Nei precedenti articoli di questa pagina dedicata all’Organizzazione (il supposto ma presumibile settimo settore della Manifestazione di una nuova Cultura/Civiltà), siamo partiti dal principio “Base e scopo dell’Organizzare è l’Unità”, e abbiamo messo a fuoco l’idea che:
– l’Universo funziona e “sta assieme in libertà” perché è un’Unità, è governato da un Uno che si può pensare infinito o assoluto, ed è una comunione illimitata di unità relative cooperanti e ordinate secondo un Piano gerarchico. Abbiamo così ipotizzato che la totalità dell’Essere posi sull’Unità.
L’Unità è il Tutto, “è l’Infinito, che è uno”.
– l’Infinito-Uno avrebbe un potere centrale, un Magnete, la cui Legge sarebbe responsabile della costruzione e della realizzazione dell’Unità generale. La Legge Magnetica presente nello Spazio è, o sarebbe, la legge che controlla il Cosmo intero, che disciplina e regola tutte le attività energetiche e coscienti a qualsiasi livello. Ipotesi che fa immaginare come tutte le creature, dalle galassie ai Soli ai pianeti, dai fiori ai cristalli, sono immersi nell’Amore divino che, lasciandole libere, le guida ciascuna lungo la propria via parte dell’unica Via; così le raduna e le coordina, unendole per affinità e somiglianza: è l’Amor che move il sole e l’altre stelle.
Nell’essere umano, la Corona del Cosmo, il magnete centrale è il cuore, che conosce la via diretta, uni-versale, per tornare all’Uno Infinito. Nel sacro calice del Cuore dimora il seme dello spirito, che è l’Unità.
In questo articolo metteremo a fuoco l’aspetto creativo e progettuale dell’Organizzare, partendo dall’ipotesi che: “la creatività universale è illimitata per via dell’Unità!”1
Se accogliamo l’idea che la legge dell’Unità disciplini l’incessante o ‘eterna’ attività creativa della Vita, non possiamo che realizzare che l’umanità stia gravemente impoverendo se stessa allontanandosi da quella verità e indulgendo in uno stato di separatività. Eppure, ogni spirito, ogni cuore umano, appartenendo all’Unità universale può realmente commensurare consapevolmente la sua opera creativa alla totalità sconfinata del potere creativo cosmico, diventando così un suo collaboratore attivo.
“La coscienza dell’umanità non può affermarsi solo sul mondo visibile. Se si accetta la correlazione come causa primaria sia nel mondo visibile che nell’invisibile, si scoprono sfere di concordanza cosmica. Ma l’umanità tiene conto solo degli effetti visibili; perciò è difficile per lo spirito aspirare alle sfere superiori. Ogni spirito che lotti strenuamente sa che la separazione dei mondi può bloccare l’evoluzione, perché dove il legame tra la Fonte prima e la vita è infranto, può intervenire solo la distruzione. La creatività universale si fonda sull’eterna unificazione.”2
Nella legge di Unità sta dunque l’intera virtù creatrice dell’Universo che con amore attira e intreccia nella sua orbita radiante tutti gli spiriti affini.
A ben vedere, l’opera creativa umana si esprime attraverso la progettazione del futuro, che dovrebbe essere il vero centro della sua attenzione e attività. Se “tutto ciò che si proietta nel futuro mette radici e germoglia”, volendo anche programmare una minima azione, è bene mettere a fuoco quali sono le regole da rispettare per organizzare un futuro vitale, innovatore, benefico, e la più semplice è la consonanza.
Come propongono tutte queste pagine su TPS, per sperimentare tale metodo bisogna partire dall’alto, imitando le grandiose attività delle Intelligenze superiori e adeguando a quelle le micro-costruzioni umane. In altre parole, occorre precisare sempre meglio e quindi sintonizzarsi con il Piano di progresso planetario, il quale, a sua volta, è subordinato al Piano solare, che dispone ogni cosa nello Spazio del Sistema. L’umanità, organizzandosi secondo la Gerarchia celeste che ci “guida al rapporto con il divino”, e imparando a costruire di proposito l’avvenire per svolgere un’azione congiunta e conforme ai Dettami solari, può mutare radicalmente e in profondità la propria esistenza, liberandosi dal disordine e dalla confusione proprio unificandosi in un’impresa comune e coordinata, così accelerando il progresso dello stesso pianeta.
La visione di una siffatta umanità gerarchica non è certo quella basata sul potere della sopraffazione reciproca o della “mala-autorità”, bensì porta a riconoscere gli elementi che la compongono secondo un ordine scalare, in cui il livello più alto è causale rispetto a quello conseguente, ossia qualitativamente superiore, o più comprensivo, o più potente. È più potente chi è maggiormente in grado di mantenere salda e chiara la direzione al Bene comune, l’unico fuoco centrale che cura il bene e l’unione di tutti e il valore intrinseco di ognuno (vedi articolo: Che significa la parola “gerarchia”?).
La vera Gerarchia ci educa a imitare il Cielo, il Modello di tutti i modelli, la chiave del futuro, la garanzia del governo reale.
E la chiave del futuro è il domani, visto quale primo passo, guidato dalle mappe del Cielo, per raggiungere le mete. È la stessa legge osservata dai Luminari nel disporre il Futuro solare. Platone, più di duemila anni fa, ci fece vedere e comprendere che i modelli e le indicazioni provenienti dal Cielo si percepiscono sul piano dell’intuizione e vivono nel mondo delle idee ove “potenze umane e solari possono incontrarsi e operare a piani di sviluppo planetari” ed è dunque qui che occorre porre le basi creative del domani: di un progetto di portata mondiale di una nuova Cultura organizzata dalle Regole stesse del Cielo, che riconosca nell’Unità la sua ragione, forza e bellezza.
“La legge dell’Unità disciplina l’eterna attività creativa della vita. Questo potere prorompe come un comando infuocato; è un comando che impone fusione, destino, avvicendamento, compiutezza, immortalità, vita per ogni atomo, approccio di nuova energia, un’Era nuova. Così il magnete della vita realizza la creazione universale. Impossibile dunque scinderla in più parti. Come separare infatti le cose che si appartengono, che veramente nascono l’una dall’altra? In verità il Cosmo, nella sua saturazione, è proteso alla fusione per fuoco! Quando lo spirito entra in contatto con le sfere superiori, il potere creativo cosmico gli si svela come legge d’infinita Unità. E quando raggiunge l’Unità suprema, ben si può dire allora che attinge dal vaso della gioia universale.”3
La Gerarchia celeste, la catena dei nostri Cuori all’unisono, guida il cercatore di verità e gli consente di “ficcar lo viso per la luce etterna“, dove il lungo viaggio attraverso il molteplice si conclude con il ritorno all’Unità:
“nel suo profondo vidi che s’interna,
legato con amor in un volume,
ciò che per l’universo si squaderna“
Se accogliamo l’idea che “uomo” significhi essere creativo, e risuoniamo agli Insegnamenti che lo descrivono come la suprema espressione del Cosmo, come l’eletto predestinato a costruire e raccogliere tutti i tesori dell’Universo, e che il suo pensiero è Fuoco, possiamo avanzare l’ipotesi che tale pensiero, ancorato al Mondo delle Idee, è alla base del suo potere creativo: una reale creatura capace di azione indipendente, in grado di disporre la trama di organizzazioni future con la sua sostanza unificata, indicibilmente irradiante.
“I pensieri puri sollevano, come ali”.
“Si costruisce assai più in spirito che con le mani. Con il pensiero si può costruire un impero. Con il pensiero si può distruggere ciò che ha richiesto millenni per essere edificato. Ci si può affermare sulla crosta terrestre tanto quanto sui mondi lontani.”4
La bellezza dell’unione con i “mondi lontani”, operata dal cuore, apre dunque la via al pensiero gerarchico e al suo inestimabile potere creativo. Il mondo intero è mosso non dalle parole ma dai pensieri, e “chi è re del pensiero crea l’evoluzione” e la gloria di tale facoltà creativa è affidata alla responsabilità umana. Solo un pensiero cosciente, concorde con la creatività del Cosmo e acceso da tale responsività o responsabilità, è un vortice creativo in grado di incidere le formule della nuova Cultura, le nuove vie, di progettare e organizzare il futuro comune. La responsabilità è, invero, il riconoscere di essere parte della catena dell’Infinito, la capacità di accogliere l’eco spaziale e di rispondere con ordine e misura.
BASE E SCOPO DELL’ORGANIZZARE È L’UNITÀ
* La gerarchia non intralcia l’innovazione, anzi ne sprigiona la potenza.
* Organizzare la cultura umana è innovativo perché dispone condotti di Luce, che allora dilaga nello Spazio.
* Organizzare richiede la formazione di Centri di Cultura interconnessi, ovvero un Progetto di portata
mondiale.
* Il Progetto deve partire dal cuore, da uno solo e da molti, e riflettere l’unità universale.
* L’organizzare è uno sviluppo che passa per molte fasi, è una crescita vivente.
* L’organizzare comincia dal lancio iniziale di un seme mentale e giunge all’unione generale.
* Unire, progettare e organizzare sono una trinità.