Nei precedenti articoli di questa pagina abbiamo ipotizzato che da sempre esista nel mondo un governo reale, interiore, formato da tutti coloro che si prodigano con la mente, col cuore e con le opere per orientare l’evoluzione della coscienza umana. Oggi costoro hanno più che mai la possibilità di coordinare i loro sforzi affinché acquistino maggior efficacia e cominciano anche a sentire la necessità e la possibilità di inserirsi in quella infinita catena di governo che collega l’umano alla fonte divina.
Si tratta dunque di fissare lo sguardo là dove non si era mai posato e cercare di imitare ciò che non si conosce.
Innanzi tutto ci appare chiaro che il Governo planetario, il cui scopo è quello di elargire libertà promuovendo l’evoluzione, non può emanare editti vincolanti. I suoi decreti sono elusivi, si rivolgono a coloro che sono in grado di intenderli e tracciano quelle direzioni che conducono all’infinito. Chi li riconosce li segue e se ne fa portatore, orientando altre coscienze.
D’altra parte, ciò che caratterizza particolarmente il regno umano di questo nostro pianeta è la possibilità di esercitare il libero arbitrio. L’uomo ha infatti mangiato il frutto dell’albero della conoscenza del bene e del male ed è continuamente chiamato a riconoscere e scegliere la sua via fra gli opposti. Questo peccato originale, così come è stato impropriamente definito, ricade evidentemente su tutti gli esseri umani ed è causa di sofferenza e di gloria.
Alcuni insegnamenti dicono che l’umanità della Terra sia un esperimento all’interno del Sistema solare e che sia dunque un osservato speciale. Potrà infatti essere un fattore di accelerazione evolutiva così come di ostacolo, fino a divenire la concausa di un’espansione di coscienza planetaria o di un fallimento. In entrambi i casi le conseguenze si riverbereranno nell’intero Sistema solare.
L’Uomo, concepito a immagine e somiglianza di Dio, può quindi a buon diritto essere considerato collaboratore del divino, a patto che consapevolmente scelga di imboccare tale strada. Saranno ovviamente sempre le punte più avanzate dell’umanità a farlo a nome di tutti e si troveranno, al loro livello, a dover agire come il Governo planetario, riconoscendo cioè, innanzi tutto, le energie costantemente in campo, distinguendone la diversa natura e provenienza, discernendo fra quelle emergenti e quelle calanti che, come correnti marine o onde improvvise, s’infrangono sui bastioni della coscienza umana.
Governare significa stare al timone della nave tenendo fissa la meta ed elaborando costantemente la rotta a seconda della situazione delle vicende umane e planetarie. La guida di un’imbarcazione, così come quella del vascello umano, è un’arte che prevede la capacità di agire sempre in modo indiretto. Inoltre, per evitare tempeste o pericoli di vario genere, può rendersi necessario percorrere vie apparentemente incongrue, ma che permettono una navigazione più sicura.
Così agisce il Governo reale che, attraverso i suoi membri, favorisce o inibisce certi movimenti di coscienza o di pensiero in modo tale che le energie in gioco si bilancino, immette stimoli, orienta verso scoperte scientifiche utili al momento evolutivo, sostiene con tutti i mezzi le forze costruttive, senza però mai intervenire direttamente nelle scelte umane. Infatti, come dice Ouspensky nel suo libro Frammenti di un Insegnamento sconosciuto, anche Dio, se gioca a carte, deve rispettare le regole del gioco.
Questo pensiero risponde, tra l’altro, a quanti, nel corso della storia, si sono chiesti dove fosse Dio quando atrocità terribili venivano perpetrate dall’uomo. Ma l’umanità compie le sue scelte e non può che subirne le conseguenze che, se comprese, possono impedire ulteriori sconsideratezze. Deve però sempre sapere che non è sola ad affrontare gli eventi e che può, in ogni momento, arruolarsi nelle forze della Luce.
Il Governo reale è la spada e lo scudo del genere umano ed è costantemente all’opera insieme a tutti coloro che, riconoscendolo, ne potenziano l’azione, consacrandosi a tale compito. E’ proprio dalle file dell’umanità che oggi deve emergere sempre più potentemente quel movimento salvifico che, affermando il libero arbitrio, sceglie di affiancarsi alla Gerarchia planetaria e di divenirne parte integrante, imparando, innanzi tutto, a comprendere il senso profondo degli eventi per poter operare in modo corretto, al di là di ciò che i mezzi d’informazione, i cosiddetti esperti, i facili profeti o i fautori di complotti comunicano. In sostanza, occorre non abbassare mai la guardia, tenere la mente nella luce, vedere ed ascoltare con occhi ed orecchie del cuore ed essere pronti a soccorrere rapidamente e precisamente là dov’è necessario con la giusta azione e parola e soprattutto con l’arma del pensiero luminoso che si erge di fronte a quello distruttivo e lo smaschera.
Da Gerarchia § 211, collana Agni Yoga:
La base del potere creativo è il pensiero. Lo si può vedere, lo si può misurare. Lo si deve intendere come una creatura capace di azione indipendente. Ne deriva il giusto atteggiamento nei confronti delle sue conseguenze. Sovente si domanda perché noi non estirpiamo gli effetti indotti da un pensiero. Ma ogni pensiero, appunto, è un’entità neonata nel mondo spirituale. Notatelo: non è un’astrazione né una sostanza, ma un ente dotato di una vita sua propria; e come entità di livello spirituale non può essere annientato. Gli si può solo opporre un’entità simile, ma più potente: questa è l’essenza di Tactica adversa, per cui si permette che un mostro giunga al culmine del suo orrore per distruggerlo poi con un raggio di luce. La Gerarchia è la migliore garanzia del vero potere della Luce.
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