata a succederle. Apre una nuova e superiore comprensione della storia e dei mutamenti in genere e insomma arricchisce la coscienza e si avanza verso la verità.